gabriella
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mercoledì 2 dicembre 2009
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una tela di monet
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Iconografia del primo novecento, ambienti liberty e sofisticati, fruscii di vestiti eleganti, cappelli generosi , ingombranti e retrò in una società che pian piano stava scomparendo, Lea che passeggia tra un viale fiorito che sembra il giardino di Argenteuil assieme alla sua amica Charlotte,e proprio in quel giardino Charlotte affida il figlio Cheri nelle mani dell'amica. Lea è una ex prostituta di alto bordo, quelle che oggigiorno vengono chiamate escort,la quale, ormai avanti con gli anni, si è ritirata dalle scene godendosi le ricchezze accumulate. Tra i due inizia una relazione che dura ben sei anni a dispetto della notevole differenza d'età, fino a che il ragazzo contrae matrimonio con una giovane donna.
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Iconografia del primo novecento, ambienti liberty e sofisticati, fruscii di vestiti eleganti, cappelli generosi , ingombranti e retrò in una società che pian piano stava scomparendo, Lea che passeggia tra un viale fiorito che sembra il giardino di Argenteuil assieme alla sua amica Charlotte,e proprio in quel giardino Charlotte affida il figlio Cheri nelle mani dell'amica. Lea è una ex prostituta di alto bordo, quelle che oggigiorno vengono chiamate escort,la quale, ormai avanti con gli anni, si è ritirata dalle scene godendosi le ricchezze accumulate. Tra i due inizia una relazione che dura ben sei anni a dispetto della notevole differenza d'età, fino a che il ragazzo contrae matrimonio con una giovane donna. A questo punto Lea deve fare i conti con la gelosia e la sofferenza, sentimenti con i quali mai ha avuto a che fare, ma il coinvolgimento emotivo è devastante per entrambi, nemmeno lui riesce a fare a meno di Lea rendendo in tal modo infelice la giovane e innamorata moglie. Cheri fugge dalòla casa coniugale per ritrovare la donna amata, Lea cerca inutilmente di fuggire da un'età che inesorabile avanza, entrambi ne comprendono la beffarda ironia del destino e non l'accettano con la fatale conseguenza finale.
L'ultima scena con Lea alla finestra ricorda l'ultima scena di "l'Età dell'innocenza", di Scorsese, in cui Ellen (sempre Michelle Pfeiffer), osserva Newland attraverso il vetro di una finestra, dopo trenta lunghi anni divisi uno dall'altra e anche se sanno che la vita non li vedrà mai insieme, lui riesce a portare dentro di sè la luce del suo sguardo.
Ma quella era un'altra storia, Lea da quella finestra vede lui allontanarsi e sente il buio divorarle l'anima.
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[+] soleil levant 1872
(di monet)
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don64
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lunedì 16 novembre 2009
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film....lento
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Film drammatico ambientato nei primi del 900.La trama, anche se poco interessante per l'argomento trattato e' nel complesso discreta ma il film e' complessivamente piu' che discreto.Voto 6+
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vipera gentile
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lunedì 28 settembre 2009
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superlativo
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Film bellissimo e curato nei minimi particolari. Le scene, ambientate nella Parigi dell’800, scorrono sullo sfondo di case lussuose e giardini incantevoli. Tratto dal libro omonimo di Colette, narra la storia di una cocotte cinquantenne impersonata dalla splendida Michelle Pfeiffer che si innamora del figlio ventenne e dissoluto di una sua collega, Cherie. Questi è un adolescente femmineo, dai torbidi occhi blu, debosciato, che si lascia vivere e travolgere dagli eventi. Michelle Pfeiffer, elegantissima, si muove con diplomazia nel mondo viperino delle cocotte invecchiate; il regista è abilissimo nel mostrarla attraverso gli occhi del giovane amante. Cherie è una pedina nelle mani della madre, una donna opulenta e astuta; centrato anche il personaggio della moglie, una ragazza dai grandi occhi tristi, cresciuta con una madre che l’ha sempre ignorata e sposata a un uomo che non l’ama.
