figliounico
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lunedì 2 settembre 2024
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un giallo alla hitchcock
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Un film scritto e diretto da Orio Paul che conferma l’ottima vena artistica dei registi spagnoli contemporanei per il cinema noir, sebbene l’artificiosa complessità della trama, con la rapida successione delle diverse versioni dello stesso fatto a seconda dei punti di vista, alla lunga rischia di stancare e risulta eccessiva facendo perdere così forza ai numerosi spunti drammatici presenti nel plot. Il finale a sorpresa, non facilmente intuibile, riscatta tuttavia il film facendone un degno epigone dei gialli hitchcockiani.
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eugen
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domenica 26 marzo 2023
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cambiamento continuo dell''angolo visuale
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"Contratiempo"(Oriol Paulo, anche autore della sceneggiatura, 2016)ci mette di fronte a un continuo cambio di prospettiva nell'identificare l0assassino, l'esceutore del reato di un giovane uomo d'affari molto in vista: la ricostruzione dei fatti, compreso un"antefatto"che spiega molto di quanto avvenuto in seguito viene ricostruito impietosamente da un'avvocatessa(?) incaricata da lui e da un suo amico per difenderlo. Emergono delle"verita0alternative", delle ricstruzioni che si escludono a vicenda, salvo poi che,...Pensiero laterale, teorica dlela relativita'e sue implicazioni epistemologiche etc: tutto cio'e', chairamente, nel background dell'autore e di questo"Contratiempo"che ci stupisce e ci interroga sempre, dove naturalmente anche caratteristiche molto(troppo, per dirla nietzschaianamente.
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"Contratiempo"(Oriol Paulo, anche autore della sceneggiatura, 2016)ci mette di fronte a un continuo cambio di prospettiva nell'identificare l0assassino, l'esceutore del reato di un giovane uomo d'affari molto in vista: la ricostruzione dei fatti, compreso un"antefatto"che spiega molto di quanto avvenuto in seguito viene ricostruito impietosamente da un'avvocatessa(?) incaricata da lui e da un suo amico per difenderlo. Emergono delle"verita0alternative", delle ricstruzioni che si escludono a vicenda, salvo poi che,...Pensiero laterale, teorica dlela relativita'e sue implicazioni epistemologiche etc: tutto cio'e', chairamente, nel background dell'autore e di questo"Contratiempo"che ci stupisce e ci interroga sempre, dove naturalmente anche caratteristiche molto(troppo, per dirla nietzschaianamente...)umane vengono a giocare un ruolo determinante, come la vendetta e non da ultimo il rancore sociale, una qualita'e una caratteristica umana, appunto, "molto umana", che nell'interclassisimo ideologicamente dominante nelle postmoderne societa'"democratico-capitalistiche"viene spesso elusa, messa da parte, quasi fosse qualcosa di irrmediabilmente passe' e scomparso... Decisamente, se un film oggi ci interroga, e'questo e siamo a livello, in un'epoca ormai completamnete diversa da quella di sir Alfred, di un Hitchcok, dove anche l'ambientazione deicsamente pirenaica, tra Spagna e Francia, in questi borghi innevati, contribisce ad accentuare quell"malestar"pervasivo che percorre tutto il film. Bravisisma Ana Wagener, bene Mario Casas e Barabara Le'onie, bene anche Jose'Coronado, meno impegnato qui, in un film raro, dove il sottile gioco psicologico continuo"batte qualunque s'adagia"per citare il dantesco"Caron dimonio..." Eugen
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simosani
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mercoledì 27 ottobre 2021
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giustizia si fa beffe di impunità
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Beh, nel finale il vendicatore pare l'alterego buono del Dr. Elliott in "Vestito per uccidere" di Brian De Palma, ma la grandezza di questo film, a mio avviso, oltre che nel gran gioco di suspence e di sviluppi possibili che lascia aperti prima del finale, sta nell'empatia che, un pò vergognosamente, alla fine del film mi sono accorto di aver provato, almeno fino alle ultime sconvolgenti rivelazioni, verso la figura di uno dei personaggi in gioco, forse per l'aspetto fisico, molto anche per l'interpretazione.
