umberto
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domenica 6 ottobre 2024
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una vicenda sempre attuale
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IL TEMPO CHE CI VUOLE... Film autobiografico in cui la regista racconta tutte le fasi della sua vita che l'hanno portata a diventare sia a livello umano che professionale, la persona che è oggi. La storia si sviluppa esclusivamente sul rapporto col padre, tant'è che il resto della famiglia non viene volutamente preso in considerazione, quasi come se non esistessero. Ne vengono fuori ritmi lenti, ma emotivamente pieni che riescono quindi a non annoiare. Discutibili alcune scelte visive, soprattutto alla fine, che però riescono a trasmettere il collegamento della sua vita con la favola di Pinocchio. Voto: 7,5
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fabriziog
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sabato 5 ottobre 2024
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film molto toccante
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“Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini è un’opera di non comune intensità sul rapporto speciale che legava Francesca con il padre, l’intramontabile regista Luigi Comencini.
È un racconto fiabesco, onirico, emozionante, tenero, dove la magistrale interpretazione di Fabrizio Gifuni (Luigi Comencini) e Romana Maggiora Vergano (Francesca Comencini) sottrae lo spettatore alla realtà per introitarlo nel mondo immaginifico del cinema, facendolo allo stesso tempo rimane con i piedi ben piantati a terra.
La macchina da presa entra nella intimità della dinamica relazionale di un padre con la figlia, fissando sullo sfondo la tragedia del terrorismo e ponendo in primo piano lo stato di tossicodipendenza di Francesca.
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“Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini è un’opera di non comune intensità sul rapporto speciale che legava Francesca con il padre, l’intramontabile regista Luigi Comencini.
È un racconto fiabesco, onirico, emozionante, tenero, dove la magistrale interpretazione di Fabrizio Gifuni (Luigi Comencini) e Romana Maggiora Vergano (Francesca Comencini) sottrae lo spettatore alla realtà per introitarlo nel mondo immaginifico del cinema, facendolo allo stesso tempo rimane con i piedi ben piantati a terra.
La macchina da presa entra nella intimità della dinamica relazionale di un padre con la figlia, fissando sullo sfondo la tragedia del terrorismo e ponendo in primo piano lo stato di tossicodipendenza di Francesca. Dramma e tenerezza si potenziano reciprocamente, si abbracciano e si intrecciano. Le immagini sognanti del grandioso Pinocchio - trasmesso dalla Rai nel 1972 - si decompongono per fare spazio ai crimini stragisti di Piazza Fontana e al rapimento e uccisione di Aldo Moro.
Non c’è moglie né madre, non vi sono figlie né fratelli, ma solo un lungo fermo-immagine sul padre insieme alla figlia, la figlia insieme al padre, entrambi avviluppati nella fantasiosa creazione prodotta dalla cinepresa.
Il rapporto fra padre e figlia è simbiotico e salvifico e gli sguardi, le espressioni mimiche e l’atteggiamento corporeo parlano un linguaggio metafisico fatto di parole espresse e non espresse, ma sempre morbide, delicate e carezzevoli anche quando sono dettate dalla disperazione.
Le inquadrature - che si realizzino in campi lunghissimi, dall’alto verso il basso o sfumando i contorni similmente ad immagini ipnagogiche nel cedere al sonno - danno sempre forma ad un’arte incontrovertibile.
La recitazione ossiede la capacità di rapire chiunque, una recitazione corporea e incorporea, visibile e invisibile, tangibile e intangibile, composta da dialoghi, soliloqui interiori, sguardi amorevoli e tragici, lacrime e sorrisi.
Le ultime sequenze sono tranci di poesia che mutano in figure nuotanti in mezzo all’aria per congedarsi nella somma emozione: la morte del padre accompagnata dalla musica indimenticabile del Pinocchio di Fiorenzo Carpi.
Fabrizio Giulimondi
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asia
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sabato 5 ottobre 2024
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un sospiro che ci vuole
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Avevo paura ad andare. Per tanti motivi. Ma il film è degno di tanto cognome. Sono uscito dal cinema....volando!
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(di anna rosa)
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giovanni bogani
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venerdì 4 ottobre 2024
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michel
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bella la citazione da "Michel" di Claudio Lolli!!! Speriamo che, da qualche parte lassù o laggiù, la possa leggere e commuoversi, come è accaduto a me.