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Film bellissimo e curato nei minimi particolari. Le scene, ambientate nella Parigi dell’800, scorrono sullo sfondo di case lussuose e giardini incantevoli. Tratto dal libro omonimo di Colette, narra la storia di una cocotte cinquantenne impersonata dalla splendida Michelle Pfeiffer che si innamora del figlio ventenne e dissoluto di una sua collega, Cherie. Questi è un adolescente femmineo, dai torbidi occhi blu, debosciato, che si lascia vivere e travolgere dagli eventi. Michelle Pfeiffer, elegantissima, si muove con diplomazia nel mondo viperino delle cocotte invecchiate; il regista è abilissimo nel mostrarla attraverso gli occhi del giovane amante. Cherie è una pedina nelle mani della madre, una donna opulenta e astuta; centrato anche il personaggio della moglie, una ragazza dai grandi occhi tristi, cresciuta con una madre che l’ha sempre ignorata e sposata a un uomo che non l’ama. Da vedere.
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luana
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giovedì 24 settembre 2009
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noia
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Un film privo di originalità che mi ha ricordato vagamente in alcuni fotogrammi più che scene " Ballando con uno sconosciuto"...salvo che quest'ultimo ha ben altro spessore di contenuto, di messa in scena e anche di attori. In particolare il Ragazzo, Chèri, sfiora l'insignificante..e i buchi di sceneggiatura sono assai.
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nino pell.
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venerdì 18 settembre 2009
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la vera ricchezza è nell'animo umano
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Nel guardare questo film è inevitabile che lo spettatore resti incantato dalla sublime bellezza scenografica degli ambienti e delle innumerevoli ricchezze di cui la medio alta borghesia di inizi del '900 poteva vantare all'interno delle loro lussuose abitazioni. La trama, dal canto suo, nel primo tempo rischia di passare per la solita commediola mondana di medio spessore. Léa è una prostituta dell'alta borghesia, un pò avanti negli anni, che decide di ritirarsi a vita privata. Un giorno fa conoscenza con un giovane ventenne dall'aria triste soprannominato deliziosamente Cherie dalla madre. Tra i due nasce una relazione che durerà diversi anni, finché un giorno il giovane ragazzo contrae matrimonio con una sua coetana e conoscente di famiglia.
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Nel guardare questo film è inevitabile che lo spettatore resti incantato dalla sublime bellezza scenografica degli ambienti e delle innumerevoli ricchezze di cui la medio alta borghesia di inizi del '900 poteva vantare all'interno delle loro lussuose abitazioni. La trama, dal canto suo, nel primo tempo rischia di passare per la solita commediola mondana di medio spessore. Léa è una prostituta dell'alta borghesia, un pò avanti negli anni, che decide di ritirarsi a vita privata. Un giorno fa conoscenza con un giovane ventenne dall'aria triste soprannominato deliziosamente Cherie dalla madre. Tra i due nasce una relazione che durerà diversi anni, finché un giorno il giovane ragazzo contrae matrimonio con una sua coetana e conoscente di famiglia. In seguito, però, nonostante la sua vita matrimoniale, il giovane Cheri percepisce nel suo animo che la vera donna della sua vita è proprio Léa. E' lei che l'ha fatto crescere come uomo, è lei che gli ha dato l'anima. A parte la magistrale interpretazione della Pfeiffer e della sua squisita, elegante bellezza di donna ultraquarantenne che praticamente conferisce un buon livello qualitativo a questa pellicola, il messaggio che si riesce a cogliere nel finale di questa pellicola sta proprio nel legame sentimentale che lega i due protagonisti. Un legame che alla fine si rivelerà così forte ed inossidabile che determinerà gravi conseguenze su Cheri. Ed allora ecco che non possiamo trarre che una conclusione: la vera ricchezza e bellezza della vita sta tutta nell'animo umano.
