Il Boss sul grande schermo. A trionfare è la musica, lo spirito intimista, ma il racconto è convenzionale. Con un ottimo Jeremy Allen White
di Gian Luca Pisacane La Rivista del Cinematografo
Partiamo dall'album Nebraska del Boss, del 1982. La seconda traccia del disco è la stupenda Atlantic City, che sembra anche evocare il capolavoro Atlantic City, U.S.A. di Louis Malle. Si parla di amore e malavita, e c'è il bellissimo verso: Everything dies, baby, that's a fact, but maybe everything that dies someday comes back (Tutto muore, tesoro, questo è certo, ma forse tutto ciò che muore un giorno ritorna). Ed è in questo eterno ritorno che Springsteen sprigiona la sua forza. Le sue note sono ancorate al pianeta che abitiamo, e hanno il potere di raccontarlo con l'afflato di chi conosce anche altri universi. [...]
di Gian Luca Pisacane, articolo completo (3439 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 10 ottobre 2025