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nanobrontolo
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sabato 31 maggio 2025
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da una fan di heidi
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Conosco tutte le puntate del cartone a memoria, le guarderei a ripetizione! Questo film è piacevolmente fedele al mio cartone animato preferito! Paesaggi stupendi, Heidi deliziosa, Peter non poteva essere più azzeccato e poi c'è lui, Bruno Ganz: ti adoro Nonno! Da vedere e rivedere.
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felicity
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giovedì 27 febbraio 2020
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nuovo emozionante e fedele live-action
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La prima parte del film, nello sviluppo dei personaggi e dei rispettivi rapporti, presume molto sul piano della dimestichezza col soggetto.
Da subito impostato con un’attenzione precipua all’elemento figurativo (il fascino selvaggio delle montagne, lo sguardo intriso di meraviglia sulle specie che le abitano, l’empatia mostrata dalla protagonista verso l’ambiente) il film scivola sugli elementi più classicamente narrativi, mettendone tra parentesi alcuni aspetti: ciò, con particolare riferimento alla fase di conoscenza di Heidi e del vecchio.
Un’evoluzione fin troppo rapida, funzionale allo sviluppo di un contesto (l’accasamento e la simbiosi della protagonista con l’ambiente montano) a cui si è voluta dare un’attenzione privilegiata.
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La prima parte del film, nello sviluppo dei personaggi e dei rispettivi rapporti, presume molto sul piano della dimestichezza col soggetto.
Da subito impostato con un’attenzione precipua all’elemento figurativo (il fascino selvaggio delle montagne, lo sguardo intriso di meraviglia sulle specie che le abitano, l’empatia mostrata dalla protagonista verso l’ambiente) il film scivola sugli elementi più classicamente narrativi, mettendone tra parentesi alcuni aspetti: ciò, con particolare riferimento alla fase di conoscenza di Heidi e del vecchio.
Un’evoluzione fin troppo rapida, funzionale allo sviluppo di un contesto (l’accasamento e la simbiosi della protagonista con l’ambiente montano) a cui si è voluta dare un’attenzione privilegiata.
Questo Heidi, tuttavia, acquista successivamente consistenza e vigore nel racconto.
Lo spaccato sociale vive con grande efficacia nella resa scenografica della Francoforte di fine ‘800, e nel claustrofobico microcosmo di casa Seseman.
Paradossalmente, il film, e il racconto dell’evoluzione umana della sua protagonista, vivono e respirano con più efficacia nell’ambiente borghese di Francoforte.
Una regia ricca di ritmo e vigore, capace di mettersi da parte quando il soggetto lo richiede (lasciando il grosso del lavoro all’ottimo cast), trova nella progressione della vicenda l’ideale equilibrio tra humour e lacrime, sottolineando al meglio i momenti emotivamente più pregnanti della storia, e riuscendo a restituirne intatta l’originale carica melodrammatica.
La rilettura del soggetto riesce a ricavare sostanza e forza emotiva da una vicenda più volte riletta e raccontata, restituendo ad essa un’inusitata freschezza: segno di uno sguardo rispettoso del canone quanto capace di rivolgersi con naturalezza alla sensibilità e alle esigenze del pubblico contemporaneo.
La capacità di valorizzare il potenziale emotivo del soggetto viene completata da un ottimo lavoro di casting, ma è l’efficace direzione d’insieme degli attori a fare la differenza, determinandone una resa collettiva di tutto rispetto.
La sensazione complessiva è quella di aver ritrovato un gruppo di vecchi amici che, nel raccontare la loro storia, sanno ancora aprirla a nuove suggestioni.
Date le premesse, un risultato nient’affatto scontato.
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totybottalla
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giovedì 10 agosto 2017
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il riassunto di heidi!
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Fedele al racconto di Johanna Spyri, il lavoro di Alain Gsponer risulta buono e, muovendosi su una buona sceneggiatura dà vita in maniera essenziale a tutti i personaggi della storia con disinvoltura scegliendo bene il cast, buone le locations e la fotografia, un film da vedere coi nipotini, sempre che tu li riesca a distogliere dagli smartphone! Saluti.
