I vampiri

Un film di Louis Feuillade. Con Édouard Mathé, Marcel Lévesque, Josette Andriot, Musidora Titolo originale Les vampires. Azione, b/n - Francia 1915.
   
   
   

L'origine dei Vampiri Valutazione 5 stelle su cinque

di Essegi98


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venerdì 24 febbraio 2017

L’opera leggendaria di Louis Feuillade è stata considerata come un punto di riferimento per la nascita delle serie cinematografiche, un’antesignana dell’estetica della profondità di campo, e una parente stretta del movimento surrealista, ma il suo contributo più profondo andò allo sviluppo del genere thriller. Segmentato in dieci parti prive di finali definiti, molto varie in lunghezza e uscite a intervalli irregolari, Les Vampires si colloca tra le serie di film e seriale. La trama spesso complicata e spesso inconsistente si basa sulla storia di una mirabolante banda di criminali parigini, i Vampiri, e sul loro intrepido oppositore, il giornalista Philippe Guèrande. I vampiri, maestri del travestimento che spesso indossano cappuccio in nero e calzamaglia per portare a termine i loro crimini , sono agli ordini dei “Gran vampiri” che vengono uccisi uno per uno, serviti fedelmente dalla vampiresca Irma Vep, il centro e l’anima della banda del film. Interpretata con voluttuosa vitalità da Musidora che dopo questo ruolo diventò una star, Irma è il personaggio più affascinante del film, staccato decisamente l’eroe Guérande e il suo stupido e buffo compagno Mazamette ( Marcel Lévesque). Il suo carisma alla pellicola un amorale, enfatizzato dal fatto che i buoni e cattivi usino spesso gli stessi metodi. La scena del massacro finale dei vampiri è così violenta da dare tuttora fastidio. Tra storia poliziesca e thriller da casa stregata, Les Vampires crea un mondo borghese apparentemente saldo mentre lo minaccia al tempo stesso. Gli spessi soffitti, le pareti di ogni castello e di ogni albergo diventano penetrabili, con porte girevoli e passaggi segreti. I grandi camini servono come via di fuga per ladri e assassini, che scorrazzano sui tetti di Parigi, salgono e scendono dalle grondaie come scimmie. I tassisti s’infuriano coi passeggieri clandestini che cadono dentro le loro auto e attraverso una botola nell’abitacolo fanno cadere i fuggitivi a dentro dei tombini. A un certo punto, il protagonista tira fuori innocentemente la testa dalla finestra del suo appartamento, solo per essere afferrato da un laccio che lo trascina fin sulla strada, dove viene spinto in un cestone e portato via da un taxi prima di poter dire “Irma Vep!”. In un'altra scena, una parete si apre per far avanzare un grande cannone, che si infila nella finestra e spara nel locale vicino. L’atmosfera capricciosamente instabile è costruita su una serie di scene controverse: i personaggi “morti” tornano in vita, i pilastri della società si trasformano in vampiri, e i vampiri si rivelano essere forze dell’ordine che operano travestite. Di importanza centrale per l’evoluzione dei thriller e la capacità di Feuillade di creare un mondo doppio – al tempo stesso reale e onirico, famigliare e perturbante – che fa di lui il più grande pioniere di questo genere.

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