Stefano Reggiani
Quartiere di Silvano Agosti è un film urtante, scomodo, diverso; certe volte vorresti scrollare il regista per impazienza o disagio, altre volte ti abbandoni all'irrompere di momenti assoluti, quelli rari che in cinema sospendono il tempo, autore e spettatore persi nella medesima contemplazione.
Il fatto è che Agosti è ancora sperimentale nel modo più diretto, nelle case e nelle strade del suo Quartiere cerca lo stile giusto per non disperdere emozioni spesso volatili o inaccessibili alla grande maniera, fosse pure quella, così cara ai festival, del film d'autore: ha raccolto quattro storie vere del quartiere dove abita, a Roma, in una specie di quaderno privato che ha l'apparenza ingannevole del videofilm (girato addosso alle persone e alle cose, quasi senza lasciare interstizi, spazi di manovra) ma che, al contrario, si giova di un'immagine cinematografica molto elaborata e raffinata, un prevalere dei toni notturni, del buio rotto da improvvise chiarità, o aperto sulla luce di corridoi e di stanze. [...]
di Stefano Reggiani, articolo completo (3680 caratteri spazi inclusi) su 9 settembre 1987