Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Napoli oggi. Vito ha dodici anni. Quando l’esordiente Antonio Capuano ce lo presenta, suo padre, la notte di Capodanno, gli ha appena ucciso, in un raptus, la mamma e un fratellino e lui l’ha scampata quasi per miracolo. Finisce in casa di una zia che non gli dice mai nulla e cui non dice mai nulla. Passa i suoi giorni sulla strada e comincia subito la discesa: furti, scippi, spaccio di droga, rapine, prostituzione. Con alcune soste in istituti di pena e, nonostante l’età, perfino in carcere, dove anche più si corrompe e peggiora; esattamente come gli “altri” attorno a lui, suoi coetanei, tutti, più o meno, nella sua stessa situazione. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2573 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 21 settembre 1991