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Il film in bianco nero, è del 1959 con la regia di Delbert Mann un regista di Hollywood (periodo 1955-1994) che esordì con Marty e vinse l'Oscar per la regia, ma che successivamente non raggiunse traguardi elevati pur mantenenndosi ad un livello più che discreto ( Tavole separate, Il ribelle di Scozia, Il visone sulla pelle), un buon artigiano che affrontò i temi più diversi: commedie brillanti e drammatiche, avventura, gialli, guerra. La sceneggiatura è del noto Paddy Chayefsky che vinse ben 3 Oscar per sceneggiature originali (Marnie, Anche i dollari ce l'hanno, Quinto potere) con film omaggiati da diversi Oscar.
La trama come tutte le storie di Chayefsky, è semplice. l'incontro d 2 persone qualsiasi: lui è Jerry (Frederic March 2 Oscar: I migliori anni della nostra vita, Il dottor Jekyill) imprenditore con un avviata laboratorio di sartoria che si è fatto da solo raggiungendo un'agiatezza non eclatante, rimasto vedovo si dedica solo al lavoro e Betty (la bellissima Kim Novak reduce da La donna che visse 2 volte) una delle sue segretarie. Li separa tutto: la posizione sociale lei di condizione modesta, con una madre oppressiva donna delle pulizie e una sorella sfaccendata, l'età 24 anni lei, 56 lui, li unisce la solitudine lei è divorziata da 1 anno con un uomo inconcludente che l'attraeva solo fisicamente ma non amava, lui che vive con una sorella assillante e una figlia sposata alltrettanto ficcanaso. Un giorno Jerry che si comporta con lei molto correttamente ed educatamente al contrario del socio che insegue tutte le gonne, per caso va a ritirare dei documenti a casa di Betty e ascolta con pazienza il suo sfogo. Nei giorni seguenti il suo interesse si trasforma in amore e le fa la corte, lei accetta di uscire con lui. Decidono di sposarsi pur con dubbi ed incertezze e la gelosia di lui, affrontando l'ostilità dei parenti malgrado il genero sia dalla parte di Jerry, finché un giorno ritorna a New York l'ex marito e Betty cede una volta alla passione fisica . Betty confessa questo a Jerry che decide di lasciarla ma poi pentito, sconvolto dal suicidio del socio che era in realtà un uomo solo, ritorna da lei che disperata dal dolore lo aspettava.
Il film delinea bene il rapporto tra i 2 protagonisti, non è l'opportunità per lei di uscire da una vita modesta e per lui non è il classico uomo maturo che si sposa la segretaria che ha 30 anni di meno, ma è l'incontro di 2 solitudini che nel raccontarsi a vicenda le proprie angosce riescono a raggiungere un equilibrio affettivo che ormai non avevano più e nel caso di lei mai posseduto. Certamente il rapporto sarà difficile e forse non si concluderà bene, l'età, la gelosia ed altri ostacoli si presenteranno, ma decidono di dare posto all'amore che li unisce.
Il film non dimostra la sua età, forse perché racconta sentimenti comuni, supportato da un'ottima interpretazione di Frederic March e da una superlativa Kim Novak che dimostra una notevole capacità professionale. Bravi anche i comprimari tra cui Martin Balsam (il presidente della giuria ne La parola ai giurati) nella parte del genero, buona la direzione asciutta e che non indulge a facili e lacrimevoli sentimentalismi.
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