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frahorus
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mercoledì 8 ottobre 2025
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un finto viaggio a parigi
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Sar? che sono abituato al Pieraccioni che fa ridere (o almeno ci prova), sar? che per me resta tra i suoi migliori film "Fuochi d'artificio", questo film non solo non mi ? piaciuto, ma pecca, ahim?, di superficialit?. Questo finto viaggio verso Parigi fatto per accontentare un ultimo desiderio di un padre morente da parte dei suoi tre figli (che non si vedevano tutti insieme da ben cinque anni!) ? un disastro narrativo e non approfondisce minimamente il rapporto tra loro, visto che il padre per quasi tutto il viaggio sta coricato nel letto del van, e la presentazione delle vite dei tre fratelli risulta molto superficiale e per nulla approfondita. Anche lo stratagemma narrativo di Pieraccioni che narra la sua storia nella cabina di pilotaggio di un aereo non fa ridere e anche se ci spoilera il finale del film non serve a nulla, come anche ? una forzatura l'aver inserito i due "cattivi" del film, ovvero la madre sempre incavolata (ex prostituta) e il figlio misogino che crea strane e ambigue statue di gufi e di donne nude, non fanno ridere (tranne le facce da ebete di Ceccherini).
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Sar? che sono abituato al Pieraccioni che fa ridere (o almeno ci prova), sar? che per me resta tra i suoi migliori film "Fuochi d'artificio", questo film non solo non mi ? piaciuto, ma pecca, ahim?, di superficialit?. Questo finto viaggio verso Parigi fatto per accontentare un ultimo desiderio di un padre morente da parte dei suoi tre figli (che non si vedevano tutti insieme da ben cinque anni!) ? un disastro narrativo e non approfondisce minimamente il rapporto tra loro, visto che il padre per quasi tutto il viaggio sta coricato nel letto del van, e la presentazione delle vite dei tre fratelli risulta molto superficiale e per nulla approfondita. Anche lo stratagemma narrativo di Pieraccioni che narra la sua storia nella cabina di pilotaggio di un aereo non fa ridere e anche se ci spoilera il finale del film non serve a nulla, come anche ? una forzatura l'aver inserito i due "cattivi" del film, ovvero la madre sempre incavolata (ex prostituta) e il figlio misogino che crea strane e ambigue statue di gufi e di donne nude, non fanno ridere (tranne le facce da ebete di Ceccherini).
Pieraccioni, in questo film, ha tentato di reinventarsi cercando di non fare il solito film comico pieno di gag stupide, ma un film pi? maturo, dove si potessero affrontare tematiche pi? importanti come la morte e il rapporto genitori/figli. Vedendo il film non si percepisce nessun tipo di amore verso il padre da parte dei loro tre figli (tanto ? vero che lo stavano per lasciare morire in ospedale da solo) e anche durante la piccola gita fuori porta (in realt? restano all'interno del maneggio di Bernardo per non allontanarsi troppo dall?ospedale) non porta alcun approfondimento alla vicenda, e le stesse gag che vengono inserite di tanto in tanto (come i lavoratori di Bernardo che si mascherano da alci e da orso o da ballerine di can can) non fanno che far solo sorridere una storia gi? di per s? abbastanza ridicola.
Tra le poche cose positive sicuramente c?? l?interpretazione di Frassica, un padre che ? stato sempre assente nei confronti dei figli, ? stata magistrale e atipica del suo solito modo di recitare.
Consigliato: a chi ama Pieraccioni e le commedie familiari, ma non aspettatevi nulla di eccezionale.
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cine-presa
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venerdì 12 settembre 2025
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? finita la benzina?
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Che un uomo, per giunta professore, sia così fesso da credere alla messinscena dei tre figli che vogliono fargli credere di essere in autostrada, incontrare stambecchi - scena davvero pietosa e gratuitamente volgare, come altre in questa pellicola - e persino fermarsi alla dogana, dove due cattivi attori inventano un assurdo francese in una non riuscita di "noio vuleván savuár l'inderiss", era non credibile fin da subito. E infatti Cannistraci - mi sono chiesta: omaggio al Pozzetto-Altieri con le sue azioni Canistracci Oil? - mangia la foglia e capisce l'intento in buona fede dei tre smandrappati e nel finale, scontatissimo e prevedibile dalla prima scena, dichiara che in realtà di Parigi poco gli cale e ciò che conta è riunire la famiglia.
