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Se c'è una vita che si può definire cinematografica questa è proprio quella di Renato Vallanzasca, protagonista negli anni '70 di rapine spettacolari, di evasioni impossibili e anche di omicidi, il film di Placido queste cose le mostra, non è certo un film per famiglie questo ma le polemiche che lo hanno accompagnato secondo me sono in buona parte ingiustificate, di film su criminali anche peggiori di Vallanzasca ce ne sono stati e nessuno si è lamentato.
Il film di Placido è di parte, è basato su ciò che Vallanzasca dice di se, ma il film non lo mitizza più di tanto, non da mai come messaggio che bisogni seguire il suo esempio o che sia una vita spesa bene, anzi le conseguenze delle scelte del protagonista vengono mostrate fin troppo bene.
La recitazione del cast è ottima, quella di Kim Rossi Stuart semplicemente magistrale e quei toni scuri che avvolgono la pellicola sono un valore aggiunto, promozione a pieni voti per quanto mi riguarda, parliamone sul fatto che si dovesse o meno fare questo film ma sulla realizzazione alziamo le mani.
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ethan
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martedì 25 gennaio 2011
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non mi sono fatto capire, scusi.
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A parte Stalin, che non c'entra nulla! Io non ho mai detto e non dico che non si doveva fare un film su Vallanzasca, (ci mancherebbe), dico solo che andava trattato per quello che era e che penso ancora sia, cioè, una squallida persona, con una ancor più squallida esistenza. Tutto quì.
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d'accordo? |
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