Sorprendente è come, in un certo senso, mi sia fidato di quella figura, di quel personaggio, come ne sia stato splendidamente ingannato.
Davvero un bel giallo.
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Beh, nel finale il vendicatore pare l'alterego buono del Dr. Elliott in "Vestito per uccidere" di Brian De Palma, ma la grandezza di questo film, a mio avviso, oltre che nel gran gioco di suspence e di sviluppi possibili che lascia aperti prima del finale, sta nell'empatia che, un pò vergognosamente, alla fine del film mi sono accorto di aver provato, almeno fino alle ultime sconvolgenti rivelazioni, verso la figura di uno dei personaggi in gioco, forse per l'aspetto fisico, molto anche per l'interpretazione.
Sorprendente è come, in un certo senso, mi sia fidato di quella figura, di quel personaggio, come ne sia stato splendidamente ingannato.
Davvero un bel giallo.
Ah ... a proposito ... attenzione al giallo nel finale ... in fondo i gialli son quasi sempre giochi illusionistici ... o ribaltamenti di punti di vista ... fino a trovare quello giusto che mette a posto tutti i tasselli del puzzle ...
L'ASSASSINO E' IL RAGAZZO INCIDENTATO RIEMERSO DALL'OSCURITA' O L'AUTISTA DELL'AUTO CHE SOCCORRE I 2 AMANTI ?
Scopritelo ... oppure ... aspettate il "giallo" che nel finale arriverà a ghermire la verità e punire l'Impunità
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elgatoloco
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giovedì 17 giugno 2021
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intelligente, nella migliore tradizione"ispanica"
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"Contratiempo"(Oriol Paulo, anche cosceneggiatore 2016)nella migliore tradizione ispanica(castiglian-.catalana, bisogna precisare)ci parla di un manager molto giovane, che è ai"domiliciari", in quanto accusato di aver ucciso la sua amanete . Assume un'avvocatessa, Virgiana Goodman, che sembra fare"pergfettamente"il suo gioco... solo che, sarà che "la fatalità predispone le cose"(Charles Aznavour)o più realisticamente-razionalmente le cose vanno in un verso diverso da quello atteso, almeno da parte di chi è accusato, lo stesso Adriàn Doria, ma anche di chi gioca sul fatto... Nella migliore tradizione ispanica(intendendo quella castigliana, ma anche catalana, dove Oriol Paulo come gran parte dei suoi collaborator, compresi gli interpreti, i sono di lingua e cultura catalana, di quella straordinaria fucina di idee e realizzazione che è Barcelona)un thriller emozionante, peraltro senza bisogno di "colpi bassi", osisa di violenza gratuita e di sequenze raccapriccianti, dove, volendo, oltre a quanto potremmo aspettarci, il protagonista Doria(un ottimo Mario Casas)incontra il suo"duende"(espressione intraducibile, perché colma di significati ulteriori, che rimandano al"doppio", come al"Mister Hyde", per citare quanto è parte di una cultura"diffusa", ma anche a molto altro), con citazioni oltre che dell"pensiero laterale"di Edward de Bono, peraltro espressamente citato dall'avvocatessa del film, dei"Delitti della Rue Morgue"di Edgar Allan Poe(che nei film tratti da Poe o direttamente da lui ispirati sono meno chiare), di"Rashomon"di Kurosawa, opportunamente ricordato da vari co,mmetatori e commentatrici.
