francesco di benedetto
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mercoledì 11 luglio 2012
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soliloqui di brancaleoni tristi e distruttivi...
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Meraviglia... Una vera commedia all’italiana!
E, nonostante la sua peculiare trama intermediale (si tratta di un fumetto? di un film? di una sequenza di disegni giustapposti con minimi abbozzi di animazioni?), una delle opere più rappresentative dell’universo poetico del genere cinematografico in questione: per la temperie brancaleonesca (e l’insostenibile disagio mentale: l’altra faccia della medaglia di quello stesso registro eroicomico…) che animano e tengono sulla scena l’immenso protagonista maschile, per la rappresentazione incredibilmente sottotono e la scomparsa conclusiva dalla scena del “femminile” (qui simbolo e fantasma di un’impossibile comunicazione e condivisione di affetti tra i due sessi, tematizzati come mondi a sé stanti, lontani ancora distanze siderali l’uno dall’altro), per l’ambientazione desolata (un’Italia fascista restituita in tonalità mai così crepuscolari, una Roma plumbea e temporalesca da far concorrenza a quella spettrale dei Soliti ignoti.
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Meraviglia... Una vera commedia all’italiana!
E, nonostante la sua peculiare trama intermediale (si tratta di un fumetto? di un film? di una sequenza di disegni giustapposti con minimi abbozzi di animazioni?), una delle opere più rappresentative dell’universo poetico del genere cinematografico in questione: per la temperie brancaleonesca (e l’insostenibile disagio mentale: l’altra faccia della medaglia di quello stesso registro eroicomico…) che animano e tengono sulla scena l’immenso protagonista maschile, per la rappresentazione incredibilmente sottotono e la scomparsa conclusiva dalla scena del “femminile” (qui simbolo e fantasma di un’impossibile comunicazione e condivisione di affetti tra i due sessi, tematizzati come mondi a sé stanti, lontani ancora distanze siderali l’uno dall’altro), per l’ambientazione desolata (un’Italia fascista restituita in tonalità mai così crepuscolari, una Roma plumbea e temporalesca da far concorrenza a quella spettrale dei Soliti ignoti...), per il centellinato retrogusto di desolato lirismo che irromperà di forza sulla scena, inaspettatamente ed epifanicamente, solo nel finale...
Un vero e proprio testamento estetico e spirituale, fuori dal tempo e dalle mode: quello di Furio Scarpelli, storico sceneggiatore del cinema di Monicelli & Co, qui autore dei disegni “filmati” dall’occhio mobile della macchina da presa guidata dal nipote Filiberto Scarpelli, regista dell’opera per come la si può apprezzare attualmente al cinema e si spera, presto, in dvd (contemporaneamente all’uscita nelle sale del film, è stata pubblicata da Rizzoli anche una graphic novel contenente quelle stesse tavole).
Da non perdere.
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francesco di benedetto
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giovedì 28 giugno 2012
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l'ultima commedia all'italiana
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Meraviglia... Una nuova, vera e propria commedia all'italiana! Brancaleonesca, antiretorica, tristissima...
E un ventennio fascista restituito in tonalità mai così crepuscolari, una Roma desolata, grigia e temporalesca da far concorrenza a quella spettrale dei Soliti ignoti, un finale di quelli che ti prendono alla gola, con le sue aperture inaspettate di lirismo...
Un testamento estetico e spirituale fuori dal tempo e dalle mode, quello di un narratore e di un umorista dalla firma inconfondibile come Furio Scarpelli, e non una mera operazione-nostalgia per cinefili vetusti.
Da non perdere! (Nonostante la distribuzione fantasma.
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Meraviglia... Una nuova, vera e propria commedia all'italiana! Brancaleonesca, antiretorica, tristissima...
E un ventennio fascista restituito in tonalità mai così crepuscolari, una Roma desolata, grigia e temporalesca da far concorrenza a quella spettrale dei Soliti ignoti, un finale di quelli che ti prendono alla gola, con le sue aperture inaspettate di lirismo...
Un testamento estetico e spirituale fuori dal tempo e dalle mode, quello di un narratore e di un umorista dalla firma inconfondibile come Furio Scarpelli, e non una mera operazione-nostalgia per cinefili vetusti.
Da non perdere! (Nonostante la distribuzione fantasma...)
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renato volpone
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domenica 24 giugno 2012
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era il febbraio del 1937
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Abili mani disegnatrici, quelle della famiglia Scarpelli, e convincenti voci recitanti ci raccontano una storia ambientata nell'ormai lontano 1937, una storia d'amore, quella di Eleonora Ciancarelli per il maturo avvocato Rinaldo, di cui nel tempo si stanca gettandosi tra le braccia del pugile Mario. Ma la storia che gli sceneggiatori ci raccontano è quella della Roma dell'epoca, della guerra, della guerra che sconfina in terra di Spagna. Bei disegni, gradevole la musica, convincente la recitazione. Interessante l'idea del film a disegni.
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