felicity
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venerdì 19 agosto 2022
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semplice ed essenziale con più spunti di lettura
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Prey va all’essenziale: è la lotta per la sopravvivenza di una ragazza comanche del ‘700 contro un alieno. La caccia diventa una metafora che offre molti spunti di lettura. Predator non è cambiato, ma il punto di vista è completamente ribaltato: qui si dà grande attenzione all’ambiente, usato in modo strategico e visto come un alleato più che come qualcosa da sfruttare e all’intelligenza della protagonista. L’attrice Amber Midthunder è un talento in ascesa e al posto dei muscoli di Arnold Schwarzenegger può contare sulla sua espressività e sulla capacità di adattamento del personaggio.
In Prey la lotta per la sopravvivenza diventa come una partita a scacchi, una lotta di strategia.
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Prey va all’essenziale: è la lotta per la sopravvivenza di una ragazza comanche del ‘700 contro un alieno. La caccia diventa una metafora che offre molti spunti di lettura. Predator non è cambiato, ma il punto di vista è completamente ribaltato: qui si dà grande attenzione all’ambiente, usato in modo strategico e visto come un alleato più che come qualcosa da sfruttare e all’intelligenza della protagonista. L’attrice Amber Midthunder è un talento in ascesa e al posto dei muscoli di Arnold Schwarzenegger può contare sulla sua espressività e sulla capacità di adattamento del personaggio.
In Prey la lotta per la sopravvivenza diventa come una partita a scacchi, una lotta di strategia. Naru usa tutto quello che ha a disposizione: il terreno, le proprietà delle piante, allestisce trappole. Certo, non è una passeggiata confrontarsi faccia a faccia con un Predator. La ragazza diventa però il simbolo dell'ingegno umano, che, anche nelle situazioni più disperate, sa trovare soluzioni.
La metafora della caccia si trasforma quindi in un grandissimo contenitore, in cui, accanto a scene d'azione e combattimenti corpo a corpo, possiamo infilare ogni sorta di tema, dalla situazione delle donne allo sterminio dei Nativi Americani, passando per il problema della distruzione dell'ambiente, qui visto come un alleato più che come qualcosa da sfruttare. È questa l'intuizione buona di Prey: tornare al primordiale, agli istinti presenti in ognuno di noi. La sopravvivenza e la paura. Essendo semplice ed essenziale, il film è universale, offrendo tanti spunti di lettura.
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storyteller
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domenica 7 agosto 2022
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un prequel dal raro equilibrio compositivo
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L'opera seconda di Dan Trachtenberg è un film sottile e tagliente come il tomahawk di Naru, un'Amber Midthunder che spicca per espressività e doti atletiche nella cornice quasi sacrale delle splendide foreste che fanno da sfondo alla vicenda.
Prequel che funziona perfettamente anche come opus stand-alone, Prey, più che inventare qualcosa di nuovo - laddove la storia di un alieno che dà la caccia agli indiani nel Diciottesimo Secolo risulta abbastanza fresca di suo -, si "limita" a ricordarci cosa significa saper fare dell'ottimo storytelling: niente forzature né furbe edulcorazioni (trappola facile in un film con protagonista una giovane donna che deve trovare il proprio posto in una società maschiocentrica), nessuna digressione o tentativo di trasformare il racconto in qualcosa di diverso rispetto al suo tema centrale, e soprattutto, nessun compromesso.
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L'opera seconda di Dan Trachtenberg è un film sottile e tagliente come il tomahawk di Naru, un'Amber Midthunder che spicca per espressività e doti atletiche nella cornice quasi sacrale delle splendide foreste che fanno da sfondo alla vicenda.
Prequel che funziona perfettamente anche come opus stand-alone, Prey, più che inventare qualcosa di nuovo - laddove la storia di un alieno che dà la caccia agli indiani nel Diciottesimo Secolo risulta abbastanza fresca di suo -, si "limita" a ricordarci cosa significa saper fare dell'ottimo storytelling: niente forzature né furbe edulcorazioni (trappola facile in un film con protagonista una giovane donna che deve trovare il proprio posto in una società maschiocentrica), nessuna digressione o tentativo di trasformare il racconto in qualcosa di diverso rispetto al suo tema centrale, e soprattutto, nessun compromesso.
E se è vero che l'incursione dei cacciatori non convince fino in fondo, la loro presenza è fondamentale per ricontestualizzare la figura del mostro, spietato e implacabile ma del tutto privo della malizia che caratterizza i "selvaggi" francesi; ragion per cui il Predator finisce col diventare, com'è giusto che sia, una presenza che incute sia timore che rispetto.
Convincente, in questo senso, l'evoluzione della protagonista come guerriera, oltre che sul fronte caratteriale. Nel corso della storia, Naru abbraccia completamente il proprio lato intuitivo e la capacità di pensare come l'avversario, ricorrendo alla forza bruta solo in specifiche (e ben ponderate) occasioni.
Un plauso anche al montaggio e alla fotografia, perfetti nel dettare il ritmo della vicenda e generare coinvolgimento emotivo nello spettatore.
Nel suo piccolo, lo definirei il nuovo Mad Max Fury Road: pur trattrandosi di generi diversi, anche Prey riesce a trarre il massimo da una premessa semplice, inserendovi lucidamente elementi fantastici e fantascientifici al servizio di un racconto di crescita, formazione e - per certi versi - persino redenzione.
