cronix1981
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mercoledì 17 ottobre 2012
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mezza delusione
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Decisamente sottotono rispetto al primo MIB. Sicuramente meglio del secondo episodio. Questo terzo episodio si pone quindi come intermedio ai precedenti. Svolge la funzione di sequel-prequel, purtuttavia si dimostra avaro di contenuti. Puro intrattenimento fine a se stesso, ma mancanza di quel brio e di quella verve che aveva caratterizzato il primo film.
I protagonisti ci sono tutti: l’agente J, l’agente K, gli alieni stramboidi infiltratisi tra gli umani, nonché i battibecchi tra J riportato nel passato e il giovane K. Ma manca la novità. Sa tutto di già visto e vissuto. Ci si sarebbe aspettato qualcosa in più, o magari di innovativo, rispetto al primo MIB.
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Decisamente sottotono rispetto al primo MIB. Sicuramente meglio del secondo episodio. Questo terzo episodio si pone quindi come intermedio ai precedenti. Svolge la funzione di sequel-prequel, purtuttavia si dimostra avaro di contenuti. Puro intrattenimento fine a se stesso, ma mancanza di quel brio e di quella verve che aveva caratterizzato il primo film.
I protagonisti ci sono tutti: l’agente J, l’agente K, gli alieni stramboidi infiltratisi tra gli umani, nonché i battibecchi tra J riportato nel passato e il giovane K. Ma manca la novità. Sa tutto di già visto e vissuto. Ci si sarebbe aspettato qualcosa in più, o magari di innovativo, rispetto al primo MIB.
Nota molto positiva le atmosfere molto vintage anni 60 e la divertente scena in cui Andy Wahrol si scopre essere un agente MIB.
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rossella11190
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domenica 14 ottobre 2012
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meglio del secondo episodio ma mai come il primo
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Molto molto carino.
Si è ben inserito, nella coppia già collaudata, il nuovo (o meglio il "passato" agente K) Josh Brolin, molto simpatico e bravo, che forma con Will Smith una bella coppia.
Sempre bravissimi invece Will Smith e Tommy Lee Jones, anche se purtroppo molto invecchiato e troppo nostalgico.
Bella l'ambientazione, carina la trama, tutto ben fatto e fedele allo stampo "MIB". Molto bello e commovente il finale che conclude nel migliore dei modi il film
Sinceramente resto convinta che il primo sia sempre il più bello e insuperabile, ma questo lo reputo migliore del secondo ed è stato davvero tanto piacevole vederlo.
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Molto molto carino.
Si è ben inserito, nella coppia già collaudata, il nuovo (o meglio il "passato" agente K) Josh Brolin, molto simpatico e bravo, che forma con Will Smith una bella coppia.
Sempre bravissimi invece Will Smith e Tommy Lee Jones, anche se purtroppo molto invecchiato e troppo nostalgico.
Bella l'ambientazione, carina la trama, tutto ben fatto e fedele allo stampo "MIB". Molto bello e commovente il finale che conclude nel migliore dei modi il film
Sinceramente resto convinta che il primo sia sempre il più bello e insuperabile, ma questo lo reputo migliore del secondo ed è stato davvero tanto piacevole vederlo.
Meriterebbe un po' di più di 3 stelle, però dovendo scegliere arrotondiamo per difetto.
In ogni caso da vedere assolutamente.
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liuk!
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lunedì 8 ottobre 2012
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poche idee nuove
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Film simpatico ma niente di più, molto meno brillante, come sempre accade, del capostipite. Qui mancano idee e la trama latita, l'esplosiva coppia di attori in nero non è più quella di una volta, Tommy Lee ha finito la benzina e Willy non è più una giovane star esplosiva.
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purista
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martedì 26 giugno 2012
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peccato.
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MIB 1 & 2 sono tra i pochi film che non mi stanco mai di rivedere. Troppo geniali le trovate. All'annuncio del terzo film confesso che l'aspettativa era altissima: mai avrebbero rovinato il piccolo capolavoro dei precedenti due. Mi sbagliavo.
Al di là della fattura di prim'ordine, che bisogna riconoscere, non ho visto idee nuove e mi stupisce che ancora il pubblico non si sia stufato della povertà drammatica e narrativa di questi benedetti salti nel tempo. Non ce n'è uno che convinca, a parte forse il primo Terminator.
Tommy Lee Jones è nella sua parte più calzante dopo Il Fuggitivo e Will Smith nell'unica calzante della sua carriera.
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MIB 1 & 2 sono tra i pochi film che non mi stanco mai di rivedere. Troppo geniali le trovate. All'annuncio del terzo film confesso che l'aspettativa era altissima: mai avrebbero rovinato il piccolo capolavoro dei precedenti due. Mi sbagliavo.