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martedì 1 ottobre 2024
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grazie per la critica al film di francesca comencini - il tempo che ci vuole
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Sono d'accordo su quanto scritto su questa Recensione, tranne che per il giudizio che viene dato alla Scena Finale di questo film: il volo - bellissima, invece, questa Citazione che rappresenta anche il Volo della Fantasia -, il Volo in Cielo, mani nelle mani, di padre e figlia, e il Volo Finale del padre, che rappresenta la morte e il Passaggio alla Vita che c'è dopo la morte terrena. Per me anche questa Scena Finale è davvero meravigliosa. Mi ricorda tanto il momento in cui è morto il mio papà, come io l'ho Accompagnato alla Soglia della Vita dopo la morte. Davvero un film meraviglioso, ricco di Citazioni Cinematografiche molto importanti. A mio parere avrebbe meritato di essere candidato a rappresentare l'Italia agli Oscar.
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Sono d'accordo su quanto scritto su questa Recensione, tranne che per il giudizio che viene dato alla Scena Finale di questo film: il volo - bellissima, invece, questa Citazione che rappresenta anche il Volo della Fantasia -, il Volo in Cielo, mani nelle mani, di padre e figlia, e il Volo Finale del padre, che rappresenta la morte e il Passaggio alla Vita che c'è dopo la morte terrena. Per me anche questa Scena Finale è davvero meravigliosa. Mi ricorda tanto il momento in cui è morto il mio papà, come io l'ho Accompagnato alla Soglia della Vita dopo la morte. Davvero un film meraviglioso, ricco di Citazioni Cinematografiche molto importanti. A mio parere avrebbe meritato di essere candidato a rappresentare l'Italia agli Oscar. Non è' stato possibile perché si tratta d'una Priduzione Italofrancese? Bellissimi anche i numerosi Effetti Speciali; bravissime anche le Comparse! Anche bambini/e Grande abilità anche nel dirigere le Comparse. Grazie per questa Critica, che mi è' servita molto a rendermi più chiare alcune riflessioni e domande che mi sono posta dopo aver guardato questo film
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andrea saldutti
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sabato 28 settembre 2024
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intenso e interessante
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Splendido film. Bravissimo Gifuni. Emozioni intense nella descrizione del rapporto padre figlia. Interessante la descrizione del mestiere del cinema. Da vedere.
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giggetto
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lunedì 23 settembre 2024
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il padre / figlia del xx secolo
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Un film coraggioso, anche se basato su soli due personaggi, l'affermato regista Luigi Comencini e la sua figlia più piccina, bambina adorata prima e adolescente ribelle poi fino ad essere sull'orlo del precipizio. Una storia autentica e coraggiosa, che riesce a parlare e ad interpretare tutte le complesse sfumature del rapporto padre / figlia. Un grandissimo Fabrizio Gifuni, che da prova anche in questo film delle sue straordinarie capacità camaleontiche. Così come in "Effetto Notte" era diventato identico ad Aldo Moro, qui si trasforma in Luigi Comencini, impadronendosi addirittura delle sue smorfie. Forse la migliore interpretazione di Romana Maggiora Vergano. Una menzione speciale per l'attrice che interpreta Francesca all'età di 9 anni, e che dimostra una capacità unica della regis
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Un film coraggioso, anche se basato su soli due personaggi, l'affermato regista Luigi Comencini e la sua figlia più piccina, bambina adorata prima e adolescente ribelle poi fino ad essere sull'orlo del precipizio. Una storia autentica e coraggiosa, che riesce a parlare e ad interpretare tutte le complesse sfumature del rapporto padre / figlia. Un grandissimo Fabrizio Gifuni, che da prova anche in questo film delle sue straordinarie capacità camaleontiche. Così come in "Effetto Notte" era diventato identico ad Aldo Moro, qui si trasforma in Luigi Comencini, impadronendosi addirittura delle sue smorfie. Forse la migliore interpretazione di Romana Maggiora Vergano. Una menzione speciale per l'attrice che interpreta Francesca all'età di 9 anni, e che dimostra una capacità unica della regista nel dirigere
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