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"Contratiempo"(Oriol Paulo, anche cosceneggiatore 2016)nella migliore tradizione ispanica(castiglian-.catalana, bisogna precisare)ci parla di un manager molto giovane, che è ai"domiliciari", in quanto accusato di aver ucciso la sua amanete . Assume un'avvocatessa, Virgiana Goodman, che sembra fare"pergfettamente"il suo gioco... solo che, sarà che "la fatalità predispone le cose"(Charles Aznavour)o più realisticamente-razionalmente le cose vanno in un verso diverso da quello atteso, almeno da parte di chi è accusato, lo stesso Adriàn Doria, ma anche di chi gioca sul fatto... Nella migliore tradizione ispanica(intendendo quella castigliana, ma anche catalana, dove Oriol Paulo come gran parte dei suoi collaborator, compresi gli interpreti, i sono di lingua e cultura catalana, di quella straordinaria fucina di idee e realizzazione che è Barcelona)un thriller emozionante, peraltro senza bisogno di "colpi bassi", osisa di violenza gratuita e di sequenze raccapriccianti, dove, volendo, oltre a quanto potremmo aspettarci, il protagonista Doria(un ottimo Mario Casas)incontra il suo"duende"(espressione intraducibile, perché colma di significati ulteriori, che rimandano al"doppio", come al"Mister Hyde", per citare quanto è parte di una cultura"diffusa", ma anche a molto altro), con citazioni oltre che dell"pensiero laterale"di Edward de Bono, peraltro espressamente citato dall'avvocatessa del film, dei"Delitti della Rue Morgue"di Edgar Allan Poe(che nei film tratti da Poe o direttamente da lui ispirati sono meno chiare), di"Rashomon"di Kurosawa, opportunamente ricordato da vari co,mmetatori e commentatrici. Ana Aagener, nel rjuolo dlel'avvocatessa, rende uil ruolo particoalmente e intelligentemente inquietante. El Gato
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claudio marchetti
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sabato 10 aprile 2021
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sopravvalutato
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Film di genere, con tante forzature, poco credibile a partire dall'attore protagonista (rigido e scolastico), con una successione finale di colpi di scena che evidentemente hanno emozionato il pubblico considerati i giudizi entusiastci. Concordo con la recensione di tmpsvita.
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ganesh
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giovedì 19 marzo 2020
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altro che hollywood
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Magari esagero con le cinque stelle ma sono rimasto entusiasta di come con, immagino, pochi soldi ma con attori bravissimi e una sceneggiatura fatta a regola d'arte (la quinst arte) si sia ottenuto un risultato strepitoso, ripeto, altro che Hollywood qui è cinema puro
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stefano conte
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martedì 17 marzo 2020
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thriller veramente sorprendente!
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Film molto sottovalutato ma a mio parere per la sceneggiatura e per la caratterizzazione dei personaggi che cambia continuamente punto di vista, sia stato fatto veramente un ottimo lavoro. Film che ti lascia incollato allo schermo fino all'ultimo e mostra come tutte le piccole informazioni, i dettagli che appaiono a volte insignificanti siamo fondamentali nel puzzle generale che via via si va componendo. Il finale può apparire non del tutto realistico ma trovo che qua sia veramente geniale l'uso del pensiero laterale che porta a risolvere un caso che effettivamente appare un mistero indecifrabile per i vari risvolti che può avere. D'altronde risulta davvero complesso lasciarsi fuorviare da qualche dettaglio mancante perché ogni versione di come può essere avvenuta la scena è del tutto verosimile.
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Film molto sottovalutato ma a mio parere per la sceneggiatura e per la caratterizzazione dei personaggi che cambia continuamente punto di vista, sia stato fatto veramente un ottimo lavoro. Film che ti lascia incollato allo schermo fino all'ultimo e mostra come tutte le piccole informazioni, i dettagli che appaiono a volte insignificanti siamo fondamentali nel puzzle generale che via via si va componendo. Il finale può apparire non del tutto realistico ma trovo che qua sia veramente geniale l'uso del pensiero laterale che porta a risolvere un caso che effettivamente appare un mistero indecifrabile per i vari risvolti che può avere. D'altronde risulta davvero complesso lasciarsi fuorviare da qualche dettaglio mancante perché ogni versione di come può essere avvenuta la scena è del tutto verosimile. Come detto ottima caratterizzazione dei personaggi e grande lavoro del regista. Film non famoso da noi ma che ha portato a un remake italiano con riccardo scamarcio. Io consiglio vivamente di vedere e godersi questo piccolo capolavoro, mai banale nelle sue sfaccettature!
