astrea
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domenica 11 maggio 2025
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sembra bello ma non lo
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Difficile eguagliare la armoniosa bellezza del film Royal Affaire! Qui ci sono i grandi panorami dello Jutland dal clima impietoso che ci inviterebbero ad apprezzare il film, che però via via si rivela come una storia stereotipata fino allo stucchevole. Troppo cattivo il nobile, troppo buono ma ostinato il protagonista, troppo derelitta la zingarella, troppo dignitosa e vendicativa la contadina, insomma ormai questi stilemi così monolitici non dovrebbero essere superati?? Lento il procedere dell'azione, prevedibile e alla fine pasticciata, lo stesso Mikkelsen, nella sua bravura e nel suo carisma, sembra chiedersi:"Ma davvero devo esibire questa recitazione così scontata?"
La musica che dovrebbe sottolineare la tensione di tutto ciò oltretutto è fastidiosa.
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Difficile eguagliare la armoniosa bellezza del film Royal Affaire! Qui ci sono i grandi panorami dello Jutland dal clima impietoso che ci inviterebbero ad apprezzare il film, che però via via si rivela come una storia stereotipata fino allo stucchevole. Troppo cattivo il nobile, troppo buono ma ostinato il protagonista, troppo derelitta la zingarella, troppo dignitosa e vendicativa la contadina, insomma ormai questi stilemi così monolitici non dovrebbero essere superati?? Lento il procedere dell'azione, prevedibile e alla fine pasticciata, lo stesso Mikkelsen, nella sua bravura e nel suo carisma, sembra chiedersi:"Ma davvero devo esibire questa recitazione così scontata?"
La musica che dovrebbe sottolineare la tensione di tutto ciò oltretutto è fastidiosa.
Insomma tante buone intenzioni fallite.
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marco8
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sabato 2 novembre 2024
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gran bel film.
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Non riesco a trovare un difetto a questo film. Piacevolmente sorpreso. Da vedere!
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anna rosa
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martedì 15 ottobre 2024
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bella storia benissimo raccontata
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Il regista ha una storia da raccontare (non sempre è così) e sa raccontarla con coerenza ed efficacia. La storia, in sintesi, è quella di un uomo che con tenacia incrollabile persegue il disegno di inserirsi nell'aristocrazia locale, sicuro di essere protetto dalla legge del re in virtù della bontà intrinseca del suo piano. Egli si ritrova invece a battersi contro un potere in realtà kafkianamente arbitrario e gradualmente si rende conto che anche il suo progetto, per quanto buono in sé, è assurdo se ha come presupposto il sacrificio dei suoi sentimenti migliori e la felicità di chi gli vuole bene. E tra il trionfo personale e l'amore preferisce il secondo.
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giulio60
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sabato 21 settembre 2024
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straordinario
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Straordinario film, Mikkelsen e tutto il cast bravissimi attori, un film pieno di umanità nella storia danese. Davedere a tutti i costi.
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felicity
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martedì 27 agosto 2024
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la volontà umana contro il caos della natura
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In La terra promessa troviamo la figura di un uomo ambizioso che cerca di effettuare la sua ascesa sociale in un ambiente che lo ripugna.
Si inserisce anche il tema di come possano cambiare priorità e punti di vista di fronte al possibile irrompere dell’amore: la scelta fra l’ambizione o la famiglia, fra i propri obiettivi e il bene di chi amiamo, rendono il film inevitabilmente attuale e facilmente trasponibile ai gironi nostri.
Dramma storico e western si fondono, in questo sforzo costantemente osteggiato di portare la civiltà in una natura respingente, contro qualsiasi evidenza.
Le grandi contrapposizioni della vita, il desiderio e la determinazione di raggiungere gli obiettivi contro l’arrendevolezza di fronte al caos, si fronteggiano in uno scontro di personalità e visione della vita che sfocia nel macabro e nel selvaggio.
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In La terra promessa troviamo la figura di un uomo ambizioso che cerca di effettuare la sua ascesa sociale in un ambiente che lo ripugna.
Si inserisce anche il tema di come possano cambiare priorità e punti di vista di fronte al possibile irrompere dell’amore: la scelta fra l’ambizione o la famiglia, fra i propri obiettivi e il bene di chi amiamo, rendono il film inevitabilmente attuale e facilmente trasponibile ai gironi nostri.
Dramma storico e western si fondono, in questo sforzo costantemente osteggiato di portare la civiltà in una natura respingente, contro qualsiasi evidenza.
Le grandi contrapposizioni della vita, il desiderio e la determinazione di raggiungere gli obiettivi contro l’arrendevolezza di fronte al caos, si fronteggiano in uno scontro di personalità e visione della vita che sfocia nel macabro e nel selvaggio.
In una storia dove i cattivi sono cattivi per davvero, e i buoni risultano buoni fino in fondo, non manca una figura femminile forte e ben riuscita che incarna in modo univoco e forse un po’ elementare tutte le caratteristiche che dovrebbero possedere le eroine di oggi e di ieri.
Cosa può la volontà umana contro il caos della natura e la corruttibilità della legge?
E quello che all’inizio sembrava un western europeo vagamente ecologista diventa una crudele riflessione sulla tracotanza dei signori e le prepotenze di classe, per raccontare il difficile cammino di un domani che sembra non voler mai arrivare.
Un grande affresco storico, romanzesco e appassionante, illuminato dalla prova maiuscola di Mads Mikkelksen. Per chi vuole ritrovare il piacere del romanzesco al cinema.
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antonio ligato
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martedì 27 agosto 2024
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5 stelle
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film . ambientazione . attori . storia , tutto splendido
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angelo.panzacchi
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domenica 4 agosto 2024
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grande cinema
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"Bastarden", conosciuto a livello internazionale come "The Promised Land", è un avvincente dramma storico danese diretto da Nikolaj Arcel e basato su un romanzo di Ida Jessen.
