Se il riferimento letterario di questo film è “Il deserto dei tartari” di Dino Buzzati, quello cinematografico è Sierra charriba di Sam Pekinpah. Il vero protagonista non è un umano ma un forte assediato. Si tratta di Fort Sharp, un avamposto sudista in territorio al confine messicano con qualche problema a reggere il peso di una ribellione dei nativi. A complicare la situazione ci si mette anche una squadra di dragoni francesi che fa parte della spedizione inviata da Parigi a sostenere il reggente messicano Massimiliano D’Austria contro i rivoluzionari di Juarez. I dragoni, che nella loro ritirata sono sconfinati in territorio confederato vengono accolti, ma disarmati e ridotti al rango non belligerante.
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Se il riferimento letterario di questo film è “Il deserto dei tartari” di Dino Buzzati, quello cinematografico è Sierra charriba di Sam Pekinpah. Il vero protagonista non è un umano ma un forte assediato. Si tratta di Fort Sharp, un avamposto sudista in territorio al confine messicano con qualche problema a reggere il peso di una ribellione dei nativi. A complicare la situazione ci si mette anche una squadra di dragoni francesi che fa parte della spedizione inviata da Parigi a sostenere il reggente messicano Massimiliano D’Austria contro i rivoluzionari di Juarez. I dragoni, che nella loro ritirata sono sconfinati in territorio confederato vengono accolti, ma disarmati e ridotti al rango non belligerante. La loro presenza complica le già difficili dinamiche relazionali interne al forte. L'assedio pian piano diventa virtuale perchè il nemico non c’è o, meglio, c’è soltanto per qualche tempo e poi se ne va ma il visionario e allucinato comandante non riesce ad accettare una realtà che cambierebbe la sua vita e il suo potere. La storia vive di emozioni e drammi interiori più che sulle azioni, scarse e in genere utilizzate per forzare il gioco delle relazioni tra i protagonisti. Grazie alla presenza azzeccata di un imbolsito e alcolizzato Broderick Crawford, indimenticato protagonista del Bidone di Federico Fellini, Fernando Cerchio costruisce un’inusuale western psicologico, pacifista e antirazzista al punto che qualche anno dopo qualcuno si azzarderà a inserirlo tra i precursori di Soldato Blu. Una nota curiosa: c’è un errore storico nella trama. Nel film sudisti e francesi non si amano e i secondi vengono disarmati per poter accedere al forte. Dal punto di vista della storia non sarebbe potuto accadere perchè la Confederazione all’epoca era alleata di Massimiliano D'Austria mentre erano i nordisti che appoggiavano Juarez e i suoi rivoluzionari.
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