finmat92
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lunedì 28 luglio 2025
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semplice ma ben diretto
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Trovare una pellicola così ben diretta è difficile in questo periodo "storico", e mi ha genuinamente sorpreso. Non mi aspettavo nulla, non ricordavo neanche il trailer, ma è stata 1h30m di puro intrattenimento, ma quello bello e non brutto alla Jurassic World saga.
Dan Trachtenberg, con questa pellicola, ha ricordato come si gira un film, non che servisse lui per saperlo ma è sempre un piacere vederlo ribadito.
Il film pare essere ambientato nel 1500-1600, non c'è una data precisa, in una zona montanara degli Stati Uniti d'America dove vivono i nativi americani, e la protagonista è una di loro, Naru.
Le musiche sono ben calibrate ed incalzanti, la scenografia ben impacchettata con queste scene nella foresta molto belle, questi landscape ben piazzati, anche le inquadrature sono ben scelte.
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Trovare una pellicola così ben diretta è difficile in questo periodo "storico", e mi ha genuinamente sorpreso. Non mi aspettavo nulla, non ricordavo neanche il trailer, ma è stata 1h30m di puro intrattenimento, ma quello bello e non brutto alla Jurassic World saga.
Dan Trachtenberg, con questa pellicola, ha ricordato come si gira un film, non che servisse lui per saperlo ma è sempre un piacere vederlo ribadito.
Il film pare essere ambientato nel 1500-1600, non c'è una data precisa, in una zona montanara degli Stati Uniti d'America dove vivono i nativi americani, e la protagonista è una di loro, Naru.
Le musiche sono ben calibrate ed incalzanti, la scenografia ben impacchettata con queste scene nella foresta molto belle, questi landscape ben piazzati, anche le inquadrature sono ben scelte. I dialoghi sono credibili e ben scritti nonostante non siano chissà che cosa, non sono le tipiche battute ad effetto del cavolo che affliggono oramai troppi pellicole oggi giorno a parer mio.
Il film riesce a mantenere una buona tensione e suspence, fallisce un pochettino nell'uso della CGI, tipo quella dell'orso (no spoiler).
Ho apprezzato assai che il regista abbia voluto unire la cultura della caccia dei nativi americani con quella degli Yautja, aka Predators, di cui condividono molti aspetti.
Questo film, per me, si prende un solido 4 stelle su 5 nonostante non dica nulla di nuovo e non mostri qualcosa di mai visto, ma semplicemente per il fatto che è un buon film dal punto di vista registico, trama "semplice" ma ben confezionata, la scrittura è solida.
###INIZIO SPOILER###
Riguardo la CGI le animazioni dell'orso non mi hanno convinto appieno, per carità è curata ma si nota per chi ha lo sguardo allenato (es. dal Jurassic Universe).
La scena del cane preso sulla coda dalla trappola per orsi, ho avuto la sensazione che qui il regista si fosse un po' trattenuto dal mostrare troppa sofferenza animale.
La protagonista, tuttavia, mi ha conquistato, testarda ed audace, con la fortuna dalla sua parte, non si arrende alla vita quotidiana del raccolto volendo mostrare a tutti, fratello incluso, le sue capacità di cacciatore.
Non ci vedo delle tematiche inutili, trite e ritrite, non ci vedo alcuna banalità come qualcuno ha sottolineato, forse perchè non mi vedo cartoni o film su Pocahontas ogni 2x3.
Il design del predator l'ho trovato piuttosto curato, carino il suo armamentario con lo scudo che deflette persino i proiettili e la maschera d'osso. Non c'è da aspettarsi nulla di nuovo su di loro che già non si sa. Bello l'aver deciso di farlo apparire qui, a contatto con una popolazione che condivide la loro cultura, ossia la super-caccia, il cacciare qualcosa di pericoloso che può ucciderti, infatti la protagonista sopravvive e viene risparmiata in più di una occasione perchè decide di scappare anzichè affrontare il predatore, il quale non ha alcun interesse nel combattere contro dei conigli.
