breberto
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venerdì 18 gennaio 2008
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un gioiello del noir
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I GANGSTERS, tratto dalla novella KILLERS di Hemingway, in realtà esaurisce la vicenda della fonte letteraria nei primi dieci minuti, assolutamente fedeli, anche nelle battute di dialogo. Si tratta di un inizio folgorant (lo stesso scrittore considerava il film la migliore trasposizione cinematografica di un suo lavoro)che termina con l'assassinio, da parte dei due sicari, dello 'svedese', ex pugile che, sdraiato nella sua cameretta d'affitto, li aspetta rassegnato in quanto, come dice a Nick Adams che lo invita a fuggire, in passato ha commesso un errore. La novella finisce con lo svedese che aspetta immobile a letto, mentre la sceneggiatura del film procede con l'uccisione cui fa seguito una inchiesta a ritroso - condotta da un agente di assicurazione - volta a scavare nel passsato di quest'uomo e a scoprire i motivi del suo assassinio.
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I GANGSTERS, tratto dalla novella KILLERS di Hemingway, in realtà esaurisce la vicenda della fonte letteraria nei primi dieci minuti, assolutamente fedeli, anche nelle battute di dialogo. Si tratta di un inizio folgorant (lo stesso scrittore considerava il film la migliore trasposizione cinematografica di un suo lavoro)che termina con l'assassinio, da parte dei due sicari, dello 'svedese', ex pugile che, sdraiato nella sua cameretta d'affitto, li aspetta rassegnato in quanto, come dice a Nick Adams che lo invita a fuggire, in passato ha commesso un errore. La novella finisce con lo svedese che aspetta immobile a letto, mentre la sceneggiatura del film procede con l'uccisione cui fa seguito una inchiesta a ritroso - condotta da un agente di assicurazione - volta a scavare nel passsato di quest'uomo e a scoprire i motivi del suo assassinio. La verità salta fuori gradatamente, non senza accertamenti parziali e ambigui, attraverso ben 9 flash back che occupano circa i tre quarti della durata del film. Indubbiamente un tour de force vinto dagli sceneggiatori, ma ancor più dal regista che ha rivelato grande sapienza narrativa e figurativa. Il film ha molti punti in contatto con DOPPIO GIOCO dello stesso regista, di qualche anno dopo: stesso tipo di personaggio, interpretato in entrambi i casi da Burt Lancaster (formidabile presenza), un uomo prestante e virile, soggiogato dal fascino di una donna avida e infida, un rivale, una rapina e in tutti due i film un caso di doppio gioco che porta a tragici sviluppi.
Non saprei dire quale dei due film è il migliore: questo è più avvincente e incalzante nell'azione, intrigante con i vari punti di vista espressi nei flash back, DOPPIO GIOCO è più sottile, complesso e ambiguo dal punto di vista psicologico (molto più sfaccettata, ad es. la figura femminile). Sono due grandi classici del cinema noir, di fama assolutamente meritatta.
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davide chiappetta
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venerdì 5 luglio 2013
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capolavoro immortale del noir americano
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Senza eccezion di sorta tutte le prestazioni dagli attori alla regia e direzione di fotografia sono di altissima qualità
E' un cast scelto accuratamente da Siodmak e il produttore Hellinger per rendere il tutto credibile .
Il film introduce Burt Lancaster per la prima volta che fa un grande lavoro e serve come il personaggio centrale attorno al quale ruota la trama.
Edmond O'Brien l'investigatore assicurativo che vuole capire cosa è successo, è un altro personaggio fondamentale che aggiunge molto alle atmosfere cupe del film. Ava Gardner è la cattiva ragazza del gruppo, dal volto angelico.
Il plot si apre con l'omicidio di Lancaster che attende i suoi sicari. O'Brien parte da lì, cercando di mettere insieme tutti i pezzi che riveleranno l'omicidio di un ex pugile poi addetto di una stazione di servizio di una piccola citta, che con l'avanzare della storia avrà più significato di quanto non appaia in superficie.
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Senza eccezion di sorta tutte le prestazioni dagli attori alla regia e direzione di fotografia sono di altissima qualità
E' un cast scelto accuratamente da Siodmak e il produttore Hellinger per rendere il tutto credibile .
Il film introduce Burt Lancaster per la prima volta che fa un grande lavoro e serve come il personaggio centrale attorno al quale ruota la trama.
Edmond O'Brien l'investigatore assicurativo che vuole capire cosa è successo, è un altro personaggio fondamentale che aggiunge molto alle atmosfere cupe del film. Ava Gardner è la cattiva ragazza del gruppo, dal volto angelico.
Il plot si apre con l'omicidio di Lancaster che attende i suoi sicari. O'Brien parte da lì, cercando di mettere insieme tutti i pezzi che riveleranno l'omicidio di un ex pugile poi addetto di una stazione di servizio di una piccola citta, che con l'avanzare della storia avrà più significato di quanto non appaia in superficie. La storia ha molti flashback, ma è tutto messo insieme ordinatamente che alla fine si rivelerà in modo fine un colossale doppio gioco, e che porterà sventura e morte per tutti i membri della banda. Ogni personaggio dal buono al cattivo ha il suo momento di gloria.
