ultimoboyscout
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sabato 24 aprile 2010
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meno male che gli inglesi sarebbero freddini...
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Un bel film, odora di sesso e passione e questo maschera diverse lacune, ma sottolinea il cuore pulsante della storia, cioè la relazione tra la fedifraga Scott Thomas e l'operaio Lopez. Dramma che cresce lento e sensuale, mi ha colpito e piacevolmente stupito.
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100spindle
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martedì 20 aprile 2010
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davvero!!!
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DIFFICILE TROVARE AGGETTIVI ADATTI A QUESTO FILM. SECONDO ME KRISTIN HA SPRECATO IL PROPRIO TALENTO IN QUESTO FILM. TRAMA IMPROBABILE E SPINTA ALL'ECCCESSO. LA TRESCA CON L'IDRAULICO DI TURNO E' PARTE DELLE NOSTRE FANTASIE MATRIMONIALI, MA IL COMPORTAMENTO DEL MARITO E DEI FIGLI E' VERAMENTE POCO VEROSIMILE; L'ITERPRETAZIONE DI QUESTI RUOLI NECESSITA DELL'ECCESSO DI TEATRALITA' DI ALCUNI ATTORI DA PALCOSCENICO CHE AMMICCANO ED ENFATIZZANO LA LORO DIZIONE PER COLMARE LE CARENZE DEL COPIONE.
ALLA FINE DEL FILM NON SONO RIUSCITO A DECIDERE TRA VITTIMA E CARNEFICE PERCHE' ENTRAMBI NON HANNO COMMESSO IL FATTO.
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annelise
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lunedì 22 marzo 2010
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la tragica passione
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In una famiglia perfetta, borghese e senza problemi economici,con due figli adolescenti, arriva un terremoto. La coppia, formalmente,tranquilla di un medico affermato e di una chinesiterapista di mezza età, viene travolta e sconvolta dall'arrivo di un operaio,ex carcerato.
Tra la moglie e quest'ultimo nasce una passione incontrollabile, un amore dirompente che fa saltare tutti gli schemi.
Quando lei fugge e rifiuta di rimanere a casa ,viene ,insieme al suo uomo,inseguita dalla vendetta del marito che la distrugge economicamente e le fa terra bruciata intorno.
La vendetta maschile nei tradimenti subiti e la punizione delle donne traditrici non rappresenta certo una novità, ma ,in questo film ,si sente e si vive la disperazione e la ricerca di autodeterminazione del personaggio femminile.
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In una famiglia perfetta, borghese e senza problemi economici,con due figli adolescenti, arriva un terremoto. La coppia, formalmente,tranquilla di un medico affermato e di una chinesiterapista di mezza età, viene travolta e sconvolta dall'arrivo di un operaio,ex carcerato.
Tra la moglie e quest'ultimo nasce una passione incontrollabile, un amore dirompente che fa saltare tutti gli schemi.
Quando lei fugge e rifiuta di rimanere a casa ,viene ,insieme al suo uomo,inseguita dalla vendetta del marito che la distrugge economicamente e le fa terra bruciata intorno.
La vendetta maschile nei tradimenti subiti e la punizione delle donne traditrici non rappresenta certo una novità, ma ,in questo film ,si sente e si vive la disperazione e la ricerca di autodeterminazione del personaggio femminile. Alcuni comportamenti,alcuni tentativi,alcune scelte sembrano ,più che atti eroici,gesti fuori misura,che non valutano rischi e conseguenze.
Sicuramente in un mondo perfetto e ben costruito sul benessere economico l'innamoramento senza regole , la passione per un uomo diverso , viene giudicato come una follia oppure come dice il marito il "desiderio di una donna in calore".
L'appartenenza dell'amante ad un ceto sociale diverso ha molta importanza: non è un borghese nè un professionista.La rivalità tra i due si gioca sul piano erotico sessuale o, almeno,questo è il terreno di confronto del marito.Questo è,inoltre, l'insulto più forte che sembra voler rivolgere alla moglie, dando alla sua passionalità un'accezione animalesca. La storia tra i due, invece, è anche altro: è tenerezza, solidarietà ,giornate tra mare e prati verdi. E' lavoro ,umiliazione e ricerca di un futuro.Si traduce tutto in un tragico sogno , in un gesto dirompente e in un abbraccio disperato.
