My Spy di Peter Segal appartiene allo stesso filone concettuale che ha soprattutto spopolato negli anni '90 e inizi 2000 con Un poliziotto alle elementari, Missione Tata e La fatina dei denti. Ci riferiamo al babysitting movie, che prende interpreti come Vin Diesel, Dwayne Johnson o Arnold Schwarzenegger e prova a giocare con la loro muscolosità e mascolinità fisica, rendendoli impacciati, a tratti ridicoli ma mai fuori posto, trattandoli sempre da eroi ma inserendoli in un contesto bambinesco.
Va da sé che progetti del genere si reggano quasi esclusivamente sulle spalle degli attori protagonisti, che devono avere ottimi tempi comici e la grande capacità di non prendersi sul serio ed entrare in confronto-scontro con la controparte infantile.
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My Spy di Peter Segal appartiene allo stesso filone concettuale che ha soprattutto spopolato negli anni '90 e inizi 2000 con Un poliziotto alle elementari, Missione Tata e La fatina dei denti. Ci riferiamo al babysitting movie, che prende interpreti come Vin Diesel, Dwayne Johnson o Arnold Schwarzenegger e prova a giocare con la loro muscolosità e mascolinità fisica, rendendoli impacciati, a tratti ridicoli ma mai fuori posto, trattandoli sempre da eroi ma inserendoli in un contesto bambinesco.
Va da sé che progetti del genere si reggano quasi esclusivamente sulle spalle degli attori protagonisti, che devono avere ottimi tempi comici e la grande capacità di non prendersi sul serio ed entrare in confronto-scontro con la controparte infantile. Essendo un performer capace di reggere con grande esperienza il ritmo delle commedie anche più sofisticate, in My Spy Dave Bautista riesce perfettamente a inquadrare il carattere e la tempra del suo JJ, ridicolizzandolo senza però instupidirlo. È un uomo possente e preparato che nasconde una profonda sensibilità emotiva, che sente il bisogno di un rapporto umano oltre a quello che ha con il suo pesciolino.
Il cuore del film è riscontrabile nel rapporto tra JJ e Sophia, dove il primo è "l'amico speciale" della seconda, che approfitta in qualche modo del suo tempo e della sua pazienza costringendolo sotto ricatto ad accompagnarla a pattinare, a partecipare agli incontri a scuola, ad aiutarla con i compiti e via discorrendo. Convincente l'interpretazione della piccola Chloe Coleman, che insieme a Bautista è il migliore elemento del film.
A parte qualche battuta azzeccata, My Spy non è così ricco di humor come vorrebbe far credere, mentre l'anima più spionistica si perde quasi immediatamente per fare spazio a quella che è nella sostanza una mezza commedia romantica neanche tanto riuscita, anche se è spettacolare vedere un attore grande, grosso e tatuato come Bautista fare la parte del tipo innamorato e papone improvvisato (per non parlare delle sue mosse di ballo imbarazzanti).
My Spy, nella sua totale e mediocre godibilità, conferma che è nient'altro che un rito di passaggio per ogni action hero cinematografico, tappa praticamente obbligata se si è pure ex-wrestler. Da fare, promuovere e poi dimenticare.
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