Voglio la testa di Garcia

Un film di Sam Peckinpah. Con Warren Oates, Gig Young, Robert Webber, Isela Vega, Kris Kristofferson Titolo originale Bring me the Head of Alfredo Garcia. Drammatico, durata 112 min. - USA 1974. MYMONETRO Voglio la testa di Garcia * * * 1/2 - valutazione media: 3,61 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
luca scial� venerdì 14 dicembre 2012
una testa che vale milioni Valutazione 4 stelle su cinque
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Messico. Un miliardario mette una taglia di un milione di dollari a chi ritrova la testa di Alfredo Garcia, colui che gli ha messo incinta la figlia. Così due americani si mettono sulle sue tracce e da loro si presenta un pianista che lo conosce. Ma scoprirà che è morto in un incidente e dovrà portargli la testa come prova. Inizia per lui un'odissea, dove l'onore finisce per prendere il sopravvento.
Film meno conosciuto di Sam Peckinpah, si unisce agli altri per la violenza esplosiva che mostra allo spettatore. Ma qui c'è anche una storia forte di base, fatta di onore, sfortuna, fatalismo.

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faucau giovedì 21 giugno 2012
portami la testa del critico Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
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4 stelle del Morandni sonopmscandalose, un film assurdo, improbabile e improponibile, che procede a fatica, non sa dove andare, ti annoia, non vedi la fine, mal fatto, mal argomentato, esagerato e fuori della realtà. Quasi una bufakla, ma conme si fa a dare 4 stelle a uno che ne vale 1,5 o 2? Fausto Carratu'

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paolo bisi mercoledì 23 novembre 2011
violenza e riflessione per un grandissimo film Valutazione 4 stelle su cinque
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Un ricco signore messicano offre un milione di pesos a chi gli porterà la testa di Alfredo Garcia, l'uomo che ha messo incinta sua figlia. Un pianista in rovina vuole cogliere a tutti i costi l'occasione che attendeva da tempo, ma in seguito alla perdita di Elita, la donna che voleva sposare, un violento desiderio di vendetta si scatena in lui. Il decimo film di Peckinpah è uno dei suoi capolavori più grandi. Semplice all'apparenza, nella trama e negli ideali dei personaggi, è un'opera di rara riflessione e complessità. Il western, forse il genere più amato dal regista americano, è rimpiazzato dalle automobili e dalle armi moderne, ma i valori e le azioni dei personaggi sono ancora legati in modo evidente all'epoca passata, descritta in tante occasioni dallo stesso Peckinpah. [+]

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dandy venerdì 19 marzo 2010
uno dei migliori peckinpah di sempre Valutazione 4 stelle su cinque
100%
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Una parabola sulla morte e l'autodistruzione,nonchè uno dei film più sottovalutati del regista.Oates,finalmente protagonista assoluto,può dare prova del suo talento(memorabili i monologhi con la testa),la violenza è dura e abbondante,l'ambientazione messicana tutt'altro che da cartolina e l'atmosfera degna de "Il mucchio selvaggio"(vista la presenza non solo del protagonista,ma anche del regista Fernandez,che vi interpretava Mapache).Peccato solo per quel finale girato in modo un pò grezzo.Kris Kristofferson,il Kid del precedente film di Peckinpah,è uno dei due hyippies che aggrediscono Benny.

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sponge sabato 21 febbraio 2009
la rabbia dei perdenti Valutazione 4 stelle su cinque
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Commentare questo trucidissimo film,giustamente considerato il capolavoro di serieB"di Peckinpah,e come risvegliarsi dall'ovattato mondo in cui viviamo tutt'oggi.invece la violenza,la corruzione,i soprusi sono vivi vegeti in questo film come purtroppo anche qui da noi. Grandissima l'interpretazione di Warren Oates,ottima quella di Isela Vega.Ancora una volta non c'e' posto per i falliti e la rabbia accumulata dal protagonista sfocia nel sanguinario finale che richiama il alla mente il piu' celebrato "Mucchio Selvaggio".quattro stelle...

[+] corruzione (di stevemiller)
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dutch domenica 27 aprile 2008
pierpaolo ha colto nel segno Valutazione 4 stelle su cinque
78%
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22%

Questo film sintetizza perfettamente la deflagrazione del sogno americano. Peckinpah, attraverso Bennie, tentava di far riflettere i suoi connazionali su quanto L'american way of life, li stesse corrompendo, prosciugando di ogni valore, letteralmente "cosificando", dato che la celebre scena al cimitero di Oxtotipac (nella quale il nostro, decapitando Alfredo, nega i più elementari valori della nostra civiltà in nome del "dinero"),si conclude con la dipartita di Elita, l'unico personaggio di un'umanità esemplare che Peckinpah ci presenta nel suo film. La morte di questa Donna Natura, sorgente di vita per il "gringo" intossicato di malsani sogni di arricchimento stile appunto american way of life, decide tutti gli avvenimenti che seguiranno, e Bennie, poco alla volta, capirà di aver inseguito un fantasma rinunciando alla semplice storia d'amore offertagli da Elita, di aver rinunciato alla vita vera insomma(perché incapace di riconoscerla. [+]

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dutch domenica 27 aprile 2008
pierpaolo ha colto nel segno Valutazione 4 stelle su cinque
0%
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Questo film sintetizza perfettamente la deflagrazione del sogno americano. Peckinpah, attraverso Bennie, tentava di far riflettere i suoi connazionali su quanto L'american way of life, li stesse corrompendo, prosciugando di ogni valore, letteralmente "cosificando", dato che la celebre scena al cimitero di Oxtotipac (nella quale il nostro, decapitando Alfredo, nega i più elementari valori della nostra civiltà in nome del "dinero"),si conclude con la dipartita di Elita, l'unico personaggio di un'umanità esemplare che Peckinpah ci presenta nel suo film. La morte di questa Donna Natura, sorgente di vita per il "gringo" intossicato di malsani sogni di arricchimento stile appunto american way of life, decide tutti gli avvenimenti che seguiranno, e Bennie, poco alla volta, capirà di aver inseguito un fantasma rinunciando alla semplice storia d'amore offertagli da Elita, di aver rinunciato alla vita vera insomma(perché incapace di riconoscerla. [+]

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pierpaolo capovilla domenica 11 febbraio 2007
un capolavoro di sam peckimpah Valutazione 5 stelle su cinque
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Questo film di Sam Peckimpah, con un Warren Oates al meglio di se, è considerato da alcuni il miglior lavoro del regista americano. Un western moderno, dove le automobili hanno da tempo sostituito i cavalli, e in cui c'è tutto il Peckimpah che amiamo di più. La violenza selvaggia, mista ad orrore, ci descrive una umanità dominata dalla legge criminale del più forte, ossimoro dell' America vista dall' obiettivo crudele del regista. Il protagonista Bennie, pianista squattrinato ridottosi a suonare in un localaccio messicano, antieroe destinato alla sconfitta, un po' per amore, un po' perché stanco di lavorare, cade nella trappola del denaro tanto e facile, e portandosi appresso la testa di un cadavere, se ne andrà dritto nella più truce tragedia gangsteristica di Sam Peckimpah. [+]

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