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Il regista di "Metti, una sera a cena"(1969) firma la regia di questo dramma/erotico interpretato da una Laura Antonelli travolta da un amore lussurioso che prova per il suo ex compagno (Tony Musante ,protagonista del film) che ritrova molti anni dopo aver avuto con lui una storia al mare.Si amano ancora ma lui è fidanzato con un'altra donna. Nel film l'Antonelli a costo di non perdere il suo folle amore che prova per il suo compagno , decide di tenerlo prigioniero. Per evitare che lui scappi, lo sottopone ad una serie di sevizie :lo lega al letto , gli spalma in faccia e sul resto del corpo uova di salmone e altre specialità francesi (che lei ha preparato) , gli punta una pistola in faccia , e addirittura lo accoltella pure all'addome (con riscio infezione , che nel film si vedrà). Dopo le sevizie non mancano le attività erotiche che i protagonisti svolgono in maniera sado-maso. Inoltre nei progetti d'amore e sevizie dell'Antonelli non manca la complicità della figlia sedicenne (anche lei innamorata dell'uomo) interpretata da una Blanca Marsillach timida e silenziosa che sarà protagonista l'anno dopo in un altro film erotico/sadomaso di Lucio Fulci (che qui in "La gabbia" cura la sceneggiatura) "Il miele del diavolo". Il film si conclude con l'agonia del protagonista e mentre per buona parte del film colei che impugnava il coltello dalla parte del manico era l'Antonelli ,qui alla fine del film è la figlia sedicenne, la quale chiude in una stanza il povero protagonista in punto di morte, e lega al letto con un lenzuolo la madre ormai senza più forze. Nel film non manca un'ottima interpretazione di una Bolkan agitata e molto preoccupata ,la quale essendo fuori dall'abitazione con il proprio figlioletto tenta di aver contatti telefonici con il suo fidanzato , ma invano. Ottimo film da vedere e non dimenticarsene. Grande e stupendo come il cinema secondo il regista.
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