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Che un uomo, per giunta professore, sia così fesso da credere alla messinscena dei tre figli che vogliono fargli credere di essere in autostrada, incontrare stambecchi - scena davvero pietosa e gratuitamente volgare, come altre in questa pellicola - e persino fermarsi alla dogana, dove due cattivi attori inventano un assurdo francese in una non riuscita di "noio vuleván savuár l'inderiss", era non credibile fin da subito. E infatti Cannistraci - mi sono chiesta: omaggio al Pozzetto-Altieri con le sue azioni Canistracci Oil? - mangia la foglia e capisce l'intento in buona fede dei tre smandrappati e nel finale, scontatissimo e prevedibile dalla prima scena, dichiara che in realtà di Parigi poco gli cale e ciò che conta è riunire la famiglia.
Film stanco, lento, che strappa a stento qualche risata.
Vedendo i vari pesci innamorati, mogli calendariate e felicità improvvise pensavo che Pieraccioni avesse esaurito le idee subito dopo i botti del Patata, mi sono ricreduta con 'Un fantastico viavai', ma adesso sono costretta a tornare al mio pensiero: è finita la benzina. Ahimé. Ho amato tanto, ma tanto 'Il ciclone', e là resto.
Brava come sempre la Francini, Frassica un po' in ombra, la Bevilacqua è giovane e deve crescere. Un film non memorabile.
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venerdì 24 gennaio 2025
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mi sa che hai sbagliato
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Ciao, da quello che hai scritto, denoto un tuo problema di capire cosa voglia dirci l'autore, il regista, ti consiglio di riguardarlo. E grazie per avermi dato la possibilit? di dirti ci? che penso della tua " recensione ".
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dannyk63
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lunedì 4 novembre 2024
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lento e deludente
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I film di Pieraccioni che negli anni ci ha abituato a commedie romantiche e risate a cuor leggero.
Questo film non ha niente di tutto questo.
Non merita nemmeno dilungarsi nella valutazione.
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uppercut
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domenica 7 luglio 2024
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finita subito la benzina
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Un'altra commedia italiana sconcertante. Poteva persino essere un'occasione valida e l'avvio, a parte la cornice nella cabina dei piloti che subito ti dice: "mi spiace, hai pagato il biglietto per una gran bischerata", non è malissimo. Ma dopo un quarto d'ora il camper è già in panne. Ma possibile che nessuno se ne sia accorto rileggendo la sceneggiatura, provando a mettere insieme i pezzi di un vero disastro? Si intuisce quale poteva essere il progetto, ma questo fa ancora più male perché la distanza rispetto al risultato raggiunto supera ogni misura chilometrica. La Francia, anche quella delle commedie esportate all'estero, rimane un miraggio.
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Un'altra commedia italiana sconcertante. Poteva persino essere un'occasione valida e l'avvio, a parte la cornice nella cabina dei piloti che subito ti dice: "mi spiace, hai pagato il biglietto per una gran bischerata", non è malissimo. Ma dopo un quarto d'ora il camper è già in panne. Ma possibile che nessuno se ne sia accorto rileggendo la sceneggiatura, provando a mettere insieme i pezzi di un vero disastro? Si intuisce quale poteva essere il progetto, ma questo fa ancora più male perché la distanza rispetto al risultato raggiunto supera ogni misura chilometrica. La Francia, anche quella delle commedie esportate all'estero, rimane un miraggio.
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jeanclaude17
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lunedì 1 luglio 2024
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una noia mortale, una boiata pazzesca!
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Cha dire, Pieraccioni, come molti altri comici di buon successo al cinema, ha da tempo imboccato la strada del decadimento, la cosa non è sorprendente dal momento che è un po' il destino dei comici che hanno successo al cinema, partono forte (a volte fortissimo) con i primi film, dopodiché le idee cominciano via via a calare ed i film diventano sempre meno divertenti, Pieraccioni ha imboccato questo tunnel già da parecchio tempo, ma mi pare che al peggio non ci sia fine, con questa pellicola ha toccato davvero il fondo, non ne consiglio la visione neanche gratis!
