Giuseppe Marotta
E andai a vedere Gli anni che non ritornano, di Yves Allégret. Che sorpresa. Tutto pensavo, ma non che gli anni in questione fossero quelli che i giovani assi dell'ingegneria dedicano alla costruzione di bacini elettrici in alta montagna. Mah. L'ingegnere Perrin è celibe, non vuol saperne di femmine (invano l'infermiera del cantiere lo ama) e nemmeno i diuturni attacchi di angina pectoris ai quali soggiace lo inducono a lasciare il suo gigantesco lavoro. Gesù, che tempra: Abbiamo poi il non meno stoico ingegner Pasquier, egli è sposato da poco ma rifiuta ogni licenza che gli consentirebbe di riassaggiare un acino di uva coniugale e, abbandonato dalla moglie, è costretto a riconoscere amaramente: “L'ho tradita per la diga”. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (2170 caratteri spazi inclusi) su 1956