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Commedia vivace a sfondo agrodolce, con alcuni spunti geniali nella comicità: l'affiatamento tra Pozzetto e Celentano deriva dalla medesima lunghezza d'onda che essi condividono con il nonsense. Ne nascono sequenze dialogiche originali, giocate sulla storpiatura del linguaggio e sui cambi di voce. Strizzamenti d'occhi alle gag di Laurel e Hardy arricchiscono il panorama umoristico del film, come quando il "molleggiato" estrae il sale dal cappotto.
Le risate garantite mantengono un certo (e fine) distacco dalle volgarità gratuite o dalla banalità cinepanettoniana, facendo di Lui è peggio di me un esempio di comicità a se stante e, indubbiamente, il miglior film di Enrico Oldoini.
Il piccolo sfondo a tinte drammatiche - la storia d'amicizia turbata da una donna - non stona affatto: il geloso Luciano (Renato Pozzetto) cerca di mascherare il suo disagio prima con l'ironia aggressiva, che genera la fantastica sequenza del ristorante, poi, quando la gelosia diventa abbandono, con il commovente colpo di scena finale.
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