vinni s.
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martedì 17 aprile 2007
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franco il giustiziere della mala
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Premetto di essere un grande estimatore del Franco Califano cantautore,uomo e scrittore,ma ciò non mi impedisce,essendo allo stesso tempo un discreto cinefilo,di poter avere uno sguardo sul film,a modo mio,il più possibile imparziale.
Gardenia,protagonista del film,è il personaggio attorno al quale ruota l’intera trama,proprietario di un ristorante glamour del centro storico di Roma,è uno di quei ragazzi di strada che sono partiti da zero ed in un modo o in un altro(molte volte poco legalmente)sono arrivati,che non dimenticano le vecchie amicizie e quelli più sfortunati,e con il giusto investimento tentano di ripulirsi dagli errori e gli sbagli compiuti in passato.Idealmente rappresenta il classico personaggio appartenente al filone dei "romantici fuorilegge" e delle "simpatiche canaglie" all’americana,che navigando nell’illecito conservano e sostengono un proprio codice d’onore e un animo sensibile.
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Premetto di essere un grande estimatore del Franco Califano cantautore,uomo e scrittore,ma ciò non mi impedisce,essendo allo stesso tempo un discreto cinefilo,di poter avere uno sguardo sul film,a modo mio,il più possibile imparziale.
Gardenia,protagonista del film,è il personaggio attorno al quale ruota l’intera trama,proprietario di un ristorante glamour del centro storico di Roma,è uno di quei ragazzi di strada che sono partiti da zero ed in un modo o in un altro(molte volte poco legalmente)sono arrivati,che non dimenticano le vecchie amicizie e quelli più sfortunati,e con il giusto investimento tentano di ripulirsi dagli errori e gli sbagli compiuti in passato.Idealmente rappresenta il classico personaggio appartenente al filone dei "romantici fuorilegge" e delle "simpatiche canaglie" all’americana,che navigando nell’illecito conservano e sostengono un proprio codice d’onore e un animo sensibile.Tutto questo condito dall’aggiunta di uno spirito scaltro e donnaiolo alla 007,dove in un modo o in un altro le donne incidono sempre o come strumento o come causa per i successivi avvenimenti.Il film sostiene un ritmo abbastanza incalzante,aiutato da una cornice di personaggi “azzeccati” nella scelta dei ruoli,molte belle donne e caratteristi dall’aspetto curioso che spesso si esibiscono in scenette anche a sprazzi esilaranti.Purtroppo,ahimè,c’è da dire che di frequente la trama risulta incongruente e le situazioni vengono risolte con molta faciloneria,con colpi di scena alla “newyorkese” inappropriati allo sfondo di Trastevere.La regia è pulita,e qui c’è da elogiare la bravura del regista,dettata anche dall’esperienza,il quale,considerando le situazioni che la storia impone in relazione ai limiti tecnologici e le possibilità che le produzioni dell’epoca mettevano a disposizione,riesce con discrete soluzioni stilistiche a cavarsela egregiamente.In fondo alla fine del film la cosa che si sente più forte è il rammarico di non aver potuto vedere Franco Califano nelle vesti di attore in qualche altra pellicola di genere.Infatti è il personaggio di Gardenia,cucitogli magistralmente addosso,con i suoi lunghi monologhi e qualche frase di vita vissuta,interpretata ora con ironia ora con il caratteristico filo malinconico dei suoi recital,che il film raggiunge le punte più alte d’interesse e originalità.Un film godibile,perfettamente allineato allo stile molto in voga dell’epoca,con qualche sbavatura che oggi ai nostri occhi può essere letta con ironia,un protagonista d’eccezione e per questo imperdibile per i suoi seguaci ed estimatori.
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dandy
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mercoledì 12 marzo 2014
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er giustiziere de noartri.
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Fusione di due generi ormai agli sgoccioli:poliziottesco e commedia.Cinema popolare medio,onesto e che si lascia guardare purchè non si pretenda troppo.Il 41enne Califano,al suo debutto come attore(ma naturalmente scrive anche le musiche)non è un Charles Bronson coatto ma pur essendo ugualmente inespressivo riesce a rendersi simpatico e accattivante(di li a poco sarebbe stato travolto dai guai giudiziari)e fortunatamente non ostenta la sua leggendaria fama di amante rapace.Per il resto,tutto già visto e in occasioni migliori:il ritmo è assai statico,le trovate modeste,anche se la descrizione di un mondo senza ombra di polizia e la violenza sbrigativa e cruda colpiscono.
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Fusione di due generi ormai agli sgoccioli:poliziottesco e commedia.Cinema popolare medio,onesto e che si lascia guardare purchè non si pretenda troppo.Il 41enne Califano,al suo debutto come attore(ma naturalmente scrive anche le musiche)non è un Charles Bronson coatto ma pur essendo ugualmente inespressivo riesce a rendersi simpatico e accattivante(di li a poco sarebbe stato travolto dai guai giudiziari)e fortunatamente non ostenta la sua leggendaria fama di amante rapace.Per il resto,tutto già visto e in occasioni migliori:il ritmo è assai statico,le trovate modeste,anche se la descrizione di un mondo senza ombra di polizia e la violenza sbrigativa e cruda colpiscono.Sceneggiatura di Augusto Caminito,con piacevoli dialoghi ingenuamente machi e perle di saggezza romanaccia del tipo:"Se er nemico te l'ha messo ner culo,nun t'agità:faresti er suo ggioco".
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