Ho letto con attenzione l'interessante articolo di Paola Casella e concordo con buona parte del testo.Quello che non trovo è il riferimento più esplicito al libro dal quale è stato tratto il film. "Via dall'Aspromonte" è un romanzo sull'Utopia, sulla speranza che le cose un giorno possano cambiare; non è una storia di perdenti è invece la storia di un popolo che pur nella sconfitta mantiene la sua dignità e orgoglio. Il brigante del libro non è un malavitoso da quattro soldi è piuttosto una metafora che parla al presente e mette in chiaro tutte le nostre paure verso il futuro. E' la storia di tutti i popoli in movimento, la ricerca affannata di un'identità, il bisogno di uno sguardo che ci parli dei Miti, delle leggende, e del coraggio che ci vuole per sconfiggere il Male.