I fratelli Polsky, nati come produttori indipendenti, conquistano il pubblico del grande schermo e la critica cinematografica, con il loro primo debutto alla regia.
Ultimo film in concorso della settima edizione del Festival del Cinema di Roma, e vincitore del Premio del Pubblico BNL, The motel life, è accolto da un lungo e caloroso applauso dalla platea.
Tratto dal romanzo di Willy Vautlin, The motel life riesce a commuovere, emozionare, ed allo stesso tempo a sorprendere.
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I fratelli Polsky, nati come produttori indipendenti, conquistano il pubblico del grande schermo e la critica cinematografica, con il loro primo debutto alla regia.
Ultimo film in concorso della settima edizione del Festival del Cinema di Roma, e vincitore del Premio del Pubblico BNL, The motel life, è accolto da un lungo e caloroso applauso dalla platea.
Tratto dal romanzo di Willy Vautlin, The motel life riesce a commuovere, emozionare, ed allo stesso tempo a sorprendere. Incredibile l' interpretazione dei tre attori principali: Dakota Fanning, Stephen Dorff, e soprattutto Emilie Hirsch (già noto al pubblico del grande schermo con il film, divenuto poi un cult, Into the Wild).
The motel life è la storia di due fratelli, proprio come i Polsky, rimasti orfani da bambini.
Questi, nel letto di morte della madre, promettono di rimanere sempre uniti. Promessa che viene mantenuta anche nelle situazioni più estreme in cui si trovano nel corso del viaggio, un viaggio intrapreso a cause di alcune sventure che caratterizzano l' odissea introduttiva del film. Un viaggio che ricorda i road movie degli anni '60, un viaggio in cui i due fratelli non si separeranno mai, nemmeno quando le drammatiche vicende di uno rischiano di condizionare per sempre anche la vita dell' altro.
Jerry Lee e Frank non hanno nessuno, sono soli al mondo, tutto ciò che gli resta è il loro indissolubile legame e qualche amore sfortunato, che alla fine della storia, si rivelerà forse la salvezza di uno dei due.
Per sfuggire alla drammaticità delle loro vite, Frank inventa continuamente delle storie. Storie in cui i due possono rifugiarsi quando la tragica quotidianità sembra soffocarli, impedendogli di vedere una qualsiasi via d' uscita. Fulcro centrale della storia, con un inevitabile rimando burtoniano, che rimane l' elemento portante per tutto lo svolgimento del film e che ci porta a capire la psicologia dei due fratelli ed esplorarne le menti.
Una fuga continua ed esasperata, in cui il confine tra realtà e fantasia sembra disgregarsi sempre di più, fino a confondersi totalmente. Ma Jarry pare essere condannato a vivere tutta la vita attraverso le storie del fratello, storie che gli permettono di provare ciò che nella vita reale è destinato a non sentire mai, storie che gli permettono di viversi quel tanto sospirato ed agognato amore che mai arriverà davvero.
Per Frank è diverso, a lui viene data una possibilità che deciderà di sfruttare, per lasciarsi il passato alle spalle e tornare a respirare.
Così come Big Fish di Burton, i Polsky utilizzano questo escamotage filmico, per raccontarci i sogni, le paure e le ambizioni dei due protagonisti.
Un intreccio di più generi, che va dalla commedia al road movie, alla graphic novel. Una storia semplice ma tutt' altro che banale, e che riesce così a catturare l' attenzione di un pubblico più variegato.
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