Titolo originale Severance.
Commedia,
durata 90 min.
- Gran Bretagna, Germania 2006.
- Medusa
uscita venerdì 21settembre 2007.
MYMONETROSeverance - Tagli al personale
valutazione media:
2,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I dipendenti addetti alle vendite ed al marketing della Palisade, azienda produttrice di armi, vengono premiati con un fine settimana in un cottage in centro Europa. Arrivati sul luogo si trovano in una catapecchia nei boschi. E come se non bastasse pare esserci un pazzo assassino che gli dà la caccia, usando trappole e mine antiuomo. Leviamoci subito il pensiero: "Creep", precedente film di questo discontinuo regista, era girato molto meglio e risultava pure più originale. L'idea di una notte di tensione nella metropolitana di Londra era stata sviluppata con intelligenza e un pizzico di cattiveria; seppur non geniale, si trattava di certo di un lavoro ben fatto.
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I dipendenti addetti alle vendite ed al marketing della Palisade, azienda produttrice di armi, vengono premiati con un fine settimana in un cottage in centro Europa. Arrivati sul luogo si trovano in una catapecchia nei boschi. E come se non bastasse pare esserci un pazzo assassino che gli dà la caccia, usando trappole e mine antiuomo. Leviamoci subito il pensiero: "Creep", precedente film di questo discontinuo regista, era girato molto meglio e risultava pure più originale. L'idea di una notte di tensione nella metropolitana di Londra era stata sviluppata con intelligenza e un pizzico di cattiveria; seppur non geniale, si trattava di certo di un lavoro ben fatto.
In questo nuovo film, nonostante la tanto strombazzata stoccata antimilitarista, non c'è traccia della tensione del primo, né si ravvisa una possibilità di cogliere davvero un sottotesto che smentisca l'impressione di avere davanti il solito slasher estivo con battute demenziali, come nella peggiore produzione americana, roba insomma da far felice il Tarantino delle grindhouse. Nel prologo vediamo un tizio inseguito e un paio di belle ragazze che finiscono in una buca nel terreno; la sorte dell'uomo ricorda da vicino la macellazione di un maiale mentre le ragazze, come spesso accade, dovendo mostrare un po' di tette, se la caveranno.
Meglio sarebbe stato se a finire nella buca fosse stato l'intero cast con il regista e il produttore. Almeno avremmo avuto di che ridere, visto che il sottotesto demenziale scivola presto nella stupidità e la storia dell'antimilitarismo pare più una trovata pubblicitaria che altro.
Le scene splatter culminano con l'idiotissimo espediente del solito maniaco che incide sulla pancia, in verità assai pronunciata, dello sfigato di turno il logo dell'odiata Palisade, così tanto per chiarire che qua ce l'hanno su coi produttori di armi e con chi da una mano ai cattivi ad ammazzare la gente. Peccato che il tutto sia raccontato con un ritmo che spesso induce alla sonnolenza e che le cose che accadono in questa ennesima storiella sono accadute già in cento altri film meno pretenziosi di questo e magari girati pure un po' meglio.
La noia per la sorte dei protagonisti non è nulla al confronto col tedio che prende chi vuole seguire i dialoghi inconsistenti.
I personaggi sono delineati a colpi di stereotipo: c'è il direttore marketing che vuole far da capo ma non ne ha la stoffa, risultando assai stupido nel tentativo di motivare la platea e i sottoposti in una parodia delle tecniche americane di conduzione dei gruppi; poi abbiamo lo stuoino vice capo che prepara il the a chi urla di voler scappare nella notte perché ha visto un pazzo mascherato alla finestra, e qua siamo alla demenza, non si capisce neanche perché il compiacente schiavo non venga lapidato sul posto dagli inferociti colleghi. C'è quindi l'outsider saccente che suggerisce la fuga col ghigno di chi la sa lunga e che finirà come gli altri, con gran gusto degli spettatoti infastiditi dall'ovvia inutile manifestazione di sprezzo e superiorità, insieme con la tipa intelligente ma racchia che pretende l'Hilton e con il tossico che mangia funghi comprati chissà dove e ci mostra il culo come neanche in "Porky's"; infine c'è anche il nero di buon senso innamorato della tipa tosta, la quale tira fuori gli attributi e combatte i cattivi. [-]
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Lo slogan era originale(taglio al personale),se si trattava in tutto per tutto di horror.La tematica aveva tutti i riscontri per risultare un ottimo fil ma nel momento della visione ti accorgi che in vari tratti prende sfumature del demenziale.Gli effetti sono d.o.c.,cosi' come gli omicidi,ma a mio parere i soldati ribelli non reggono tanto bene nella sceneggiatura della trama.Comunque il film è da seguire perchè segue in parallelo l'ironia con la suspance.
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Trama geniale , attori bravissimi e tanta suspence : Avercene di film intelligenti come questo , una piccola opera d'arte del suo genere , da vedere !!!
