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Jean Louis Trintignant (l'indimenticabile Roberto de "Il sorpasso) veste i panni di un irrascibile automobilista. Dopo uno scontro con alcuni ragazzi in moto si risveglia ferito in una scarpata. Il suo è un amaro risveglio. La moglie è stata violentatata e uccisa e la figlia è stata soffocata con un sacchetto di plastica. Distrutto dal dolore (per la verità non tanto...) cerca vendetta.
Il film, molto promettente all'inizio, si articola in un mucchio di scene lente e inutili che annoiano inevitabilmente. Lo spettatore, alla fine, riesce a risvegliarsi dal torpore grazie a un colpo di scena (forse non proprio inaspettato). Ma a rovinare definitivamente la pellicola è il predicozzo conclusivo della Vukotic. Un insieme di parole banali e ipocrite. La vita reale è piena di finti moralismi che dovrebbero essere evitatati...almeno nei film.
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