I due deputati

Film divertente e leggero scenenggiato e diretto da Giovanni Grimaldi (1917-2001). Protagonista il duetto comico Ciccio e Franco. Illustra bene lo scontro politico della fine degli anni '60 del secolo scorso tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista. Emerge un'Italia dominata dalla burocrazia, da mille funzionari, scartoffie, pile di carta, bolli e controbolli. Surreale la scena in cui l'usciere Franco costringe il capo divisione a portare una pila di cartelle in archivio al piano superiore e al piano inferiore.
I due candidati politici si esercitano in discorsi politici anacronistici e demagogici in un contesto ben poco tecnologico. Gli unici device visibili sono i telefoni a rotella e le macchine da scrivere. Tuttavia, si notano i due simboli principali del boom economico degli anni '60: la televisione e l'automobile.
Nello stesso anno del film (1968) si tennero le elezioni politiche che videro la DC e il PCI come le due principali forze politiche italiane con 12.4 e 8.5 milioni di elettori. La terza forza politica fu il PSI-PSDI, unione piuttosto instabile del partito socialista e partito socialdemocratico, alleata della DC, che ottenne solamente 4.6 milioni di voti. L'alleanza tuttavia portò alla formazione di un governo di centrosinistra presieduto da Mariano Rumor che ne guiderà altri due fino al 1970.

Il regista, laureato in giurisprudenza e giornalista, esordisce al cinema con "Io, Amleto", una parodia della tragedia di Shakespeare con Macario. Dalla metà degli anni '60 diventa uno dei registi più famosi di Franco e Ciccio e in seguito di Lando Buzzanca. Il periodo 1965-1970 segna il momento di massimo successo della coppia di comici, in cui girano moltissimi film di successo. Al grande successo di pubblico non corrispose una critica interessata, come avvenne per altri grandi comici come Totò.