Più un diario privato di un documentario, sorprendente nel modo in cui sa mostrare le sconfitte e le fragilità della campionessa di nuoto. In sala da ieri al 12.
di Simone Emiliani Sentieri Selvaggi
"È da quando avevo 15 anni che la gente si aspettava da me grandi imprese". Si sente il peso della responsabilità e la fatica fisica nel documentario dedicato alla campionessa di nuoto. Gli allenamenti, i km in acqua e il numero delle bracciate, l'isolamento dalla famiglia e l'impossibità di aver vissuto la sua età come gli altri. Federica Pellegrini è allo specchio. Anche durante le gare, nei campi lunghi sulla piscina, si avverte, più che sentire, prima di tutto il suo respiro. Intanto ci sono alcuni numeri sparsi: cinque Olimpiadi (da Atene 2004 a Tokyo 2020), il record mondiale nei 200 metri ancora imbattuto di 1'52"98 stabilito nel 2009 ed europeo nei 400 (3'59" e 15 sempre nel 2009), la medaglia d'oro ai Giochi di Pechino nel 2008 che è stato per l'Italia il primo successo olimpico femminile nella storia del nuoto. [...]
di Simone Emiliani, articolo completo (2984 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 11 gennaio 2022