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biscotto51
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sabato 13 luglio 2019
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ca-po-la-vo-ro
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MERAVIGLIOSO. Sono una persona dai gusti cinematografici molto difficili, ma non ho altri termini per definire questo capolavoro di suspence in cui vengono a galla progressivamente varie verità, fino a quella finale. Rispetta pure le tre unità aristoteliche di tempo, di luogo e di azione. Cosa volere di più?
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marino
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martedì 9 luglio 2019
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originale e remake a confronto!
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Forse non ha girato nelle dale italiane perche' era gia' im lavorazione " il testimone invisibile". Lo ho visto : non male; stasera vedrò l'originale , poi il confronto.
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laurence316
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domenica 6 gennaio 2019
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teso e imprevedibile, un thriller entusiasmante...
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... che ti ricorda: un contrattempo ti può rovinare la vita
Solo un “piccolo” contrattempo. Dal quale si originano tutta una serie di effetti a catena che hanno del vertiginoso. Solo una si rivelerà essere (ovviamente) la verità, alla fine, ma lungo tutta la durata del film il regista nonché sceneggiatore si diverte a scompaginare continuamente le carte, congegnando colpi di scena su colpi di scena, distribuendo indizi e seminando dubbi.
Costruisce un intreccio apparentemente insolvibile che induce continuamente "fuori strada", non concede di distrarsi neppure per un secondo, e costringe di conseguenza a tenere ben alta l’attenzione (e già questo è un bel merito, per un film che in fin dei conti non ambisce ad essere nulla più che [ottimo] intrattenimento).
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... che ti ricorda: un contrattempo ti può rovinare la vita
Solo un “piccolo” contrattempo. Dal quale si originano tutta una serie di effetti a catena che hanno del vertiginoso. Solo una si rivelerà essere (ovviamente) la verità, alla fine, ma lungo tutta la durata del film il regista nonché sceneggiatore si diverte a scompaginare continuamente le carte, congegnando colpi di scena su colpi di scena, distribuendo indizi e seminando dubbi.
Costruisce un intreccio apparentemente insolvibile che induce continuamente "fuori strada", non concede di distrarsi neppure per un secondo, e costringe di conseguenza a tenere ben alta l’attenzione (e già questo è un bel merito, per un film che in fin dei conti non ambisce ad essere nulla più che [ottimo] intrattenimento).
Contrattempo è forse un po’ poco plausibile (in particolare in certi suoi rivolgimenti, via via sempre più contorti), a tratti prevedibile (ma, importante sottolinearlo, mai sugli aspetti essenziali, il che fa capire una volta in più con quale maestria sia stato architettato un meccanismo che conduce continuamente lo spettatore fuori strada), ma in ultima analisi estremamente coinvolgente (al netto di un inizio un po’ lento) e capace di tenere incollati allo schermo.
E la rivelazione finale è del tutto inaspettata (a posteriori, ma solo a posteriori, ci si rende conto di quanti indizi siano stati in realtà abilmente disseminati a suggerire l’esito finale, ma nel mentre della visione non se ne ha praticamente sentore, e allo sciogliersi dell’intreccio non si può che rimanere sbalorditi).
Diffidare, dunque, di chiunque dica si tratti di un film prevedibile.
Scricchiola, qua e là, questo Contrattempo, è vero, ma si può tranquillamente affermare che non lo faccia mai nei momenti salienti, nonostante sia indubbiamente anche merito del cast se il risultato finale si rivela così avvincente.
Al di là delle interpretazioni, comunque, molto efficace anche la colonna sonora (vedi nel finale).
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