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Troppo abituati alle trash-comedy horror made-in-USA, si rischia di non porre la giusta attenzione sull'inglesissimo black-humor di Severance: pubbliche relazioni interrotte da uno stupido errore di indirizzo, che dirotta un agguerrito team di vendita dalla dacia dell'acquirente d'armi a quella dei suoi diretti nemici. Il black humor non si limita alle situazioni, facendo sorridere lo spettatore davanti al sangue, ma va oltre, coinvolgendo personaggi e storia, mettendo in amara berlina i traffici di armi made-UK, in terra slava (anni 90). Il film unisce un'efficace narrazione visiva ad una recitazione ironica, ma non grottesca. Quello che potrebbe sembrare un eccesso di ispirazione a precedenti splatter-trash (uno per tutti Hostel), preferisco vederlo ancora come un tentativo, abbastanza riuscito, di citazione ironica e amara, che riesce a far pensare, risparmiando allo stomaco dello spettatore eccessi di nausea.
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Troppo abituati alle trash-comedy horror made-in-USA, si rischia di non porre la giusta attenzione sull'inglesissimo black-humor di Severance: pubbliche relazioni interrotte da uno stupido errore di indirizzo, che dirotta un agguerrito team di vendita dalla dacia dell'acquirente d'armi a quella dei suoi diretti nemici. Il black humor non si limita alle situazioni, facendo sorridere lo spettatore davanti al sangue, ma va oltre, coinvolgendo personaggi e storia, mettendo in amara berlina i traffici di armi made-UK, in terra slava (anni 90). Il film unisce un'efficace narrazione visiva ad una recitazione ironica, ma non grottesca. Quello che potrebbe sembrare un eccesso di ispirazione a precedenti splatter-trash (uno per tutti Hostel), preferisco vederlo ancora come un tentativo, abbastanza riuscito, di citazione ironica e amara, che riesce a far pensare, risparmiando allo stomaco dello spettatore eccessi di nausea. Adatto ad un pubblico che non cerca la tensione a tutti i costi, ma che preferisce capire e sorridere davanti alle trovate di black-humor con cui si concludono le prevedili sequenze a sorpresa. Veloce ed intrigante fino all'ultima sequenza: un piccolo cult.
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Questo film segna un notevole miglioramento qualitativo e stilistico da parte del giovane autore, il quale dopo la fiacca prova fornita con il trascurabile "Creep, Il Chirurgo" confeziona un piccolo gioiello della cinematografia orrorifica contemporanea. La tensione in Severance è gestita con un ritmo di cui sono capaci solo i grandi registi. Non un'inquadratura fuori posto. Non un difetto nel montaggio, sempre puntuale come un orologio svizzero. L'opera si fa inoltre molto apprezzare per la spassosa vena satirica che tocca numerosi temi senza mai scadere di tono nè prendersi troppo sul serio; dalla questione relativa al commercio scriteriato delle armi, alle meccaniche agenti all'interno di un moderno gruppo di lavoro aziendale, ai luoghi comuni della cinematografia horror.
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Questo film segna un notevole miglioramento qualitativo e stilistico da parte del giovane autore, il quale dopo la fiacca prova fornita con il trascurabile "Creep, Il Chirurgo" confeziona un piccolo gioiello della cinematografia orrorifica contemporanea. La tensione in Severance è gestita con un ritmo di cui sono capaci solo i grandi registi. Non un'inquadratura fuori posto. Non un difetto nel montaggio, sempre puntuale come un orologio svizzero. L'opera si fa inoltre molto apprezzare per la spassosa vena satirica che tocca numerosi temi senza mai scadere di tono nè prendersi troppo sul serio; dalla questione relativa al commercio scriteriato delle armi, alle meccaniche agenti all'interno di un moderno gruppo di lavoro aziendale, ai luoghi comuni della cinematografia horror. L'ottima sceneggiatura consente all'autore di dare libero sfogo alla creatività con tutta una serie di scene "di rottura" davvero ottimanete confezionate, in alcune delle quali si respira profumo di grande cinema horror. La recitazione in generale è di buon livello, benché risulti sensibilmente penalizzata dal doppiaggio italiano. Ottima la scelta di affidarsi esclusivamente al make up ripudiando la resa posticcia degli effetti digitali. Azzeccate le location e la fotografia. In definitiva Severance rappresenta il rinverdimento di quella tradizione cineorrorifica difficle e sublime che sa miscelare con perfetto dosaggio l'umorismo nero tipicamente "english" alla spaventosità del cinema del terrore. Tradizione che annovera tra i propri capisaldi capolavori come Shining, Un lupo mannaro americano a londra ed il recente - sottovalutatissimo - Dead End. Ultima annotazione per la musica di chiusura, affidata a Johnny Cash che reinterpreta la splendida canzone "We'll meet again", già apprezzata (nella versione originale di Katherine Jenkins) in coda al Dottor Stranamore.
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leggo recensioni palesemente ingiuste. Il film manda un messaggio esplicito. La trama è oggettivamente horror, spezzata da alcune gag comicodemenziali che non guastano nella visione globale. tutto sommato x i NON ottusi credo sia un lavoro apprezzabile e ORIGINALE. Hostel non centra proprio nulla.
PS. non sopporto chi se la tira da critico snob, a cui magari da una valutazione splendida x una pellicola oggettivamente da schifo. Vedi QUALCUNO sotto...
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