doni64
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sabato 24 luglio 2010
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film...da evitaere
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Decisamente un film scialbo, insignificante,insolito,che non lascia nulla..insomma.. mediocre.Voto 5
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astromelia
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venerdì 10 luglio 2009
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uno spaccato di vita
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bello e significativo,senza fronzoli,bei disegni sovrapposti alle scene,film che fanno bene al cuore.
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gus da mosca
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sabato 4 luglio 2009
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chi vuole vivere, riesce anche a non morire.
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La morte e' una cosa stupida, tragicamente stupida, dolorosamente idiota (...perche' soffrire per morire). Chi ne ha paura per tutta la vita, spreca tutta la sua vita. Il film dice di scampare alla propria morte "quotidiana", guardando alla vita per viverla. La morte coglie in un attimo o giorno dopo giorno, non importa, l'importante e che non occupi la tua testa e si occupi solo del tuo corpo (...e il corpo, se riesce, va dietro alla testa). Il film parla di stupide e tragiche morti quotidiane, inaspettate o attese, dolorose per chi le vive e per chi le vede, ma ne parla col linguaggio naif di chi guarda spontaneamente alla vita quotidiana, che continua se si vuole. Un linguaggio di immagini semplici e bellissime musiche, a cui si aggiunge lo splendido contributo grafico di disegni animati e scatti fotografici.
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La morte e' una cosa stupida, tragicamente stupida, dolorosamente idiota (...perche' soffrire per morire). Chi ne ha paura per tutta la vita, spreca tutta la sua vita. Il film dice di scampare alla propria morte "quotidiana", guardando alla vita per viverla. La morte coglie in un attimo o giorno dopo giorno, non importa, l'importante e che non occupi la tua testa e si occupi solo del tuo corpo (...e il corpo, se riesce, va dietro alla testa). Il film parla di stupide e tragiche morti quotidiane, inaspettate o attese, dolorose per chi le vive e per chi le vede, ma ne parla col linguaggio naif di chi guarda spontaneamente alla vita quotidiana, che continua se si vuole. Un linguaggio di immagini semplici e bellissime musiche, a cui si aggiunge lo splendido contributo grafico di disegni animati e scatti fotografici. Il film acquista coerenza di linguaggio lentamente e raggiunge la perfezione negli ultimi 30 minuti: fresco, originale, spontaneo,(... assolutamente inadatto ai superstiziosi "toccaferro"). Quasi 50 anni fa Ingmar Bergman affrontava con una profondita' ineguagliabile il tema della morte, usando soltanto dialoghi e luce; oggi ho ritrovato Sarah Watt che torna a parlarne, con coraggio e spontaneita' ineguagliabili.
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(di gus da mosca)
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marezia
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mercoledì 24 giugno 2009
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lunga vita a procacci. se non esistesse lui...
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Questa volta la recensione di Becattini è corretta e non nascondo che la cosa mi stupisca ma, e c'è sempre un ma, non punta abbastanza su un dato essenziale: la MORTE. Questo è un film sulla morte: quella di un gruppo di persone scelte dal caso (o da Dio?), quella che si potrebbe dire "in fieri" di un fotoreporter il cui pensiero correrà al padre deceduto l'anno prima di tumore in un groviglio di voglia di sapere e paura di ammettere, quella apparentemente accidentale di un ragazzo sui binari di un treno e infine quella recente del padre di una giovane pittrice. Tutto contemporaneamente e in un turbine di flashback, immagini scientifiche che assomigliano a quadri astratti e disegni animati che parlano più delle parole.
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Questa volta la recensione di Becattini è corretta e non nascondo che la cosa mi stupisca ma, e c'è sempre un ma, non punta abbastanza su un dato essenziale: la MORTE. Questo è un film sulla morte: quella di un gruppo di persone scelte dal caso (o da Dio?), quella che si potrebbe dire "in fieri" di un fotoreporter il cui pensiero correrà al padre deceduto l'anno prima di tumore in un groviglio di voglia di sapere e paura di ammettere, quella apparentemente accidentale di un ragazzo sui binari di un treno e infine quella recente del padre di una giovane pittrice. Tutto contemporaneamente e in un turbine di flashback, immagini scientifiche che assomigliano a quadri astratti e disegni animati che parlano più delle parole... Ma anche tanta speranza; quella speranza simboleggiata dalla pioggia finale e che lascia spazio allo svolgersi successivo delle vite di tutti, anch'esse mostrateci in modo originale e poetico. Veramente interessante e bello.
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[+] p.s.
(di marezia)
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