Un cuore in inverno

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Un film di Claude Sautet. Con Daniel Auteuil, Emmanuelle Béart, André Dussollier, Maurice Garrel, Jean-Luc Bideau.
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Titolo originale Un coeur en hiver. Sentimentale, durata 92 min. - Francia 1992. MYMONETRO Un cuore in inverno * * * * - valutazione media: 4,23 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
maria cristina nascosi domenica 11 febbraio 2007
e d'amore ignavia... Valutazione 5 stelle su cinque
92%
No
8%

Anche a distanza di 16 anni, UN COEUR EN HIVER / Un cuore in inverno o La violinista, che dir si voglia, il bel film di Claude Sautet, il suo penultimo capolavoro, prima che la morte lo ghermisse, rimane 'semplicemente' tale. Regista di non molti film, certo, regista di cinematografia da salotto, era stato definito, ma che pregnanza, che spessore, che capacità - quasi siderale - di introspezione in quegli incontri - scontri - dialoghi, a volte soliloqui - in cui tutto è detto con poco, semplicemente, per l'appunto, lievemente, ma con una 'levitas' tutta latina, così piena com'è, di tanto. I sentimenti, svelati a poco a poco, con sguardi, scambi di sguardi, di occhiate, furtive o stentoree, di sensazioni che arrivano ben oltre lo schermo del visivo fruitore, dello spettatore 'guardone' che invece rivive quanto mai 'in diretta' ciò che la vita ( e l'amore), almeno una volta, gli hanno riservato da vivere e da gustare o da dolersi, una sofferenza che va oltre lo sguardo della sala, che oltrepassa lo schermo in una mutua, vicendevole condivisione di sensazioni altrimenti inenarrabili. [+]

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astamurti sabato 26 luglio 2008
dedicato agli irrisolti Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

Stephane(Auteuil)compie dei gesti e delle azioni,una sorta di corteggiamento prudente,che contribuiscono al crearsi di una tensione erotica tra lui e Camille(Béart),la donna del suo amico e compagno di lavoro,Maxime(Dussollier),che cresce fino a diventare palpabile,finche',dopo alcuni infruttuosi incontri,lei si decide a mettere da parte ogni pudore e si dichiara apertamente.Lui stacca la spina,si nega.Non si sente l'altra parte del filo.La realta' è dura per la donna respinta,che,in un incontro successivo in un ristorante,gli gridera' tutta la sua rabbia e frustrazione.Indignazione,persino.Di lì a poco,partirà per un viaggio con il suo compagno.Stephane resta solo,seduto al tavolo di un bar,a guardare la macchina di Maxime e Camille staccarsi dal marciapiede,e avviarsi. [+]

[+] amore irrisolto (di arnaco)
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andilento venerdì 11 novembre 2005
la rinuncia, finalmente... Valutazione 0 stelle su cinque
69%
No
31%

Un film di rara finezza, che erge a protagonista un uomo capace di rinunciare. Finalmente! Una boccata d'ossigeno per la nostra società, assillata da "orror vacui" e frenetico bisogno di divorare esperienze. La sublimazione della passione come unico mezzo per renderla eterna. Il capovolgimento dello stantìo luogo comune dell'uomo cacciatore e della donna preda. Sautet ci mostra come poter essere sovversivi senza alzare la voce, mantenendo un'estrema lucidità di linguaggio. Basti pensare al tagliente scambio di battute tra Camille e Stephane durante il pranzo nella casa di campagna. Asciutto, perfetto il finale, con l'iniezione letale al vecchio amico in agonia. Anestetizzante, in realtà, non è la rinuncia di Stephane, ma la nostra onnivora e compulsiva tendenza a consumare cibo, sesso e tempo senza la capacità di ascoltarsi e ascoltare. [+]

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theophilus sabato 2 novembre 2013
dov'è la vita? Valutazione 5 stelle su cinque
82%
No
18%

UN COEUR EN HIVER
 
 
“… Per me il cinema è …musica” (Claude Sautet è …la vita – François Truffaut); “…la musica è sogno…” – dice Stéphane, il protagonista maschile di Un coeur en hiver , secondo film della trilogia finale del rimpianto regista francese scomparso da pochi mesi (il primo ed il terzo essendo rispettivamente Quelques jours avec moi e Nelly et M. Arnaud). Da queste due frasi è fin troppo facile ricavare deduttivamente la conclusione che per Sautet il cinema era sogno e questa affermazione è ulteriormente suffragata da un’altra asserzione del regista – riportata, come la precedente, sul catalogo di France Cinéma 2000 – “ Le cose non accadono mai come si crede: è l’argomento di tutti i miei film”. [+]

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matteo fedele martedì 11 marzo 2014
freddo cuore quasi impenetrabile Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Stephan invecchia tra il suo lavoro di liutaio, frequenti visite al vecchio maestro di conservatorio e tiepidi scambi d’opinioni con una confidente libraia. Qualcosa in lui si smuove quando conosce la violinista Camille, fidanzata poco convinta del di lui collega Maxim. Involontariamente o per gioco cinico, lentamente la fa innamorare. Dopo l'iniziale diffidenza, lei si lascia conquistare dalla cupa apatia di lui. Sguardi e parole con cui gli si dichiara e offre sembrano sfiorarlo appena. La freddezza con cui lui la respinge la consegna a un'infruttuosa disperazione. Un non-finale nè lieto nè tragico suggella la sconfitta di tutti. A vincere è la segreta paura di Stephan, colpevole della scelta di non-vivere per evitare di soffrire, dell'incapacità di smettere di essere "niente". [+]

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dounia giovedì 21 luglio 2011
un uomo "particolare" Valutazione 5 stelle su cinque
21%
No
79%

La storia è tratta da una novella di Michael J. Lemontov e ruota su tre personaggi: un liutaio, Stéphane, un collega di lavoro, Maxime, ed una suonatrice di viola da gamba, Camille. Maxime e Camille si amano. Stéphane sembra tendere una trappola a Camille e fa nascere tra loro un amore che, una volta dichiarato da Camille a Stéphane, viene da lui respinto. La ragazza si sente offesa e lo giudica incapace di amare. Stéphane rivela una chiusura verso l'amore. Il suo cuore si chiude, quando quello di Camille si apre. Assomiglia ad un mondo che, una volta arrivato l'inverno, si ritira in se stesso e rifiuta l'amore svelato. L'attore Daniel Auteil presenta molto bene la parte e l'aspettatore del film si fa una domanda: "Stéphane ama o non ama Camille?". [+]

[+] violino, viola d'amore o viloncello? (di arnaco)
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