Al di là della fattura di prim'ordine, che bisogna riconoscere, non ho visto idee nuove e mi stupisce che ancora il pubblico non si sia stufato della povertà drammatica e narrativa di questi benedetti salti nel tempo. Non ce n'è uno che convinca, a parte forse il primo Terminator.
Tommy Lee Jones è nella sua parte più calzante dopo Il Fuggitivo e Will Smith nell'unica calzante della sua carriera. Bene anche Brolin.
Attendiamo l'inevitabile cofanetto.
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guglielmo rinaldini
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domenica 24 giugno 2012
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men in black iii ... semplicemente fantastico!!!
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Men in Black III è un film semplicemente fantastico. La lotta tra il Bene e il Male proietta il simpatico ed onnipresente attore abbronzato in una situazione la cui risoluzione prevederà un andare avanti e indietro nel tempo per impedire a Boris L'Animale (personificazione del Male Assoluto) di uccidere e fare danni irreparabili alle strutture di difesa e intelligence della Terra. Bellissima la frase: "Tu non puoi sconfiggerlo, è difficile. Lui è un essere pentadimensionale". Ma il nostro eroe ci riesce e salva cosìnolte al pianeta anche l'agente K divenuto nel tempo scorbutico. Tecnicamente ineccepibile, dialoghi divertenti ma anche profondissimi, citazionismo e mix di generi di scuola postmoderna, alla fine si comprende il sacrificio della vita di un bravo comandante di colore di cui il nostro eroe scoprirà viaggiando nel tempo di esserne figlio.
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Men in Black III è un film semplicemente fantastico. La lotta tra il Bene e il Male proietta il simpatico ed onnipresente attore abbronzato in una situazione la cui risoluzione prevederà un andare avanti e indietro nel tempo per impedire a Boris L'Animale (personificazione del Male Assoluto) di uccidere e fare danni irreparabili alle strutture di difesa e intelligence della Terra. Bellissima la frase: "Tu non puoi sconfiggerlo, è difficile. Lui è un essere pentadimensionale". Ma il nostro eroe ci riesce e salva cosìnolte al pianeta anche l'agente K divenuto nel tempo scorbutico. Tecnicamente ineccepibile, dialoghi divertenti ma anche profondissimi, citazionismo e mix di generi di scuola postmoderna, alla fine si comprende il sacrificio della vita di un bravo comandante di colore di cui il nostro eroe scoprirà viaggiando nel tempo di esserne figlio. Grande!!!
Guglielmo Rinaldini
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lamentecontorta
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giovedì 21 giugno 2012
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davvero un bel film
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Bellisimo Film,con molti colpi di scena,Bravo il regista
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babelindy
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lunedì 11 giugno 2012
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delusione...........
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Siamo andati di domenica sera ed eravamo 4 persone in tutta la sala ....Mi chiedevo il perchè... In effetti il film non sorprende più, i soliti pseudo umani-alieni , una storia noiosa e poco seguibile...Ho rischiato l'abbiocco un paio di volte....Giusto un piccolo, ma proprio piccolo, guizzo nel finale che però non salva il film.... mediocre....
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preva
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venerdì 8 giugno 2012
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mi ricorda un po' ritorno al futuro
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Mi sono meravigliato che un film come MIB possa contenere delle scene sentimentali. Eravamo abiutati a film molto leggeri, che facevano effetto solamente per l'azione. Invece il terzo capitolo è davvero interessante: la trama ricorda un po' "Ritorno al futuro", in cui le azioni passate hanno un effetto nel presente; le scene d'azione non mancano; ed infine il finale risulta davvero toccante.
Nel complesso sono pienamente soddisfatto dei soldi spesi per vederlo...merita!!!
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donni romani
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venerdì 8 giugno 2012
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viaggio nel passato per i men in black
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Tornano gli agenti K e J, tornano gli alieni mostruosi, tornano le armi sofisticate, i grandi effetti speciali, le battute, la musica d'effetto, insomma tornano i Men in Black, a quindici anni dal primo episodio e a dieci dal secondo e buon per noi non sono affatto invecchiati, non si sono infiacchiti, e neanche stancati di dar la caccia ai nemici della Terra. Abituati a dei sequel stanchi e privi di idee si rimane piacevolmente sorpresi da Men in Black III perchè ha il pregio di avere una solida sceneggiatura, interpreti sempre brillanti e in parte - a Will Smith e a Tommy Lee Jones si unisce questa volta Josh Brolin nella versione giovane di K - visto che per questa terza avventura gli autori si concedono il lusso, e il divertimento, di un viaggio indietro nel tempo, addirittura nel mitico 1969, alla vigilia del lancio da Cape Canaveral dell'Apollo 11.