La protagonista sa elaborare un piano, studia la scena, capisce le caratteristiche del predatore e le sue debolezze (la visione termica per esempio), e mentre gli altri compagni puntano solo sull'attacco frontale venendo trucidati, lei lo attira in una trappola, persino i numerosi francesi armati di fucili e pistole non riescono ad avere la meglio su di lui (va detto, hanno una mira del menga).
Ed alla fine ci sta, i predator amano cacciare da soli, quando strettamente necessario in gruppo, quindi fa piacere che scelgano la terra come territorio di caccia per mettersi alla prova e che abbandonino i propri simili se questi falliscono, perchè non c'è onore nella sconfitta per loro.
L'interpretazione dei personaggi è solida e ben caratterizzata. Anche bello che la minaccia non viene presentata subito come la protagonista, prima c'è tutta la parte introduttiva che ti spiega il perchè dei personaggi e cosa stanno facendo, il significato della super-caccia.
Ribadisco, nonostante non sia un capolavoro memorabile è comunque una solida pellicola girata bene, belle le scene, bella l'azione, buono il ritmo e la suspence, buoni i dialoghi, buono tutto alla fin fine a parer mio.
###FINE SPOILER###
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finmat92
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sabato 26 luglio 2025
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semplice ma ben diretto
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Non mi sarei aspettato, sinceramente parlando, un film così ben confezionato e diretto sui Predator nell'epoca degli action movie fatti solo con CGI e battute ad effetto.
Prey mi ha stupito, veramente. FIlm che dura 1h30m, quindi neanche tanto, che scivola abbastanza piacevolmente senza fartelo pesare.
Il film è ambientato, sembra, intorno al 1500-1600 visti i costumi, i personaggi apparsi e le tecnologie usate, ambientato in un luogo montanaro negli Stati Uniti d'America si (ri)esplora la cultura dei naviti americani e la loro comunità, una cultura basata sulla caccia, tema che si lega molto alla cultura degli Yautja (Predator).
Nonostante sia un film autoconclusivo è veramente ben girato a parer mio, buono il cast, ottime le riprese, un pochettino esagerato con la CGI in alcuni punti dove si nota la finzione (mea culpa, ne ho vista troppa), tipo l'orso che si nota essere realizzato in computer grafica, i personaggi non stonano.
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Non mi sarei aspettato, sinceramente parlando, un film così ben confezionato e diretto sui Predator nell'epoca degli action movie fatti solo con CGI e battute ad effetto.
Prey mi ha stupito, veramente. FIlm che dura 1h30m, quindi neanche tanto, che scivola abbastanza piacevolmente senza fartelo pesare.
Il film è ambientato, sembra, intorno al 1500-1600 visti i costumi, i personaggi apparsi e le tecnologie usate, ambientato in un luogo montanaro negli Stati Uniti d'America si (ri)esplora la cultura dei naviti americani e la loro comunità, una cultura basata sulla caccia, tema che si lega molto alla cultura degli Yautja (Predator).
Nonostante sia un film autoconclusivo è veramente ben girato a parer mio, buono il cast, ottime le riprese, un pochettino esagerato con la CGI in alcuni punti dove si nota la finzione (mea culpa, ne ho vista troppa), tipo l'orso che si nota essere realizzato in computer grafica, i personaggi non stonano.
Non è un film che abbia chissà quali pretese, non approfondisce nulla che già non si sappia, ma è una piacevole aggiunta ed unione di questi due razze, predator e nativi americani, l'ho apprezzato nonostante tutto.
Non è un capolavoro, però quella oretta e mezza te la fa passare piacevolmente riuscendo sempre a mantenere una buona suspence, i dialoghi sono ben scritti, buona la recitazione, contestualizzata ed incalzante la colonna sonora, ottimi i costumi,
Per me, una pellicola così, si guadagna tranquillamente un 4 stelle abbondanti. Dan Trachtenberg, una valutazione positiva per questo regista, ha dimostrato che si può realizzare un buon film senza strafare, non che servisse lui per capirlo ma è sempre piacevole ricordarlo.
