emanuelemarchetto
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lunedì 8 maggio 2017
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"scontro leale? siamo a hollywood".
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Hollywood. La giovane giornalista Ellie Myers e suo fratello Jimmy vengono aggrediti da uno strano animale sulla strada verso casa. Entrambi vengono morsi e nei giorni successivi subiscono delle alterazioni fisiche, come i sensi che vengono man mano potenziati. I due si stanno per trasformare in lupi mannari, e devono cercare di scoprire chi gli ha passato la maledizione.
La coppia Craven\Williamson, dopo la trilogia di Scream, ci riprova: utilizzando lo stesso tono ironico e citazionista, questa volta il tema messo alla berlina è quello della licantropia.
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Hollywood. La giovane giornalista Ellie Myers e suo fratello Jimmy vengono aggrediti da uno strano animale sulla strada verso casa. Entrambi vengono morsi e nei giorni successivi subiscono delle alterazioni fisiche, come i sensi che vengono man mano potenziati. I due si stanno per trasformare in lupi mannari, e devono cercare di scoprire chi gli ha passato la maledizione.
La coppia Craven\Williamson, dopo la trilogia di Scream, ci riprova: utilizzando lo stesso tono ironico e citazionista, questa volta il tema messo alla berlina è quello della licantropia. Spostando l'azione nella "terra dei sogni", Hollywood, il film ambisce a creare un parallelismo tra i luoghi comuni dell'horror e la falsità di un mondo fatto di apparenza ed arrivismo, come esplicita la frase "Scontro leale? Siamo a Hollywood".
Il film risulta alla fine piuttosto piacevole, ma le ambizioni rimangono in superficie: le molte citazioni non sono quasi mai ben contestualizzate, l'ironia è piuttosto grossolana e in generale l'operazione di svecchiamento non trova una vera ragion d'essere; questo perché il sottogenere in questione ha avuto dei precedenti estremamente più felici. Oltre ai capolavori degli anni '80, Un lupo mannaro americano a Londra e L'ululato (entrambi del 1981), anche il cult Ginger Snaps (2000) si era dimostrato più originale e meno modaiolo. In definitiva il film è uno dei peggiori del regista, ma si salva per la leggerezza dell'insieme e per alcune scene di tensione dove la mano di Craven si riconosce facilmente (vedi la sequenza del parcheggio).
Curiosità: il film subì molti ritardi a causa di problemi con la produzione. Questo porto alla sostituzione di alcuni membri del cast originario, impegnati su altri set. Una di queste sostituzioni coinvolse niente di meno che Heather Langenkamp.
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elgatoloco
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domenica 28 agosto 2016
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un crawen stanco, ma qualcosa c'è
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Questo "Cursed"(2005)è certamente più"debole"di altri film di Crawen, facendo scrivere a qualcuno, non del tutto a torto, che qui Craven è irriconoscibile et similia. Provo a fare"L'avvocato del diavolo", elencando alcuni punti comunque presenti nel film e caratterizzanti l'opera dell'autore: A)Il tema ricorrente del"mirror", dello specchio, infranto il quale si accederebbe a un altro grado di realtà, squarciando "il velo di Maya", per così dire; B)La "realtà "sempre tra mille virgolette(la formazione culturale di Craven è filosofica)ha sempre un suo doppio, qui esemplificato nelle"figure del museo delle cere"o meglio nel piccolo museo dell'orrore che si svolge in questo ambiente studentesco; C)Il tema dell'oppresso/dell'escluso, dell'"altro", è anche qui presente.
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Questo "Cursed"(2005)è certamente più"debole"di altri film di Crawen, facendo scrivere a qualcuno, non del tutto a torto, che qui Craven è irriconoscibile et similia. Provo a fare"L'avvocato del diavolo", elencando alcuni punti comunque presenti nel film e caratterizzanti l'opera dell'autore: A)Il tema ricorrente del"mirror", dello specchio, infranto il quale si accederebbe a un altro grado di realtà, squarciando "il velo di Maya", per così dire; B)La "realtà "sempre tra mille virgolette(la formazione culturale di Craven è filosofica)ha sempre un suo doppio, qui esemplificato nelle"figure del museo delle cere"o meglio nel piccolo museo dell'orrore che si svolge in questo ambiente studentesco; C)Il tema dell'oppresso/dell'escluso, dell'"altro", è anche qui presente. Il co-protagonista maschile, quasi volutamente(per scelta esistenziale)"imbranato", sbeffeggiato in quanto ritenuto"gay"(ma il"gay vero"emergerà dopo metà film, volendo ancora una volta il tema del"doppio", Doppelgaenger, duende...), avrà una sua rivalsa ad un certo punto, atterrando chi lo deride-una sorta di iper-compensazione adleriana; D)I media, onnipresenti qui come nelle altre opere(anche se qui si può essere tentati, ma credo sia eccessivo, di parlare di"prodotto")di Craven, danno un simulacro di realtà, non "La Realtà", ma il problema si pone comunque, contro ogni "apparenza"("tutto è realtà, tutto è apparenza o anche non esiste realtà, non esiste dunque apparenza"), essendoci vari livelli di ciò che chiamiamo realtà;E)La documentazione sul"werwolf"(Hombre-lobo, loup-garou, licantropo)che l'imbranato riesce ad ottenere"frana"quando invece l'"oggetto della rivalità", la"pietra di scandalo"è vicino, come avviene, appunto, in"Cursed". In sostanza, potremmo dire, un Craven"minore", senz'altro, ma non totalmente"cieco"rispetto a quanto vuol mostrare, se non"dimostrare"(non ritengo sia questo il compito del cinema, né lo riteneva l'autore). Forse si tratta di non dilatare elefantiacamente determinati significanti nei loro rapporti con i significati, tenendo però presente che Craven qui è comunque presente, anche se sembra, a tratti, volersi prendere delle pause di riflessione... Gli attori, da Christina Ricci in poi, "realizzano un disegno", "tessono una tela", più che altro, mentre risulta difficile evidenziarne caratteristiche individuali particolari. El Gato
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trick'r treat
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sabato 12 dicembre 2009
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puah
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fluturnenia
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lunedì 22 giugno 2009
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dawson 's creek, quello è un vero horror!
