Un film che mi è piaciuto.
Non so se Garcia avrebbe potuto pensarlo, o scriverlo, o dirigerlo meglio, ma tutto sommato non mi importa.
So che mi ha affascinato l'aria, il colore, l'odore, il sapore de L'Habana in quella fine Anni Cinquanta.
Un affresco di colori, di costumi, di sangue sparso a ritmo di rumba, di architetture coloniali, di vecchie automobili americane dai colori impossibili, di grida, di povertà e di ricchezza impensabili, di profonda sofferenza e sfrenata allegria. Il bene ed il male strettamente embricati, in un abbraccio irrisolvibile.
Un mondo con un suo fascino struggente, non perchè buono o cattivo in sè, ma semplicemente perchè irrimediabilmente perso.
Un film che per questo non mi sento di leggere alla luce della storia, ma che preferisco piuttosto ripensare attraverso la lente dei miei ricordi di bambino.
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Un film che mi è piaciuto.
Non so se Garcia avrebbe potuto pensarlo, o scriverlo, o dirigerlo meglio, ma tutto sommato non mi importa.
So che mi ha affascinato l'aria, il colore, l'odore, il sapore de L'Habana in quella fine Anni Cinquanta.
Un affresco di colori, di costumi, di sangue sparso a ritmo di rumba, di architetture coloniali, di vecchie automobili americane dai colori impossibili, di grida, di povertà e di ricchezza impensabili, di profonda sofferenza e sfrenata allegria. Il bene ed il male strettamente embricati, in un abbraccio irrisolvibile.
Un mondo con un suo fascino struggente, non perchè buono o cattivo in sè, ma semplicemente perchè irrimediabilmente perso.
Un film che per questo non mi sento di leggere alla luce della storia, ma che preferisco piuttosto ripensare attraverso la lente dei miei ricordi di bambino. Le piume delle ballerine, i Panama bianchi sui capelli brillantinati, i baffi degli uomini, i fianchi larghi delle donne. Tutto un mondo che mi è tornato negli occhi.
Il cinema può servire anche a questo: a riaccendere dei ricordi.
E poco importa se è languido a tratti: anche la vita reale a volte lo è, e a volte copre col suo brusio di fondo o con i suoi rumori parole importanti mentre lascia rimbombare desolatamente nel silenzio frasi inutili. A volte mette insieme insensatamente la stolida allegria dei night club col dolore muto delle camere di tortura.
Però è la vita.
A volte uno può stare sul lato sbagliato della strada, e tutto sommato importa poco dove stia, se ha le mani pulite.
Ma se quella strada, che ama e desidera, deve lasciarla e perderla per sempre, allora merita che lo si ascolti mentre si racconta, senza pretendere di giudicarlo.
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