Hellinger ha assicurato una partitura musicale che rende perfettamente l'umore del film utilizzando il grande Miklos Rozsa come compositore (in alcuni punti sembra di essere in 'Giungla d'Asfalto'), e lo score è di un aiuto incommensurabile per promuovere la suspense.
Particina, per i due killers del titolo, di William Conrad il futuro Cannon e Nero Wolf, e di Charles McGraw attore usato spesso da Richard Fleischer come gangster o poliziotto.
Grande capolavoro del noir, rifatto in modo straordinario anche se per la tv da Siegel (qui è l'agente dell'assicurazione ad avviare le ricerche, mentre nel film di Siegel furono i stessi killers a farlo), Siodmak girerà altri capolavori noir (La donna fantasma, La scala a chiocciola, Lo specchio scuro, L'urlo della città, Doppio gioco) ma mai veramente all'altezza di questo film superbo.
Nomination come miglior regia, sceneggiatura, montaggio, musica e film drammatico.
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samanta
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lunedì 10 ottobre 2022
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il solitario inseguito dai killers
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I gangsters è un ottimo giallo noir del 1946, con la regia del bravo Robert Siodmak regista di lungo corso di film anche significativi (La scala a chiocciola, Io ho ucciso), una pellicola che è all'inzio della carriera di Burt Lancaster uno dei divi dell'ondata di star del dopoguerra (Kirk Douglas, Robert Mitchum e tanti altri), come della carriera di Ava Gardner; il film ebbe un notevole successo di pubblico e critica nonché 4 nomination all'Oscar.
La trama tratta da un racconto di Hemingway comincia con l'uccisione di Lunn (Burt Lancaster) detto "lo svedese" benzinaio di un sperduto paese di provincia che attende rassegnato i killers.
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I gangsters è un ottimo giallo noir del 1946, con la regia del bravo Robert Siodmak regista di lungo corso di film anche significativi (La scala a chiocciola, Io ho ucciso), una pellicola che è all'inzio della carriera di Burt Lancaster uno dei divi dell'ondata di star del dopoguerra (Kirk Douglas, Robert Mitchum e tanti altri), come della carriera di Ava Gardner; il film ebbe un notevole successo di pubblico e critica nonché 4 nomination all'Oscar.
La trama tratta da un racconto di Hemingway comincia con l'uccisione di Lunn (Burt Lancaster) detto "lo svedese" benzinaio di un sperduto paese di provincia che attende rassegnato i killers. La vicenda prende spunto dal fatto che il defunto aveva fatto una polizza assicurativa di 2.500 $ a favore di una modesta cameriera di un hotel di provincia, l'investigatore assicurativo Random (Edmund O'Brien) con diversi flashback ricostruisce il motivo: alla base di tutto c'é una rapina avvenuta anni prima di 500.000 $ (di allora!) e che la sua assicurazione aveva risarcito alla società rapinata. Random incontra così l'ideatore del colpo Colfax (Robert Dekker) ambiguo e crudele, diventato ricco imprenditore e soprattutto la sua fidanzata Kitty (Ava Gardner) una dark lady che aveva convinto Lunn che Colfax lo volesse tradire con gli altri 2 complici Dum-Dum (Jack Lambert) e Blinky (Jeff Corey) e tenersi il bottino. Lo svedese s'impadronisce del bottino e fugge con Ketty che però sparisce dopo alcuni giorni con i soldi. Random grazie all'aiuto del poliziotto Lubinsky (Sam Levene) una volta amico di Lunn, riuscirà a risolvere l'intrigo con un finale sanguinoso.
E' un film che ha un soggetto intelligente e originale non per nulla è tratto da un racconto di Hemngway che certamente non era uno scrittore banale. La sceneggiatura si sviluppa con un ritmo serrato e con continui colpi di scena in un'atmosfera resa soffocante per il pericolo incombente; i personaggi sono ben focalizzati: innanzitutto l'angosciato "svedese" prima arrogante e duro poi sconvolto dall'amante per cui ha fatto un anno di carcere addossandosi una colpa di lei cheinvece lo ha tradito, diventa un uomo oppresso dalla consapevolezza che sarà ucciso. Sorprendente la bella Ava Gardner che dopo 4 anni di "noviziato" alla MGM che le ha fatto imparare l'inglese (prima parlava un'incomprensibile dialetto) e le ha insegnato la recitazione e le buone maniere, si rivela una brava e affascinante attrice, in questo film Siodmak le diede la giusta carica di emotività. Bravi i comprimari oltre il veterano Edmund O'Brien (L'uomo di Alcatraz, 7 giorni a maggio) merita una citazione Virginia Christine, brava caratterista di molti film qui nella parte di una donna serena e tranquilla moglie di Lubinsky
Nle 1964 venne fatto un remake con regia di Don Siegel con protagonisti Lee Marvin, Angie Dickinson e Ronald Reegan che non ebbe il successo dell'originale.
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