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"Bastarden", conosciuto a livello internazionale come "The Promised Land", è un avvincente dramma storico danese diretto da Nikolaj Arcel e basato su un romanzo di Ida Jessen. Ambientato nel XVIII secolo in Danimarca, il film narra la storia epica di Ludvig Khalen, un ex capitano del regio esercito interpretato da un magnetico Mads Mikkelsen. La trama segue Khalen nella sua audace impresa di colonizzare e coltivare la desolata brughiera dello Jutland, una terra dura e quasi inabitabile, in cambio della promessa di un titolo nobiliare.
La narrazione si sviluppa attorno alla caparbietà di Khalen, che nonostante le sue scarse risorse finanziarie, si impegna a trasformare un pezzo di terra incolta in una fiorente piantagione di patate. Il protagonista deve affrontare non solo le sfide ambientali, ma anche l’ostilità del suo vicino, il crudele nobile De Shinkel, interpretato con inquietante intensità. De Shinkel, un villain senza possibilità di redenzione, rappresenta l’arbitrarietà e la violenza dell'epoca, con atti di pura crudeltà che vanno dal sadismo al delitto.
Mads Mikkelsen offre una performance straordinaria nel ruolo del capitano Khalen, la cui determinazione e forza di volontà lo rendono un personaggio affascinante e profondamente umano. La sua solitudine iniziale viene gradualmente mitigata dall'arrivo di due figure femminili: la vedova di un contadino fuggitivo e la cugina/fidanzata di De Shinkel, entrambe vittime delle crudeltà del nobile. Queste alleanze contribuiscono a rendere la narrazione più ricca e stratificata, aggiungendo ulteriori livelli di emotività e conflitto.
Arcel dirige con maestria un film che richiama il western americano e il mito biblico della Terra Promessa, offrendo uno sguardo crudo e realistico sulla brutalità dell’epoca. La rappresentazione delle classi sociali svantaggiate, esposte alla ferocia e alla tirannia dei nobili, è potente e straziante. Il film non esita a mostrare la violenza e la sofferenza inflitte da De Shinkel, rendendo palpabile l'ingiustizia sociale e la lotta per la sopravvivenza.
Uno degli aspetti più toccanti del film è il ritratto degli emarginati, come la giovane zingara adottata da Khalen, che rappresenta l'oggetto di pregiudizi e superstizioni. Questo elemento aggiunge una dimensione ulteriore alla narrazione, mettendo in luce le sfide che affrontano coloro che sono ai margini della società.
La fotografia e la scenografia del film sono altrettanto notevoli, catturando la desolazione e la bellezza aspra della brughiera dello Jutland. L'uso delle immagini per raccontare la storia visivamente è efficace e suggestivo, creando un'atmosfera immersiva che trasporta lo spettatore nell'epoca rappresentata.
In sintesi, "Bastarden" è un dramma storico avvincente e ben realizzato, con una trama potente e interpretazioni eccezionali. La regia di Arcel, combinata con la performance magnetica di Mads Mikkelsen e la rappresentazione cruda della brutalità dell'epoca, rende questo film un'esperienza cinematografica indimenticabile.
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luciano sibio
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giovedì 28 dicembre 2023
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ottimo film non solo per la vicenda umana
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Ottimo film non solo per la splendida vicenda umana raccontata in cui i valori umani prevalgono sui progetti personali di affermazione e non solo per la recitazione da oscar di Mikkelsen.Si ammira la pregevole ricostruzione del milieu storico relativo a metà del 700 nell'Europa del centronord, dominata ancora da un nobltà tiranna e inerme che mirava solo ad una identificazione passiva tra potere ed estensione delle terre possedute. Potere che allora si estendeva legalmente sulla manodopera impiegata nei lavori dei campi,la cosiddetta servitù della gleba. Fu dall'affrancamento da tale condizione che nacque con l'esplodere della rivoluzione in Francia, nel 1789 il nuovo mondo che oggi è abitato da noi tutti e che si chiama Capitalismo, anche se molti vi rinvengano ancora una nuova forma di schiavitù.
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Ottimo film non solo per la splendida vicenda umana raccontata in cui i valori umani prevalgono sui progetti personali di affermazione e non solo per la recitazione da oscar di Mikkelsen.Si ammira la pregevole ricostruzione del milieu storico relativo a metà del 700 nell'Europa del centronord, dominata ancora da un nobltà tiranna e inerme che mirava solo ad una identificazione passiva tra potere ed estensione delle terre possedute. Potere che allora si estendeva legalmente sulla manodopera impiegata nei lavori dei campi,la cosiddetta servitù della gleba. Fu dall'affrancamento da tale condizione che nacque con l'esplodere della rivoluzione in Francia, nel 1789 il nuovo mondo che oggi è abitato da noi tutti e che si chiama Capitalismo, anche se molti vi rinvengano ancora una nuova forma di schiavitù. Ma sostanzialmente quello che si respirava in quel periodo in tutta Europa, anche se da noi in Italia con più lentezza per la presenza del potere ecclesiastico più legato al vecchio potere feudale che nel resto d'Europa dominata dalle riforme protestante, è perfettamente ricostruito in questo splendido e interessantissimo film, una perla in tutti i sensi. In particolare nel film la modernità è raffigurata dal protagonista che a differenza del vecchio potere aspira a un successo personale scevro da ogni forma di sopraffazione umana e con un audace progetto imprenditoriale, sostenuto da un prete ribelle segnale di una confessione religiosa oramai più vicina al grido di ribellione del popolo rispetto alla complicità suicida con la nobiltà terriera da parte del lontano Papato romano, allora religione istituzionale del mondo antico e medioevale.
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