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lizzy
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martedì 7 maggio 2024
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possibile passatempo provvisorio
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Inutile, dopo Verdone (se escludiamo "Vita da Carlo") anche Pieraccioni ha seguito la stessa parabola discendente, cinematograficamente parlando.
Pare Parecchio Parigi ha ben poco da offrire allo spettatore: il solito raccontino nel raccontino (non vi ricorda nulla Pieraccioni sull'aereo?) che altro non è che un'eterna autocitazione, quattro gag imbastite alla bell'e meglio, un Frassica totalmente sprecato e fin troppo "ammiccante" ed una sterile (in tutto e per tutto) Francini che si conferma di molto sottovalutata come attrice e come personaggio in genere.
L'idea del viiaggio consolatorio di per se poteva anche starci, ma è girata troppo gigionescamente e gli errori e le banalità, come quella dei carabinieri per nulla incisivi, e il continuo girare in tondo nello stesso posto (ma quanto sarebbe stata grande questa tenuta?) non hanno aiutato.
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Inutile, dopo Verdone (se escludiamo "Vita da Carlo") anche Pieraccioni ha seguito la stessa parabola discendente, cinematograficamente parlando.
Pare Parecchio Parigi ha ben poco da offrire allo spettatore: il solito raccontino nel raccontino (non vi ricorda nulla Pieraccioni sull'aereo?) che altro non è che un'eterna autocitazione, quattro gag imbastite alla bell'e meglio, un Frassica totalmente sprecato e fin troppo "ammiccante" ed una sterile (in tutto e per tutto) Francini che si conferma di molto sottovalutata come attrice e come personaggio in genere.
L'idea del viiaggio consolatorio di per se poteva anche starci, ma è girata troppo gigionescamente e gli errori e le banalità, come quella dei carabinieri per nulla incisivi, e il continuo girare in tondo nello stesso posto (ma quanto sarebbe stata grande questa tenuta?) non hanno aiutato.
Cosa salvo di PPP?
Di sicuro i siparietti di Ceccherini: forse l'unica cosa veramente incisiva di tutto il film ("Gli stambecchi che s'inchiappettano? E che fanno, la messa nera???") e che mi ha dato un qualche accenno di sorriso.
E poi la freschezza immatura di Nina Pons: forse l'unica cosa veramente intrigante, anche se completamente non sfruttata, di tutto il film (speriamo la signorina continui e ottenga parti migliori: a me è piaciuta tantissimo!).
Per il resto una pietra sopra la voglio mettere: Pare Parecchio Parigi resterà eventualmente un Possibile Passatempo Provvisorio in attesa di qualcosa di meglio.
Anche non di Pieraccioni...
Ma nulla di più.
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geppopillo
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sabato 10 febbraio 2024
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film banale e scontato. pessimo
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film ha una trama inconsistente che si regge su parolacce e gag stanche e scontate.
Lo spessore dei personaggi è inesistente a partire da Frassica, malissimo sfruttato e opaco. Le scenette dei carabinieri e dei collaboratori della sorella sono imbarazzanti e volgari (ad esempio appena escono vestiti da stambecchi, sai già cosa succederà) e non riescono a strappare un sorriso ad una persona con più di 10 anni.
Recitazione amatoriale dei comprimari, finale scontatissimo e senza sorprese.
Classico film in cui si salva solo una cosa. La canzone finale.
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trinkone
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mercoledì 31 gennaio 2024
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pare parecchio patetico
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mai visto una commedia non tirare fuori nemmeno una risata del pubblico in sala. come puo un produttore investire in una storia cosi banale, forse sono soldi statali???? recitata malissimo, con un frassica costretto quasi sempre a letto. sembra giunta l'ora di chiudere con il cinema, la tv potrebbe dare tante possibilità all' evanescente pieraccioni. un consiglio, mettete la formula soddisfatti o rimborsati, avrei chiesto il rimborso. fare un film significa metterci passione raccontare una storia costruita bene, fare cassa tanto per è Patetico. si aspettava una ripresa del cinema italiano ma tra ficarra e picone e pieraccioni, nemmeno ai tempi dei b-movie..
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