Dany Boon inquadra la pandemia dalla prospettiva di un normale condominio a Parigi, raccontando le paure, le ansie e le speranze di gente comune, o quasi. Il campionario umano è vario e intelligentemente rappresentato, dall’ipocondriaco, tanto caro al regista francese, al medico pazzo, dall’uomo innamorato di una donna ricoverata per il CoVid alla visione dissacrante di una coppia di influencer. Il film però non riesce mai a decollare, non funziona la formula incerta del comico ma non troppo, gli spunti non bastano a confezionare un bel film. Comunque, per una sera a casa è un film che può essere visto.