Gli attori, anche per le loro caratteristiche, sono adeguati ai ruoli. Lei tenera e passionale,fragile ma determinata, l'amante un ruvido catalano avvolgente e focoso ed il marito prevedibile nel suo amore cinico ed opportunista.
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vipera gentile
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lunedì 22 marzo 2010
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tutto per l'onore
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È ambientato nella provincia francese e racconta la storia d’amore tra una signora benestante e annoiata sposata con due figli (la brava Kristin Scott Thomas) e un operaio spagnolo che lavora per la ditta incaricata di ristrutturare la sua casa. La protagonista perde completamente la testa per lo straniero e lascia casa, figli e marito. Questi non sopporta l’umiliazione di essere abbandonato dalla consorte; le taglia quindi i viveri e, grazie alle sue conoscenze, impedisce alla coppia di trovare un lavoro. Alla fine, lei è costretta a tornare a casa e a sopportare gli ardori del marito. Il finale è molto triste e fa riflettere sulla mentalità di alcuni che per salvaguardare il proprio onore sono disposti a distruggere gli altri.
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olgadik
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lunedì 8 marzo 2010
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ancora un triangolo
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Strano caso che proprio oggi otto marzo mi trovi a scrivere una recensione su un film di una regista donna, avente al centro una donna che si lascia andare a una passione folle in cui l’inaccettabile è dato dal fatto che l’amante sia un proletario con qualche piccolo precedente penale. Sullo sfondo di una cittadina francese, lei è la classica borghese ben sposata: marito medico influente, figli grandicelli, casa raffinata fuori città con piscina, vetri e piante a profusione. Ha abbandonato il lavoro per fare la madre e la moglie perfetta e sulla soglia dei cinquanta è pronta a cambiare qualcosa della sua routine. Ha infatti deciso di crearsi in casa un suo laboratorio dove praticare nuovamente il mestiere di fisioterapista.
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Strano caso che proprio oggi otto marzo mi trovi a scrivere una recensione su un film di una regista donna, avente al centro una donna che si lascia andare a una passione folle in cui l’inaccettabile è dato dal fatto che l’amante sia un proletario con qualche piccolo precedente penale. Sullo sfondo di una cittadina francese, lei è la classica borghese ben sposata: marito medico influente, figli grandicelli, casa raffinata fuori città con piscina, vetri e piante a profusione. Ha abbandonato il lavoro per fare la madre e la moglie perfetta e sulla soglia dei cinquanta è pronta a cambiare qualcosa della sua routine. Ha infatti deciso di crearsi in casa un suo laboratorio dove praticare nuovamente il mestiere di fisioterapista. Il terremoto arriva proprio nella persona di un manovale, lo spagnolo Ivan assunto dal marito in nero per dare il via ai lavori di restauro di alcuni locali. Dopo l’incontro, per l’inglese Suzanne niente più sarà come prima. L’innamoramento divampa e lei capisce quanto profonda sia l’insoddisfazione e il vuoto della sua vita; i figli significano poco di fronte alla passione che la travolge, il marito svela i suoi aspetti peggiori. Uno su tutti. Lui è convinto di aver “comprato” la moglie come se fosse uno degli oggetti che le regala; il suo risentimento più profondo è quello di chi si vede rubare una cosa sua e in più da un uomo di classe inferiore e senza quattrini. Sta proprio qui il nucleo del film, visto che oggi il divorzio o un amante non sono più qualcosa di strano. Ma quello che non si perdona ancora da parte dei benpensanti è che l’adultera scelga un altro più in basso nella scala sociale. Suzanne invece trova in quell’uomo semplice, di origine diversa dalla sua, una fisicità prorompente che li accomuna e un rispetto umano dal quale si sente accolta e valorizzata, via via che all’attrazione si affianca l’amore in senso lato. Diventa così sempre più aggressiva nei confronti del marito, da vittima a carnefice a sua volta, come il gioco dei ruoli richiede. Per lei la posta è altissima, ma le appare naturale rinunziare a tutto salvo che all’amore e alla libertà di essere protagonista delle proprie decisioni. Queste ultime sfociano nel dramma, come la prima sequenza ci aveva fatto subito capire e a quel punto Suzanne è in buona compagnia, tante sono le eroine di tal genere