Stefano Reggiani
Lumet è un uomo semplice e eccezionale; quando si dovrà fare la storia dei nostri anni, i suoi film «politici» saranno documenti di grande valore. Praticamente non ha mai desistito, ha percorso, fin dai suoi inizi, il filone del cinema di denuncia americano arricchendolo e variandolo con esemplari studi sulla violenza e con lucidi ammonimenti sul futuro atomico (A prova di errore). Il fatto che da qualche tempo sia ritenuto un anziano un po' pedante è solo frutto di impazienza critica. Lui è sempre stato all'altezza anche coi film recenti, sia il Principe della città, geniale intuizione di come le società postindustriali si reggano sull'intreccio di poteri legali e illegali, sia Il verdetto, malinconica speranza nella voglia individuale di giustizia. [...]
di Stefano Reggiani, articolo completo (4020 caratteri spazi inclusi) su 3 giugno 1984