###INIZIO SPOILER###
Ho apprezzato assai il fatto che il predator avesse risparmiato più volte la protagonista, perchè lei aveva deciso di scappare anzichè affrontarlo, ed i Predator sono super-cacciatori, per loro la cultura della caccia significa cacciare qualcosa che li possa uccidere, altrimenti sarebbe troppo facile e poco onorevole.
Mi è piaciuto come lei, non solo coraggiosa ed audace, abbia studiato il super predatore elaborando poi un piano osservando i suoi comportamenti e potenziali debolezze nonostante l'armamentario non fosse alla pari.
Sa seguire le tracce, capisce subito che qualcosa non va, vuole capire, è testarda e coraggiosa, studia quello che vede, non si accontenta di lavorare alla piantagione.
Purtroppo il suo gruppo viene decimato, il gruppo dei francesi completamente annientato, suo fratello ucciso, ma la vendetta la ottiene contro ogni pronostico.
Epiche le scene di combattimento, nonostante tutta la tecnologia ed i super-armamenti del Predator.
Diciamocelo, non è stato aggiunto nulla di nuovo riguardo gli Yautja, neanche come tecnologia, a loro piace lasciare i propri guerrieri su altri pianeti e lasciarli cacciare, pazienza se muoiono, non erano abbastanza forti.
Ed è una tradizione che il nostro pianeta sia per loro una tappa costante. E ci sta.
###FINE SPOILER###
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giuseppe279
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sabato 8 febbraio 2025
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una cagata mostruosa!
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Ma come cacchio fa MYmovies a dare 4 stelle ad una cagata del genere?! L'unica spiegazione che mi viene in mente è che ci siano interessi e corruzioni nel mondo delle recensioni cinematografiche che non hanno nulla a che fare con la valutazione oggettiva di una pellicola. Fortuna che puoi anche leggere i commenti e le recensioni della gente. Quelle si che ti fanno davvero capire come non ci sia da fidarsi delle facili valutazioni positive espresse dalle redazioni.
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bibob
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domenica 18 giugno 2023
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che noia
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sempre la solita storia vista innumerevoli volte della femmina che vuole fare il maschio? sempre la solita storia della protagonista che viene salvata duecentomila volte da qualcosa o qualcuno al momento in cui dovrebbe morire? sempre la solita storia che si capisce dall'inizio del film come riuscirà a sconfiggere il nemico? sempre la solita storia di una ragazzina che ha la forza e la velocità dell'uomo ragno? che dopo aver avuto una gamba trinciata da una tagliola si mette a correre, fare acrobazie e sgomina un esercito di uomini? che mentre lotta per la vita a due passi da un mostro alieno si fa uscire dalla bocca le immancabili frasi a effetto mediante continue ridicole battute da fumetto? l'età della protagonista fa capire a che tipo di pubblico è indirzzato il film.
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sempre la solita storia vista innumerevoli volte della femmina che vuole fare il maschio? sempre la solita storia della protagonista che viene salvata duecentomila volte da qualcosa o qualcuno al momento in cui dovrebbe morire? sempre la solita storia che si capisce dall'inizio del film come riuscirà a sconfiggere il nemico? sempre la solita storia di una ragazzina che ha la forza e la velocità dell'uomo ragno? che dopo aver avuto una gamba trinciata da una tagliola si mette a correre, fare acrobazie e sgomina un esercito di uomini? che mentre lotta per la vita a due passi da un mostro alieno si fa uscire dalla bocca le immancabili frasi a effetto mediante continue ridicole battute da fumetto? l'età della protagonista fa capire a che tipo di pubblico è indirzzato il film. l'unica novità? che predator può essere sconfitto da una quindicenne primitiva munita di accetta! fantastico!
