Non funziona nulla. La trasposizione delle cose di Guareschi (che si sarà rivoltato nella tomba) è disastrosa, l’inserimento di quelle nuove di una bruttezza incredibile. Attori fuori parte (Luotto che fa lo Smilzo!) e diretti malissimo (la Farmer, capace di grandi sensibilità, qui sembra capitata per caso e di mala voglia). Libri e vecchi film in b/n avvalorano quanto dice Baricco, cioè che Guareschi, con il suo dizionario di 200 parole, sapeva sia commuovere, sia divertire. Qui non si riesce neppure a sorridere. Unica cosa da salvare: la presenza del grande Diogene nel ruolo di Binella.