m. di napoli
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lunedì 17 novembre 2014
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l'ultimo adamo
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L’uomo è un perfezionista… ma fortunatamente esiste Dio che commette errori
Cosa potrebbe fare un professore universitario se non rinnegare la cattedra, diventando un sopravvissuto? Forse l’ultimo sopravvissuto. Al quale viene negato anche il peccato, al quale non si rivolge più neanche un Satana. Al quale viene negata la caduta…
Satana era un vinto. La figura di un vinto. Ma bisogna avere la possibilità di cadere per essere vinti. Ormai non si può più guardare al di sopra dei marciapiedi bagnati delle riprese. Siamo fuori dalle pagine. Non c'è più una fabula per questo mondo, segni con i rispettivi significanti hanno smarrito la punteggiatura in un mondo di scrittura, non c'è modo di fermarsi in questa immobile-caduta.
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L’uomo è un perfezionista… ma fortunatamente esiste Dio che commette errori
Cosa potrebbe fare un professore universitario se non rinnegare la cattedra, diventando un sopravvissuto? Forse l’ultimo sopravvissuto. Al quale viene negato anche il peccato, al quale non si rivolge più neanche un Satana. Al quale viene negata la caduta…
Satana era un vinto. La figura di un vinto. Ma bisogna avere la possibilità di cadere per essere vinti. Ormai non si può più guardare al di sopra dei marciapiedi bagnati delle riprese. Siamo fuori dalle pagine. Non c'è più una fabula per questo mondo, segni con i rispettivi significanti hanno smarrito la punteggiatura in un mondo di scrittura, non c'è modo di fermarsi in questa immobile-caduta. Cadremo-cadere-caduta...perché appunto le tenebre sono la culla della luce, il riposo della luce, mentre nel mondo persone e cose ci seppelliscono già da vivi, sempre citando il film.
Protagonista al quale viene costantemente consigliato di farsi visitare, “fortunato” per essere scampato alla morte, e che costantemente apre una via di fuga nel sogno, una traccia verso l’origine come la terra che viene su quando i buoi arano il centro commerciale. Altro che scampare alla morte - una condanna alla vita. Adam al contrario di Dante perde le sue guide fin dall’inizio e solo nell’illusione di una linea erotica potrebbe ricevere una speranza, quella che tutti desiderano nella menzogna, nel voler leccare con lo sguardo quelle donne carnali che appesantiscono lo spirito di gravità. Ma Adam sembra l’uomo a cui viene negato anche il peccato, non solo Beatrice è morta, egli non ha neanche la sua Eva biblica, è l’ultimo uomo di un mondo kafkiano senza consolazione filosofica o nell’infruttuosa teodicea del dialogo con il prete. Non c’è più un paradiso dal quale possiamo cadere, non c’è più un’esistenza nella quale precipitare, l’ultimo Adamo non ha più neanche la via di fuga del peccato, non gli resta che dormire il resto. Adam è il volto di Adamo che ritorna marchiato dalla cicatrice della vita per chiudere il capitolo dell’umanità sulle note del requiem assoluto.
Sono cascate tarkovskiane sul finale su sfondi gotici con pavimenti che moltiplicano i loro marmi e dove solo il rumore dell’acqua resta il fuori\campo musicale di accompagnamento alla discesa nell’inferno della pioggia di dentro.
Dio è onnipotente o misericordioso? Perché se è misericordioso è impotente proprio come me… Ognuno prega solo se stesso.
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flyanto
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mercoledì 23 aprile 2014
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il percorso spirituale intrapreso da un giovane sc
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Film in cui si narra del percorso interiore che fa un giovane uomo fortemente in crisi a seguito di un grosso incidente stradale in cui sono morti tutti i suoi affetti più cari: l'amata ed il suo migliore amico. Come un novello Dante Alighieri, il giovane cerca di uscire dal suo stato depressivo ed ormai quasi vegetativo avventurandosi in un cammino metaforico che, partendo da uno stato confusionale e di oscurità più totale, come appunto è la "selva oscura" di Dante, lo condurrà piano piano verso una condizione di luce spirituale, verso cioè una forma di rinnovamento e di speranza dovuto anche alla nascita, od al suo desiderio, di un sentimento amoroso.
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Film in cui si narra del percorso interiore che fa un giovane uomo fortemente in crisi a seguito di un grosso incidente stradale in cui sono morti tutti i suoi affetti più cari: l'amata ed il suo migliore amico. Come un novello Dante Alighieri, il giovane cerca di uscire dal suo stato depressivo ed ormai quasi vegetativo avventurandosi in un cammino metaforico che, partendo da uno stato confusionale e di oscurità più totale, come appunto è la "selva oscura" di Dante, lo condurrà piano piano verso una condizione di luce spirituale, verso cioè una forma di rinnovamento e di speranza dovuto anche alla nascita, od al suo desiderio, di un sentimento amoroso.
Il regista polacco Lech Majewski filmando questa pellicola in pratica vuole ricalcare il cammino spirituale intrapreso da Dante Alighieri nel suo poema "La Divina Commedia", prendendone molteplici spunti ed a analogie, peraltro fin troppo evidenti, e compiendo un'azione di denuncia nei confronti dei mali e della corruzione della Terra.. E' palese, a questo punto, che egli non presenta nulla di nuovo ma adatta il proprio soggetto ad una forma metaforica già ideata, appunto, dal sommo poeta fiorentino. Inoltre, inserendo nel contesto anche numerose problematiche ed interrogativi concernenti la religione cristiana e la figura stessa di Dio (presenti, magari in forma differente, in più o meno tutte le opere di artisti polacchi) egli non fa che ripetere Il modo di fare cinema di altri autori suoi connazionali ed a lui precedenti come, per esempio, soprattutto il grande Kiewlowsky. Anzi, molte scene e svariate metafore, vedi quella della grande inondazione che colpisce in maniera devastante tutto il sud della Polonia, non fanno che ripetere quella, ad esempio, del grosso nubifragio presente nel "Film Rosso" di Kiewlowsky, appunto.
Pertanto, "Onirica" risulta essere un film abbastanza interessante in generale ma in alcune scene un pò pretenzioso e nemmeno del tutto originale con tutti i riferimenti che richiamano direttamente svariate opere precedenti, sia letterarie che cinematografiche.
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