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dandy
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giovedì 16 febbraio 2023
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predathontas.
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Il settimo capitolo della serie(se includiamo i 2 "Alien vs.Predator")è un prequel che sposta l'azione a inizio '700 con i comanche nel mirino nel mostro e i trappers francesi come bianchi cattivi(anch'essi ovviamente destinati a far brutta fine).Un'idea non disprezzabile,ma sfruttata poco in favore di una scontatissima esaltazione femminile in linea coi tempi che a sua volta si inceppa per l'altrettanto scontatissima caratterizzazione della protagonista,caparbia e determinata ma inetta o infallibile a seconda di come fa comodo al film,e tanto per gradire pure in canonico confronto/conflitto col fratello.Insomma serietà poco o niente ma se preso come intrattenimento a spina rigorosamente staccata funziona:la confezione è competente(la CGI degli animali non è malvagia,a dispetto di certe critiche),la durata adeguata e il nuovo look del Predator abbastanza cool da non far rimpiangere l'originale.
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Il settimo capitolo della serie(se includiamo i 2 "Alien vs.Predator")è un prequel che sposta l'azione a inizio '700 con i comanche nel mirino nel mostro e i trappers francesi come bianchi cattivi(anch'essi ovviamente destinati a far brutta fine).Un'idea non disprezzabile,ma sfruttata poco in favore di una scontatissima esaltazione femminile in linea coi tempi che a sua volta si inceppa per l'altrettanto scontatissima caratterizzazione della protagonista,caparbia e determinata ma inetta o infallibile a seconda di come fa comodo al film,e tanto per gradire pure in canonico confronto/conflitto col fratello.Insomma serietà poco o niente ma se preso come intrattenimento a spina rigorosamente staccata funziona:la confezione è competente(la CGI degli animali non è malvagia,a dispetto di certe critiche),la durata adeguata e il nuovo look del Predator abbastanza cool da non far rimpiangere l'originale.Qualche occasionale buon tocco di splatter c'è.Diciamo che siamo a livello di "AvP",onesto cinema disimpegnato da serata con amici.Alla fine dei titoli di coda disegnati l'illustrazione con 3 navi predator sopra il villaggio comanche suggeriscono l'idea di nuovi capitoli in arrivo...La pistola che Adolini cede a Naru è la stessa che appare alla fine di predator 2.In originale oltre alla versione in inglese c'è n'è anche una in Comanche.
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dave san
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martedì 31 gennaio 2023
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ritorna il cacciatore alieno
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Stavo cercando una recensione sul videogame Prey del 2006. Ricco di trovate ludiche e con motore grafico IdSoftware. Mi sono imbattuto invece in una presentazione di Prey, un film riuscito. Predator è stato proposto più volte al cinema, conquistandosi una discreta cerchia di ammiratori. Questa volta, la creatura non terrorizza una metropoli, né una giungla. L’astronave lo sguinzaglierà nelle Grandi Pianure statunitensi, presso una tribù Comanche. Siamo nel XVIII sec. Subito salta all’occhio lo scenario. Foreste, praterie e distese accompagnano le gesta dei protagonisti. L’ambiente naturale si fonde perfettamente con la grafica computerizzata e gli animali sono parte radicata dello scenario.
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Stavo cercando una recensione sul videogame Prey del 2006. Ricco di trovate ludiche e con motore grafico IdSoftware. Mi sono imbattuto invece in una presentazione di Prey, un film riuscito. Predator è stato proposto più volte al cinema, conquistandosi una discreta cerchia di ammiratori. Questa volta, la creatura non terrorizza una metropoli, né una giungla. L’astronave lo sguinzaglierà nelle Grandi Pianure statunitensi, presso una tribù Comanche. Siamo nel XVIII sec. Subito salta all’occhio lo scenario. Foreste, praterie e distese accompagnano le gesta dei protagonisti. L’ambiente naturale si fonde perfettamente con la grafica computerizzata e gli animali sono parte radicata dello scenario. Sia che “recitino” o che vengano ricostruiti con la grafica, il lavoro convince e avvince. Naru possiede qualità forti. Determinata, rivoluzionaria e combattiva. Il ruolo di guaritrice, come da tradizione tribale, non le va a genio. Il fratello al contrario viene educato per la caccia. Questo aspetto non crea dissidi drammatici, ma i due motteggiano spesso tra loro.