nella letteratura (L’amante di Lady Chatterly, Anna Karenina, ecc.) e nel cinema (La signora della porta accanto, Messaggero d’amore, ecc.). Né con te né senza di te è la loro epigrafe. La regia, corretta come un compito ben fatto, risulta spesso freddina, con poca anima. In altri momenti invece è potente: nella crudezza delle scene di litigio tra ex-coniugi e nella verità gioiosa e necessitante con cui sono descritti gli incontri erotici. Altro merito della Corsini è quello di non esprimere giudizi, ponendosi come spettatrice muta di fronte all’assolutezza dei sentimenti. Riguardo all’interpretazione, gli attori principali sono tutti credibili, ma la migliore è Kristin Scott Thomas che disvela intensamente un versante passionale cui non eravamo abituati.
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robsatta
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lunedì 8 marzo 2010
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non occorre avere attori stupendi e belli
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La prime cosa e' capire come si possa tradurre Partir in l'amante inglese..........Italiani come al solito cretini non si poteva lasciare partir? La storia e' banale triangolo amoroso:Ma la banalita'si ferma qui'il marito che ha la 'propieta' 'della moglie' molto bravo l'attore nella parte di un marito che nessuna donna vorrebbe avere, specialmente oggi 8 Marzo.
L'operaio forse troppo gentile e garbato per essere tale molto bravo un po 'imbranato e pazzamente innamorato di quella donna.Lei e' una delle mie attrici preferite Sicuramente non alta non bella senza addominali ma una classe da vendere anche quando recita con il corpo non e' mai volgare anzi ha un pudore di manifestare il piacere che prova a me personalmente quelle scene mi sono sembrate poco recitate e molto vissute diciamo quasi vere sembrava che la regista (le donne hanno molta piu' sensibilita'e acume)entrasse con un occhio pudico nell'amplesso degli amanti:E poi pareva che la Regista si fosse innamorata metaforicamente della Scott Thomas concedendole la centralita' della scena con dei primi piani che anche se durano pochi secondi sono dei fiumi di parole non dette ma pensate.
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La prime cosa e' capire come si possa tradurre Partir in l'amante inglese..........Italiani come al solito cretini non si poteva lasciare partir? La storia e' banale triangolo amoroso:Ma la banalita'si ferma qui'il marito che ha la 'propieta' 'della moglie' molto bravo l'attore nella parte di un marito che nessuna donna vorrebbe avere, specialmente oggi 8 Marzo.
L'operaio forse troppo gentile e garbato per essere tale molto bravo un po 'imbranato e pazzamente innamorato di quella donna.Lei e' una delle mie attrici preferite Sicuramente non alta non bella senza addominali ma una classe da vendere anche quando recita con il corpo non e' mai volgare anzi ha un pudore di manifestare il piacere che prova a me personalmente quelle scene mi sono sembrate poco recitate e molto vissute diciamo quasi vere sembrava che la regista (le donne hanno molta piu' sensibilita'e acume)entrasse con un occhio pudico nell'amplesso degli amanti:E poi pareva che la Regista si fosse innamorata metaforicamente della Scott Thomas concedendole la centralita' della scena con dei primi piani che anche se durano pochi secondi sono dei fiumi di parole non dette ma pensate. Per capire le qualita' ottime della, a mio modo di vedere, bellissima ' dentro' attrice pensate ai primi piani del Paziente Inglese in cui non parla ma dice molto: L e nostre care bellone Italiane Cucinotta compresa dovrebbero imparare a parlare con il volto.Attrice in molti films algida staccata dalla vita sensoriale la Scott Thomas tira fuori da se' una sensualita' meravigliosa mai volgare con una sguardo che sa solo e' un romanzo Faro' la caccia al DVD Roberto
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angelo umana
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sabato 6 marzo 2010
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lo amo non posso fare altrimenti, è successo
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“L’attrazione, la passione, le conseguenze” dice la locandina del film. Una delle conseguenze è un colpo di fucile sparato in una bella abitazione della Languedoc (F), lo stesso colpo con cui il film comincia e finisce. Tra l’inizio e la fine ci sono sei mesi della vita di un’elegante donna sui 45-50 anni, con due figli adolescenti ed un marito medico; famiglia benestante e dalla vita che scorre su binari apparentemente dritti, scontati.
