Ne La Ruota del Kadhi sorprende la scelta della regista Gaia Ceriana Franchetti di raccontare un oggetto, il kadhi. Protagonista quindi non una persona ma un filo che animato tra le dita di chi lo tesse, simboleggia la non violenza di Gandhi. In un tripudio di colori e di eleganza il filo diventa filosofia, economia, etica. Belle le immagini e carismatica la presenza di Tara Gandhi, nipote del Mahatma. Mi ha colpito una sua citazione da Papa Francesco, di drammatica attualità: "Il creatore perdona sempre, il creato non perdona mai".