luca scialo
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mercoledì 13 ottobre 2021
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tre donne narcotizzate da un pensiero
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Mary Harron propone la vicenda macabra della The Family, la comunità messa in piedi da Charles Manson verso la fine degli anni '60. Composta prevalentemente da donne, narcotizzate dal suo pensiero e dalle droghe che viaggiavano allora. Particolare attenzione sarà dedicata a 3 di loro, condannate all'ergastolo che scontano tutt'oggi (eccetto una morta per tumore al cervello nel 2009). Solo dopo diversi anni, aiutate anche da una psicologa femminista, riusciranno a rigettare quei dettami assurdi. Capendo di aver commesso crimini efferati senza alcun senso. E di aver creduto in cose assurde. La Harron ci propone il caso dal lato delle donne, mostrandole come vittime e non carnefici.
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Mary Harron propone la vicenda macabra della The Family, la comunità messa in piedi da Charles Manson verso la fine degli anni '60. Composta prevalentemente da donne, narcotizzate dal suo pensiero e dalle droghe che viaggiavano allora. Particolare attenzione sarà dedicata a 3 di loro, condannate all'ergastolo che scontano tutt'oggi (eccetto una morta per tumore al cervello nel 2009). Solo dopo diversi anni, aiutate anche da una psicologa femminista, riusciranno a rigettare quei dettami assurdi. Capendo di aver commesso crimini efferati senza alcun senso. E di aver creduto in cose assurde. La Harron ci propone il caso dal lato delle donne, mostrandole come vittime e non carnefici. Esaltando anche alcune contraddizioni del pensiero di Charles Manson, che appare più come uno schiavista e patriarca anziché un profeta dell'amore.
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dandy
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martedì 16 febbraio 2021
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lost girls...
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La regista di "American Psycho" si ispira al libro "La famiglia" di Ed Sanders per raccontare il punto di vista delle tre fedelissime di Manson.Con classica struttura a flashback e dallo stile efficacemente antirealistico e grezzo,il film riesce a rendere bene l'alienazione totale delle protagoniste,giovani sbandate soggiogate dalla mentalità di Manson.E il fatto che questi venga ritratto senza carisma nè connotazioni mitiche ma come un palese sociopatico millantatore egocentrico e contraddittorio,aumenta l'inquietudine derivante da ciò che hanno compiuto per suo ordine.Nessuna concezione alla morbosità:gli omicidi sono lasciati quasi del tutto fuori campo,e ed è abbastanza inquadrato lo spirito nefasto di fondo come parte integrante (o conseguenza?)di un'epoca sensazionale.
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La regista di "American Psycho" si ispira al libro "La famiglia" di Ed Sanders per raccontare il punto di vista delle tre fedelissime di Manson.Con classica struttura a flashback e dallo stile efficacemente antirealistico e grezzo,il film riesce a rendere bene l'alienazione totale delle protagoniste,giovani sbandate soggiogate dalla mentalità di Manson.E il fatto che questi venga ritratto senza carisma nè connotazioni mitiche ma come un palese sociopatico millantatore egocentrico e contraddittorio,aumenta l'inquietudine derivante da ciò che hanno compiuto per suo ordine.Nessuna concezione alla morbosità:gli omicidi sono lasciati quasi del tutto fuori campo,e ed è abbastanza inquadrato lo spirito nefasto di fondo come parte integrante (o conseguenza?)di un'epoca sensazionale.Meno riuscita l'idea di fare di Leslie il personaggio più fragile e sensibile prima e durante le vicende che la condurranno in carcere,quando è dimostrato che fu implacabile e totalmente spietata come gli altri,per poi ravvedersi(forse) solo alla fine degli anni'70.Comunque un prodotto non disprezzabile,dalla parte di chi nella vicenda Manson,fu carnefice ma anche vittima.Incassi praticamente nulli in patria(poco più di 80000 dollari).
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