elgatoloco
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lunedì 26 novembre 2018
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modesto thriller tv
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" Looking Glass"di Tim Hunter(2018), film a doppio uso-anche TV, decisamente povero sul piano tecnico(la"loking glass"), su quello dei significati(l voyeurismo e il "play"dei possibili colpevoli, dove però si scopre presto il vero colpevole, senza che ce lo dica il finale del film...)e complessivamente, come "addizione dei fattori", dove Tim Hunter lascia troppo spazio al protagonista , l'immancabile Nicolas Cage, più spaesato che mai, che sembra incapace di dare neppure una pallida replica del Nicholson formidabile di"Shining"di Stanley Kubrick, certo al netto del fatto che là era lo scrittore pazzo a sorvegliare un grande hotel nel periodo invernale, qui invece l'elettricista-tuttofare che ha comprato un motel.
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" Looking Glass"di Tim Hunter(2018), film a doppio uso-anche TV, decisamente povero sul piano tecnico(la"loking glass"), su quello dei significati(l voyeurismo e il "play"dei possibili colpevoli, dove però si scopre presto il vero colpevole, senza che ce lo dica il finale del film...)e complessivamente, come "addizione dei fattori", dove Tim Hunter lascia troppo spazio al protagonista , l'immancabile Nicolas Cage, più spaesato che mai, che sembra incapace di dare neppure una pallida replica del Nicholson formidabile di"Shining"di Stanley Kubrick, certo al netto del fatto che là era lo scrittore pazzo a sorvegliare un grande hotel nel periodo invernale, qui invece l'elettricista-tuttofare che ha comprato un motel...Ma il raffronto, sul voyeurismo, va fatto con il.grande"Rear Window"(1954, di Hitchcock), quello sugli omicidi nel motel con "Psycho"(1960), sempre di Hitchocock ed è un raffronto sempre nettamente in perdita per questo modesto film di Hunter, dove a tratti, almeno, persino "Psycho 3"di Anthony Perkins(1986) è preferibile, dove la pochezza del film, che si svela dopo venti minuti al massimo, si vede ben presto e pesantemente. Francamente di motel non se ne puiò più, in questa chiave, dove allora"Heartbreak Hotel"di Elvis(Presley)va moilto meglio, soprattutto(ma non solo, certamente)perché dura molto meno di un film. Sul piano interpretativo qualche spiraglio viene solo dalla partecipazione di Bill Bolender,come "Ben", osisa nella parte dell'ex-proprietario del motel, ma è troppo poco e non "rimedia a un bel niente", dove anche l'aggettivo"bello"va relativizzato.... El Gato
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felicity
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lunedì 13 luglio 2020
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thriller drama senza mordente, noioso e inutile
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Thriller drama senza mordente, appesantito da momenti e personaggi assolutamente inutili.
Il thriller è decisamente noioso e Cage non ci mette molto impegno per cercare di migliorarlo.
La storia si avvita su se stessa con un ventaglio di sottotrame che invece di approfondire il dramma finiscono solo col confondere lo spettatore.
Molti eventi minori si succedono. Eppure trascorre oltre metà dei 100 minuti di durata prima che la sensazione che ci sia una vera storia cominci a prendere forma.
I titoli di testa dal retrogusto anni ’70 suggeriscono che Looking Glass – Oltre lo Specchio potrebbe rifarsi in qualche modo a noir/thriller classici alla Alfred Hitchcock, ma purtroppo la sceneggiatura si adagia su binari ben meno cinematografici e molto più meccanici, per non dire semplicistici.
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Thriller drama senza mordente, appesantito da momenti e personaggi assolutamente inutili.
Il thriller è decisamente noioso e Cage non ci mette molto impegno per cercare di migliorarlo.
La storia si avvita su se stessa con un ventaglio di sottotrame che invece di approfondire il dramma finiscono solo col confondere lo spettatore.
Molti eventi minori si succedono. Eppure trascorre oltre metà dei 100 minuti di durata prima che la sensazione che ci sia una vera storia cominci a prendere forma.
I titoli di testa dal retrogusto anni ’70 suggeriscono che Looking Glass – Oltre lo Specchio potrebbe rifarsi in qualche modo a noir/thriller classici alla Alfred Hitchcock, ma purtroppo la sceneggiatura si adagia su binari ben meno cinematografici e molto più meccanici, per non dire semplicistici.
Perfino Nicolas Cage – al settimo film in 12 mesi – pare non aver ritenuto che il materiale offertogli da Looking Glass – Oltre lo Specchio valesse abbastanza da tentare di salvarlo con una delle sue ormai leggendarie performance sopra le righe da B-Movie.
Trattenendosi in borbottii a mezza voce e limitando l’azione a espressioni interrogative mentre fuma sigarette, la prova blanda del premio Oscar non fa che rendere ulteriormente insipida la pietanza, che il regista televisivo non riesce minimamente a speziare neppure nelle sequenze di sesso lesbico o etero girate in maniera piatta e incredibilmente poco morbosa.
Una fotografia competente e ambienti sufficientemente curati completano l’aspetto esteriore di una produzione senza dubbio professionale, ma in definitiva ci troviamo di fronte a un film per la Tv che è servito per pagare un’altra rata dei mutui dei protagonisti... in attesa che arrivino occasioni migliori.
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