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Tra balzi prodigiosi e cagnetti rognosi la cosa pìù esilarante anzi l'unica di questo film è una sottospecie di licantropo che si crede spiderman e si mette a scorrazzare per il soffitto mi chiedo invece le scene horror dv siano.
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www
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giovedì 14 agosto 2008
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chi è il lupo mannaro alla fine?
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non ho visto il finale mi sono addormentata, chi è il lupo mannaro?
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giovedì 14 agosto 2008
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chi è il lupo mannaro?
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ma chi è alla fine il lupo mannaro? mi sono addormantata e non ho visto la fine
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16mirko
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sabato 9 agosto 2008
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a me il film è piaciuto!
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A me è piaciuto molto!!! era anche ironico a volte e le scene di azione sono state girate in maniera impeccabile...E poi non si vede tutti i giorni un licantropo che mostra il dito medio!!!!
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mrk
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venerdì 8 agosto 2008
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auuuuuuuuuuuuuuuuuh
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Beh... il mio voto nn è certo 1 voto di paragone ai film nightmare o le colline, visto ke a quel punto ci vorrebbe uno 0, ma visto da se, il film può intrattenerti una seratina!!! magari se lo guardi insieme ad 1a ragazza impaurita riesci anke a cuccare, xò x 1 ke ha visto i vekki lavori di craven sembra difficile credere ke qst film sia stato girato da lui... una particolarità del film è di certo la telecamera "commedia americana" ke abbassa MOLTISSIMO il livello di gore, in oltre assomiglia + ad 1a storia tipo hulk.
In conclusione dico... ke secondo me... essere lupi mannari deve essere 1a gran figata!!!
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maspi
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sabato 19 luglio 2008
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non riconosco wes craven
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Davvero, che fine ha fatto il Craven di Nightmare e de Le colline hanno gli occhi? Probabilmente il problema sta nel fatto che il film non è stato scritto da lui, altrimenti sarebbe sicuramente riuscito a tirare fuori una storia più avvincente: non vedo altra spiegazione, perchè se la storia è un disastro è davvero molto difficile per la regia ricavare qualcosa di decente. La prima parte non è male, è abbastanza interessante, riserva anche qualche momento di paura, ma poi più si va verso il finale più il prodotto si rivela disastroso e si risolve in pure scene di combattimento e di azione. Per non parlare di tutti i luoghi comuni sulla licantropia dal proiettile d'argento alla testa che va staccata dal corpo.
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Davvero, che fine ha fatto il Craven di Nightmare e de Le colline hanno gli occhi? Probabilmente il problema sta nel fatto che il film non è stato scritto da lui, altrimenti sarebbe sicuramente riuscito a tirare fuori una storia più avvincente: non vedo altra spiegazione, perchè se la storia è un disastro è davvero molto difficile per la regia ricavare qualcosa di decente. La prima parte non è male, è abbastanza interessante, riserva anche qualche momento di paura, ma poi più si va verso il finale più il prodotto si rivela disastroso e si risolve in pure scene di combattimento e di azione. Per non parlare di tutti i luoghi comuni sulla licantropia dal proiettile d'argento alla testa che va staccata dal corpo. Non c'è la minima introspezione psicologica dei personaggi ed in questo senso questo film è un vero e proprio insulto alla splendida trilogia di Licantropia, dove la licantropia stessa assurge a dimensione esistenziale e si fa portatrice dei disagi delle due adolescenti. In Cursed sembra invece quasi che la licantropia sia un gioco, ad anche molto divertente, dove tutti sono invitati a partecipare per accapigliarsi poi nel finale. Questo non è un horror, è uno strafalcione su pellicola, diretto da un Wes Craven che ha proprio perso la bussola o ha esaurito le idee.
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gianmaria s
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mercoledì 30 aprile 2008
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originale come i coriandoli a carnevale
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Horror sui lupi mannari che non ha niente da dire rispetto a tanti altri suoi simili, Craven si limita ancora una volta a girare un film senza pretese e senza motivazioni.
Cristina Ricci da qualcosa in più ad un film che altrimenti sarebbe passato totalmente nascosto.
Originale come i coriandoli a carnevale e sorprendente come uno scherzo il primo d'aprile.
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