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Il corpo è quello di Lilli Carati, donna “dagli occhi ucraini” secondo Gianni Brera dal cui libro è tratto il film. La splendida attrice, finalista a una delle più belle edizioni di Miss Italia (1974, Reggio Calabria, con presidente della giuria Gino Bramieri e Franco Cristaldi, che poi la scritturò, tra i giurati) dove arrivò seconda e vincitrice del titolo di Miss eleganza, giunge qui al punto più alto della sua carriera. Ottime le interpretazioni di Enrico Maria Salerno e del sempre bravo e divertente Renzo Montagnani in un film che scorre leggero puntando sull'ironia, con una buona colonna sonora di Ritz Ortolani. Ebbe un discreto successo di pubblico. Purtroppo già tossicodipendente (arriverà a girare film pornografici per comprarsi la droga, un caso simile a quello di Paola Senatore), avviata verso un brutto periodo di depressione con due tentativi di suicidio (ne uscirà fuori grazie all'aiuto dei genitori, alla sua forza di volontà e a una comunità di recupero di cui parlerà con gratitudine), oggi l'attrice è tornata a lavorare nello spettacolo e partecipa con entusiasmo a retrospettive dei suoi film (che spaziano dal comico al poliziottesco all'erotico), naturalmente non quelli hard, che ancora girano ma di cui poco ricorda a causa dello stato in cui li ha girati.
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