Una gran bella sorpresa.
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finmat92
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lunedì 28 luglio 2025
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semplice ma ben diretto
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Trovare una pellicola così ben diretta è difficile in questo periodo "storico", e mi ha genuinamente sorpreso. Non mi aspettavo nulla, non ricordavo neanche il trailer, ma è stata 1h30m di puro intrattenimento, ma quello bello e non brutto alla Jurassic World saga.
Dan Trachtenberg, con questa pellicola, ha ricordato come si gira un film, non che servisse lui per saperlo ma è sempre un piacere vederlo ribadito.
Il film pare essere ambientato nel 1500-1600, non c'è una data precisa, in una zona montanara degli Stati Uniti d'America dove vivono i nativi americani, e la protagonista è una di loro, Naru.
Le musiche sono ben calibrate ed incalzanti, la scenografia ben impacchettata con queste scene nella foresta molto belle, questi landscape ben piazzati, anche le inquadrature sono ben scelte.
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Trovare una pellicola così ben diretta è difficile in questo periodo "storico", e mi ha genuinamente sorpreso. Non mi aspettavo nulla, non ricordavo neanche il trailer, ma è stata 1h30m di puro intrattenimento, ma quello bello e non brutto alla Jurassic World saga.
Dan Trachtenberg, con questa pellicola, ha ricordato come si gira un film, non che servisse lui per saperlo ma è sempre un piacere vederlo ribadito.
Il film pare essere ambientato nel 1500-1600, non c'è una data precisa, in una zona montanara degli Stati Uniti d'America dove vivono i nativi americani, e la protagonista è una di loro, Naru.
Le musiche sono ben calibrate ed incalzanti, la scenografia ben impacchettata con queste scene nella foresta molto belle, questi landscape ben piazzati, anche le inquadrature sono ben scelte. I dialoghi sono credibili e ben scritti nonostante non siano chissà che cosa, non sono le tipiche battute ad effetto del cavolo che affliggono oramai troppi pellicole oggi giorno a parer mio.
Il film riesce a mantenere una buona tensione e suspence, fallisce un pochettino nell'uso della CGI, tipo quella dell'orso (no spoiler).
Ho apprezzato assai che il regista abbia voluto unire la cultura della caccia dei nativi americani con quella degli Yautja, aka Predators, di cui condividono molti aspetti.
Questo film, per me, si prende un solido 4 stelle su 5 nonostante non dica nulla di nuovo e non mostri qualcosa di mai visto, ma semplicemente per il fatto che è un buon film dal punto di vista registico, trama "semplice" ma ben confezionata, la scrittura è solida.
###INIZIO SPOILER###
Riguardo la CGI le animazioni dell'orso non mi hanno convinto appieno, per carità è curata ma si nota per chi ha lo sguardo allenato (es. dal Jurassic Universe).
La scena del cane preso sulla coda dalla trappola per orsi, ho avuto la sensazione che qui il regista si fosse un po' trattenuto dal mostrare troppa sofferenza animale.
La protagonista, tuttavia, mi ha conquistato, testarda ed audace, con la fortuna dalla sua parte, non si arrende alla vita quotidiana del raccolto volendo mostrare a tutti, fratello incluso, le sue capacità di cacciatore.
Non ci vedo delle tematiche inutili, trite e ritrite, non ci vedo alcuna banalità come qualcuno ha sottolineato, forse perchè non mi vedo cartoni o film su Pocahontas ogni 2x3.
Il design del predator l'ho trovato piuttosto curato, carino il suo armamentario con lo scudo che deflette persino i proiettili e la maschera d'osso. Non c'è da aspettarsi nulla di nuovo su di loro che già non si sa. Bello l'aver deciso di farlo apparire qui, a contatto con una popolazione che condivide la loro cultura, ossia la super-caccia, il cacciare qualcosa di pericoloso che può ucciderti, infatti la protagonista sopravvive e viene risparmiata in più di una occasione perchè decide di scappare anzichè affrontare il predatore, il quale non ha alcun interesse nel combattere contro dei conigli.
La protagonista sa elaborare un piano, studia la scena, capisce le caratteristiche del predatore e le sue debolezze (la visione termica per esempio), e mentre gli altri compagni puntano solo sull'attacco frontale venendo trucidati, lei lo attira in una trappola, persino i numerosi francesi armati di fucili e pistole non riescono ad avere la meglio su di lui (va detto, hanno una mira del menga).
Ed alla fine ci sta, i predator amano cacciare da soli, quando strettamente necessario in gruppo, quindi fa piacere che scelgano la terra come territorio di caccia per mettersi alla prova e che abbandonino i propri simili se questi falliscono, perchè non c'è onore nella sconfitta per loro.
L'interpretazione dei personaggi è solida e ben caratterizzata. Anche bello che la minaccia non viene presentata subito come la protagonista, prima c'è tutta la parte introduttiva che ti spiega il perchè dei personaggi e cosa stanno facendo, il significato della super-caccia.
Ribadisco, nonostante non sia un capolavoro memorabile è comunque una solida pellicola girata bene, belle le scene, bella l'azione, buono il ritmo e la suspence, buoni i dialoghi, buono tutto alla fin fine a parer mio.
###FINE SPOILER###
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