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maxscia
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lunedì 17 aprile 2017
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quel sorriso che conquista lo spettatore
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Sarò sincero.- Non ho letto il libro da cui è tratto il film e poco ricordo del celebre cartone animato che andava in onda durante la mia infanzia.- E quindi con un certo scetticismo ho iniziato la visione di questo film, timoroso di incappare nell'ipocrisia di un finto buonismo che spesso infesta film di questo tipo.-
Ma è bastato un sorriso della piccola protagonista, la bravissima Anuk Steffen, a spazzare via ogni mio timore.- Perchè è la bravura di questa piccola attrice l'anima ed il cuore di questo bel film.- Perchè riesce a dare alla bontà e alla gioia di vivere di Heidi una verità e una sincerità non comuni.
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Sarò sincero.- Non ho letto il libro da cui è tratto il film e poco ricordo del celebre cartone animato che andava in onda durante la mia infanzia.- E quindi con un certo scetticismo ho iniziato la visione di questo film, timoroso di incappare nell'ipocrisia di un finto buonismo che spesso infesta film di questo tipo.-
Ma è bastato un sorriso della piccola protagonista, la bravissima Anuk Steffen, a spazzare via ogni mio timore.- Perchè è la bravura di questa piccola attrice l'anima ed il cuore di questo bel film.- Perchè riesce a dare alla bontà e alla gioia di vivere di Heidi una verità e una sincerità non comuni.-
E così come questa Heidi riesce a conquistare gli altri personaggi del film, così sono sicuro che conquisterà anche il più cinico degli spettatori.- Splendida la cornice delle Alpi svizzere, dove Heidi vive felice, contrapposta alla buia e triste casa aristocratica dove ad un punto della storia la protagonista è costretta ad andare.-
Bravo come sempre anche Bruno Ganz, che interpreta il burbero nonno montanaro.- Ed il momento in cui la gioia della piccola Heidi fa breccia nel ruvido cuore del vecchio nonno resta uno dei momenti più commoventi del film.- E quel sorriso, con cui non a caso il film si chiude, riesce veramente a dare un senso alla vita.-
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shingo tamai
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mercoledì 14 dicembre 2016
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errata corrige
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Poichè la pellicola mi era particolarmente piaciuta sono andato alla ricerca di ulteriori dettagli.
Avevo premesso nella mia personale recensione di aver visto solo il cartone e non aver letto il romanzo,tuttavia ci sono delle sostanziali differenze che mi sembra doveroso riportare:
1) Il Cane Nebbia non è presente nel libro è un'aggiunta del Cartone Animato.
2) Peter è il contandino grezzo che abbiamo ammirato nel film,non il simpaticissimo ragazzo che ricordavamo e sia lui che la signorina Rottenmeier sono poco rappresentati,al contrario, nel cartone animato , erano personaggi di spicco.
3) Il Nonno ritorna nel paese,come descritto nel film,cosa che nel cartone non avviene.
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Poichè la pellicola mi era particolarmente piaciuta sono andato alla ricerca di ulteriori dettagli.
Avevo premesso nella mia personale recensione di aver visto solo il cartone e non aver letto il romanzo,tuttavia ci sono delle sostanziali differenze che mi sembra doveroso riportare:
1) Il Cane Nebbia non è presente nel libro è un'aggiunta del Cartone Animato.
2) Peter è il contandino grezzo che abbiamo ammirato nel film,non il simpaticissimo ragazzo che ricordavamo e sia lui che la signorina Rottenmeier sono poco rappresentati,al contrario, nel cartone animato , erano personaggi di spicco.
3) Il Nonno ritorna nel paese,come descritto nel film,cosa che nel cartone non avviene.
A questo punto ringrazio ulteriormente Gsponer per la fedelissima trasposizione originale ed aggiungo una stella in più rispetto al commento precedente.