Quando l’alieno si accorge della preda umana, inizia a cercarla. A questo punto la storia ci regala un’arguta citazione della prima pellicola. Naru si salva grazie a un imprevisto che la mette in pericolo, ma la salva anche dal predatore.
Da questo momento inizierà una caccia tra uomini e mostro, in cui Naru si distingue per la sua abilità nell’indagarlo. Qualità che le permette di sconfiggerlo in una battaglia rocambolesca.
La lotta finale tra il maggiore Dutch e l’alieno, a mio parere, è più sofferta e inquietante. Vediamo soldati super addestrati, demoralizzati e decimati da un nemico sfuggente e feroce. In questo, il film di McTiernam possiede una carica satirica maggiore. D’altra parte Prey mette in campo un personaggio femminile che promuove indirettamente le pari opportunità. Ribadendo il fatto che le Nostre possano combattere con altrettanta efficacia, utilizzando il talento.
Oltre a questo, la fotografia, la caratterizzazione dei due fratelli, e di Predator, sono ben elaborate. Emerge sempre più una creatura con un codice preciso. Da decifrare assolutamente, se si vuole sfidare un essere in grado di abbattere gli orsi a mani nude. La mission incalzante di Naru.
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dave san
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domenica 29 gennaio 2023
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predator ritorna
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Stavo cercando una recensione sul videogame Prey del 2006. Ricco di trovate ludiche e con motore grafico IdSoftware. Mi sono imbattuto invece in una presentazione di Prey, il film. Predator è stato proposto più volte al cinema, conquistandosi una discreta cerchia di ammiratori. Questa volta, la creatura non terrorizza una metropoli, né una giungla. L’astronave lo sguinzaglia nelle Grandi Pianure statunitensi, presso una tribù Comanche. Siamo nel XVIII sec. Subito salta all’occhio lo scenario. Foreste, praterie e distese suggestive accompagnano le gesta di Naru e del suo gruppo. Paradossalmente, l’ambiente naturalistico si fonde perfettamente con la grafica computerizzata. Gli animali sono parte radicata dello scenario.
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Stavo cercando una recensione sul videogame Prey del 2006. Ricco di trovate ludiche e con motore grafico IdSoftware. Mi sono imbattuto invece in una presentazione di Prey, il film. Predator è stato proposto più volte al cinema, conquistandosi una discreta cerchia di ammiratori. Questa volta, la creatura non terrorizza una metropoli, né una giungla. L’astronave lo sguinzaglia nelle Grandi Pianure statunitensi, presso una tribù Comanche. Siamo nel XVIII sec. Subito salta all’occhio lo scenario. Foreste, praterie e distese suggestive accompagnano le gesta di Naru e del suo gruppo. Paradossalmente, l’ambiente naturalistico si fonde perfettamente con la grafica computerizzata. Gli animali sono parte radicata dello scenario. Sia che “recitino” o che vengano ricostruiti con la grafica, il lavoro convince e avvince. Naru possiede caratteristiche tipiche di molte protagoniste Disneyane. Determinata, rivoluzionaria e combattiva. Il ruolo di guaritrice, come da tradizione tribale, non le va a genio. Il fratello al contrario viene educato per la caccia. Questi aspetti, non creano dissidi drammatici. Piuttosto i due motteggiano spesso tra loro. Quando l’alieno si accorge della preda umana, inizia a cercarla. A questo punto la storia ci regala un’arguta citazione dell’opera prima. Naru si salva grazie a un imprevisto che la mette in pericolo, ma la salva anche dal predatore. Da questo momento inizierà una caccia tra uomini e mostro, in cui Naru si distinguerà per la sua abilità nell’indagarlo. Qualità che le permette di sconfiggerlo in una battaglia rocambolesca. Lo scontro finale tra il maggiore Dutch e l’alieno, sinceramente, l’ho preferito. Una lotta sofferta e inquietante. In campo c’era lo spirito macho di soldati super