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Tornano gli agenti K e J, tornano gli alieni mostruosi, tornano le armi sofisticate, i grandi effetti speciali, le battute, la musica d'effetto, insomma tornano i Men in Black, a quindici anni dal primo episodio e a dieci dal secondo e buon per noi non sono affatto invecchiati, non si sono infiacchiti, e neanche stancati di dar la caccia ai nemici della Terra. Abituati a dei sequel stanchi e privi di idee si rimane piacevolmente sorpresi da Men in Black III perchè ha il pregio di avere una solida sceneggiatura, interpreti sempre brillanti e in parte - a Will Smith e a Tommy Lee Jones si unisce questa volta Josh Brolin nella versione giovane di K - visto che per questa terza avventura gli autori si concedono il lusso, e il divertimento, di un viaggio indietro nel tempo, addirittura nel mitico 1969, alla vigilia del lancio da Cape Canaveral dell'Apollo 11. L'atmosfera dal sapore retrò rende possibili situazioni brillanti e battute che soprattutto chi ha vissuto quegli anni apprezzerà, prime fra tutte la visita alla Factory di Andy Warhol, di cui scopriremo la vera identità. La caccia al villain di turno, il bogodiano Boris, è un pretesto per le solite scene d'azione, per reiterare in chiave brillante l'eterna lotta bene-male senza sfumature o concessioni alla psicologia, ma del resto gli uomini in nero sono fatti per vincere, lo si sa, e il divertimento è garantito solo se si sta al loro gioco, ai loro ritmi, alle loro stravaganze. Una chicca di questo terzo episodio è la presenza dell'alieno Griffin, timido e impacciato, che prevede le illimitate possibilità di futuro con sguardo limpido e disincantato, perfettamente reso da Michael Stuhlbarg. E non stona la nota sentimentale con cui in sottofinale apprenderemo qualche segreto mai svelato finora sulla vita dei due agenti. Due ore di divertimento onesto e solido, con una squadra ormai talmente affiatata da far presagire una seria possibilità di altre avventure a caccia di alieni da imprigionare.
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catcarlo
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lunedì 4 giugno 2012
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men in black 3
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Per motivi vari, ho rimandato sempre il mio incontro con gli uomini in nero e, adesso, un po’ me ne dispiace. Non so dire se questo sia il film migliore della serie - come ha detto David Letterman intervistando il regista Sonnenfeld nell’occasione stravagante come i suoi personaggi - ma certamente regala cento minuti di azione e divertimento senza cadute di tono o di stile. La storia è il seguito degli episodi precedenti, ma ne è anche la premessa visto che Will Smith (J.) viene rispedito nel 1969 a salvare la pelle al suo futuro collega K., la cui versione giovanile è interpretata da Josh Brolin con la stessa imperturbabilità di Tommy Lee Jones nella parte per così dire contemporanea (c’è anche una giovane O.
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Per motivi vari, ho rimandato sempre il mio incontro con gli uomini in nero e, adesso, un po’ me ne dispiace. Non so dire se questo sia il film migliore della serie - come ha detto David Letterman intervistando il regista Sonnenfeld nell’occasione stravagante come i suoi personaggi - ma certamente regala cento minuti di azione e divertimento senza cadute di tono o di stile. La storia è il seguito degli episodi precedenti, ma ne è anche la premessa visto che Will Smith (J.) viene rispedito nel 1969 a salvare la pelle al suo futuro collega K., la cui versione giovanile è interpretata da Josh Brolin con la stessa imperturbabilità di Tommy Lee Jones nella parte per così dire contemporanea (c’è anche una giovane O., ma Alice Eve perde clamorosamente il confronto a distanza con Emma Thompson). In questo modo, con la scusa di impedire la vendetta del rude e ispido ipercriminale Boris (Clement), la sceneggiatura può giocare con i piani temporali, tra ammiccamenti al passato – compreso un Andy Warhol che è un agente sotto copertura che non ne può più del ruolo - e una colorata ricostruzione dei giorni che precedettero il lancio di Apollo 11. Circondati dal consueto via-vai di alieni di varie razze (sotto le cui spoglie, benché non accreditati, si nascondono anche Tim Burton e Lady GaGa) e aiutati dall’’illuminato’ Griffin dell’efficace Michael Stuhlbarg, i due MIB uniscono ancora una volta le differenze caratteriali per fare trionfare il bene: la sfida finale avviene sui tralicci che sostengono il razzo che spedirà in orbita Neil Armstrong e compagni. Tutto lo sballottamento non viene neppure notato dai milioni di telespettatori che assistono all’evento (a differenza di un vecchio episodio di Star Trek di ambientazione analoga) ma la verosimiglianza storica non pare essere stata la prima delle preoccupazioni – in quegli anni si parlava di Cape Kennedy, non di Cape Canaveral – mentre la precedenza è stata data al ritmo, sia dell’azione sia dei dialoghi intessuti di battute fulminanti. Insomma, si ride e ci si appassiona per un film che aiuta a svuotare il cervello e consente di uscire dalla sala più leggeri.
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