La bontà di Heidi e la bellezza della natura infatti sono uguali nel romanzo e nella serie a cartoni animati.
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shingo tamai
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giovedì 8 dicembre 2016
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le caprette ti fanno ciao
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Confesso di non aver letto il libro ma ricordo che il cartone animato lo seguivo con piacere e non riesco ad immaginare quante generazioni sono cresciute a "Pane e Heidi".
Inglobare una serie a puntate in una pellicola di centoventi minuti è un'operazione quasi Impossibile, tuttavia l'essenza del prodotto originale non è andata persa.
Questo grazie ad una superba ambientazione,una fedele riproduzione e ad ottime interpretazioni anche se la Rottenmeier era più anzianotta e, cosa ben più grave,manca Nebbia.
Tuttavia si finisce con ricordare con crescente nostalgia le mitiche corse in mezzo a immensi prati verdi,il sapore della libertà di una vita contadina e l'immenso cuore di Heidi.
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Confesso di non aver letto il libro ma ricordo che il cartone animato lo seguivo con piacere e non riesco ad immaginare quante generazioni sono cresciute a "Pane e Heidi".
Inglobare una serie a puntate in una pellicola di centoventi minuti è un'operazione quasi Impossibile, tuttavia l'essenza del prodotto originale non è andata persa.
Questo grazie ad una superba ambientazione,una fedele riproduzione e ad ottime interpretazioni anche se la Rottenmeier era più anzianotta e, cosa ben più grave,manca Nebbia.
Tuttavia si finisce con ricordare con crescente nostalgia le mitiche corse in mezzo a immensi prati verdi,il sapore della libertà di una vita contadina e l'immenso cuore di Heidi.
Orfana di genitori, ma non di sentimenti,riesce ancora una volta, con il suo sorriso sincero ed una bontà sconfinata a farci sentire più buoni e generosi e a ricordarci che la vera ricchezza è dentro di noi.
Eterna favola per grandi e piccini,un plauso in più ad Anuk e Gsponer.
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afficarlo
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domenica 18 settembre 2016
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viva la semplicità
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bastano poche parole per un film che interpreta i migliori sentimenti dell'animo umano. un cast meraviglioso con un Bruno Ganz al meglio di se stesso e due bambine d'eccezione con un bambino il cui viso già dice tutto . da vedere dai bambini fino ai nonni, per fortuna ogni tanto possiamo vedere un film come questo
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domenica 4 settembre 2016
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breve ma corretto
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Chi è cresciuto a pane e Heidi, vedendo a serie dei cartoni anche più di una volta, ritrova qui personaggi e storia in edizione Bignami. Belle scene e buoni attori e film che scivola leggero, ma non si può andare oltre le tre stelle perchè qui i passaggi narrativi sono concentrati in tempi brevissimi e quindi ne risente la credibilità dell'evoluazione del personaggi che procede per salti.
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stefano73
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giovedì 21 aprile 2016
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fedele al cartone animato
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Chi ha visto "HEIDI" negli anni 70/80 noterà la forte fedeltà al cartone animato. Tutto molto curato. Il nonno, i paesaggi sia alpini che di Francoforte. Unica nota negativa secondo me é la bellezza della signorina Rottenmayer (senza i brutti occhialini a goccia).
Film godibilissimo anche se si conosce la storia. La bambina che interpreta Heidi é davvero carina e molto espressiva. Evviva il cinema europeo!
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oscar77
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domenica 10 aprile 2016
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eccezionale trasposizione!
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siamo andati a vedere questo film per accontentare nostra figlia di 6 anni,avevo viso i trailer e mi aspettavo un film ben fatto, ma niente più.è invece stata un'inaspettata sorpresa! recitato alla grande, un ottimo ritmo e ambientazione molto curata.un appunto alla protagonista veramente irresistibile e alla fotografia,i colori e i giochi di luce di alcune scene sono davvero fantastici.molto commovente.
da vedere
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