Questa donna, Suzanne, è Kristin Scott-Thomas (Il paziente inglese, Ti amerò per sempre, oltre a un ruolo minore in Quattro matrimoni e un funerale) che come sempre sa dare intensità e sofferenza – questa quando occorre - ai suoi personaggi. Il miglior apprezzamento su questa attrice l’ho sentito dall’addetto tuttofare del piccolo cinema d’essai dove il film veniva proiettato: “Se anche ci fossero 10 film con K.
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“L’attrazione, la passione, le conseguenze” dice la locandina del film. Una delle conseguenze è un colpo di fucile sparato in una bella abitazione della Languedoc (F), lo stesso colpo con cui il film comincia e finisce. Tra l’inizio e la fine ci sono sei mesi della vita di un’elegante donna sui 45-50 anni, con due figli adolescenti ed un marito medico; famiglia benestante e dalla vita che scorre su binari apparentemente dritti, scontati.
Questa donna, Suzanne, è Kristin Scott-Thomas (Il paziente inglese, Ti amerò per sempre, oltre a un ruolo minore in Quattro matrimoni e un funerale) che come sempre sa dare intensità e sofferenza – questa quando occorre - ai suoi personaggi. Il miglior apprezzamento su questa attrice l’ho sentito dall’addetto tuttofare del piccolo cinema d’essai dove il film veniva proiettato: “Se anche ci fossero 10 film con K.S.T., con piccole variazioni nel suo ruolo, andrei a vederli tutti”.
“Partir” è il titolo originale che in spagnolo (siamo nel sud della Francia, vicino alla Spagna catalana) significa rompere, dividere, distruggere o caso mai – dal francese – fuggire, andarsene. Nella versione italiana è stato grossolanamente intitolato L’amante inglese (forse nell’intenzione dei titolatori italiani la parola amante attrae più spettatori). Invece nel film c’è rottura di quei binari soliti su cui tante coppie sono avviate, vite senza più storia, scontate. C’è la fuga dal prevedibile, ricerca di nuovi volti, luoghi e ambienti nuovi, come il rimescolamento di ingredienti che trovano la loro giusta collocazione. C’è il bisogno di una passione, anche rinunciando al benessere, allo status sociale e alle sicurezze. Trova, Suzanne, questa passione in un operaio spagnolo, uscito di galera, papà di una bambina che ama tanto; egli frequenta casa loro per una ristrutturazione. Bravissime la regista e l’attrice a mostrarci l’interesse per l’altro che sale, la passione che invade. Il marito reagisce come molti mariti farebbero, col ricatto dei soldi, i “vuoi distruggere ciò che abbiamo costruito” con i “non ce la farai mai senza di me”, con “hai scopato con lui, quante volte, dove l’avete fatto?”. Non riesce ad accettare i sommessi e ineluttabili “non posso fare altrimenti” o “è successo” della donna.
C’è ben altro che un’ “amante”: c’è la condizione di una donna che assolve il suo ruolo di oggetto di lusso acquisito e posseduto, di preparare i pasti e tirar su i figli e, ancora più avvilente, di corpo da usare per i bisogni fisiologici del marito … . Un colpo di fucile rompe questa prigione.
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[+] troppo rumore intorno a questo film
(di ginspa)
[ - ] troppo rumore intorno a questo film
[+] si, bene
(di marco tognato)
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