addestrati, demoralizzati/to da un nemico sfuggente e feroce. In questo, il film di McTiernam possiede una carica satirica maggiore. D’altra parte Prey mette in campo un personaggio femminile che promuove indirettamente le pari opportunità. Ribadendo il fatto che le Nostre possano combattere con altrettanta se non maggiore efficacia, utilizzando il talento. Oltre a questo, la fotografia, la caratterizzazione dei due fratelli, e di Predator, sono più elaborate rispetto al primo. Emerge sempre più una creatura con un codice preciso. Da decifrare assolutamente, se si vuole sfidare un essere in grado di abbattere gli orsi a mani nude. La mission incalzante di Naru.
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(di dave san)
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kyotrix
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sabato 19 novembre 2022
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guardabile
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Solito film da caccia predator, questa volta nel passato. Si guarda, nulla di speciale. Decisamente carina la protagonista.
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djfilippo
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mercoledì 24 agosto 2022
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filmone!
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felicity
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venerdì 19 agosto 2022
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semplice ed essenziale con più spunti di lettura
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Prey va all’essenziale: è la lotta per la sopravvivenza di una ragazza comanche del ‘700 contro un alieno. La caccia diventa una metafora che offre molti spunti di lettura. Predator non è cambiato, ma il punto di vista è completamente ribaltato: qui si dà grande attenzione all’ambiente, usato in modo strategico e visto come un alleato più che come qualcosa da sfruttare e all’intelligenza della protagonista. L’attrice Amber Midthunder è un talento in ascesa e al posto dei muscoli di Arnold Schwarzenegger può contare sulla sua espressività e sulla capacità di adattamento del personaggio.
In Prey la lotta per la sopravvivenza diventa come una partita a scacchi, una lotta di strategia.
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Prey va all’essenziale: è la lotta per la sopravvivenza di una ragazza comanche del ‘700 contro un alieno. La caccia diventa una metafora che offre molti spunti di lettura. Predator non è cambiato, ma il punto di vista è completamente ribaltato: qui si dà grande attenzione all’ambiente, usato in modo strategico e visto come un alleato più che come qualcosa da sfruttare e all’intelligenza della protagonista. L’attrice Amber Midthunder è un talento in ascesa e al posto dei muscoli di Arnold Schwarzenegger può contare sulla sua espressività e sulla capacità di adattamento del personaggio.
In Prey la lotta per la sopravvivenza diventa come una partita a scacchi, una lotta di strategia. Naru usa tutto quello che ha a disposizione: il terreno, le proprietà delle piante, allestisce trappole. Certo, non è una passeggiata confrontarsi faccia a faccia con un Predator. La ragazza diventa però il simbolo dell'ingegno umano, che, anche nelle situazioni più disperate, sa trovare soluzioni.
La metafora della caccia si trasforma quindi in un grandissimo contenitore, in cui, accanto a scene d'azione e combattimenti corpo a corpo, possiamo infilare ogni sorta di tema, dalla situazione delle donne allo sterminio dei Nativi Americani, passando per il problema della distruzione dell'ambiente, qui visto come un alleato più che come qualcosa da sfruttare. È questa l'intuizione buona di Prey: tornare al primordiale, agli istinti presenti in ognuno di noi. La sopravvivenza e la paura. Essendo semplice ed essenziale, il film è universale, offrendo tanti spunti di lettura.
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