Camillo Bazzoni dirige con lo pseudonimo Alex Burks un singolare western all’italiana, versione cinematografica del romanzo “Judas gun” di Gordon D. Shirrefs, uno scrittore di successo specializzato in storie western e in libri per ragazzi. Vivo per la tua morte è la seconda trasposizione su grande schermo dei suoi romanzi dopo Passo Oregon di Paul Landres ispirato al libro “Rio Bravo”. Costretto a viaggiare nei binari di una storia tipicamente statunitense Bazzoni tenta di innestare i codici di genere del western all’italiana più sul contorno che sulle caratteristiche dei personaggi. Allunga le sparatorie e dilata i momenti di violenza, anche efferata.
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Camillo Bazzoni dirige con lo pseudonimo Alex Burks un singolare western all’italiana, versione cinematografica del romanzo “Judas gun” di Gordon D. Shirrefs, uno scrittore di successo specializzato in storie western e in libri per ragazzi. Vivo per la tua morte è la seconda trasposizione su grande schermo dei suoi romanzi dopo Passo Oregon di Paul Landres ispirato al libro “Rio Bravo”. Costretto a viaggiare nei binari di una storia tipicamente statunitense Bazzoni tenta di innestare i codici di genere del western all’italiana più sul contorno che sulle caratteristiche dei personaggi. Allunga le sparatorie e dilata i momenti di violenza, anche efferata. Tra le sequenze più significative da questo punto di vista ci sono quelle ambientate nel penitenziario di Yuma, il cui direttore sadico e feroce è interpretato da un Nello Pazzafini particolarmente in forma. L’eroe del mitologico all’italiana Steve Reeves rivestito con i panni del cow boy se la cava senza infamia né lode nel ruolo del vendicativo protagonista. Eccellente la fotografia di Enzo Barboni, il futuro “papà” di Trinità.
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