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ralphscott
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venerdì 18 settembre 2009
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lo stile,prima di tutto
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Il ricordo più forte che il film mi lascerà,ne son sicuro,é quello della splendida spalliera liberty del letto di Léa. Se non riuscirò un giorno ad avere qualcosa di simile,magari mi vedrò il dvd: una carrellata di ambienti,abiti,giardini meravigliosamente inizio secolo.
Detto del valore formale,l'intrattenimento é alto anche grazie ad una serie di improbabili figure,tutte alla corte di Mdame Peloux (dai seni esplosivi). Grandi caratteristi con trucchi grotteschi ed abiti eccessivi.
I due amanti-protagonosti:lei raramente così bella,lui adeguato. Ed il buon Frears indugia sul poderoso petto del ragazzo,che indossando le perle al collo, sembra volerci suggerisce quanto sarebbe,comunque,altrettanto desiderabile.
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Il ricordo più forte che il film mi lascerà,ne son sicuro,é quello della splendida spalliera liberty del letto di Léa. Se non riuscirò un giorno ad avere qualcosa di simile,magari mi vedrò il dvd: una carrellata di ambienti,abiti,giardini meravigliosamente inizio secolo.
Detto del valore formale,l'intrattenimento é alto anche grazie ad una serie di improbabili figure,tutte alla corte di Mdame Peloux (dai seni esplosivi). Grandi caratteristi con trucchi grotteschi ed abiti eccessivi.
I due amanti-protagonosti:lei raramente così bella,lui adeguato. Ed il buon Frears indugia sul poderoso petto del ragazzo,che indossando le perle al collo, sembra volerci suggerisce quanto sarebbe,comunque,altrettanto desiderabile.
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paapla
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mercoledì 16 settembre 2009
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una gioventù scialacquata
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Così inizia il romanzo di Colette: «Léa, regalami la tua collana di perle! Mi senti, Léa (una bravissima Michelle Pfeiffer).? Me la regali, questa collana?».
Nessuna risposta giunse dal gran letto di ferro battuto e ottone cesellato, che luccicava nell'ombra come un'armatura.
«Perché non me la dovresti regalare, la tua collana? Mi sta bene quanto a te, se non di più! ».
Allo scattare del fermaglio le trine del letto si agitarono, e due magnifiche braccia nude dai polsi sottili sollevarono due belle mani indolenti.
Tagli eleganti e prodigiosi, uso dello strumento come pochi, Stephen Frears strega la cinepresa e la cinepresa strega lo spettatore, ogni “frame” un particola da gustare. Lasci la sala con sgomento perché non puoi non pensare alla tua di giovinezza! Michelle Pfeiffer è inarrivabile.
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Così inizia il romanzo di Colette: «Léa, regalami la tua collana di perle! Mi senti, Léa (una bravissima Michelle Pfeiffer).? Me la regali, questa collana?».
Nessuna risposta giunse dal gran letto di ferro battuto e ottone cesellato, che luccicava nell'ombra come un'armatura.
«Perché non me la dovresti regalare, la tua collana? Mi sta bene quanto a te, se non di più! ».
Allo scattare del fermaglio le trine del letto si agitarono, e due magnifiche braccia nude dai polsi sottili sollevarono due belle mani indolenti.
Tagli eleganti e prodigiosi, uso dello strumento come pochi, Stephen Frears strega la cinepresa e la cinepresa strega lo spettatore, ogni “frame” un particola da gustare. Lasci la sala con sgomento perché non puoi non pensare alla tua di giovinezza! Michelle Pfeiffer è inarrivabile.
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ciccio capozzi
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mercoledì 2 settembre 2009
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chèri. il sogno dello sfiorire.
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“CHERI” di STEPHEN FREARS; UK-GER-FRA,09. 1906, Parigi: Léa scafata, matura e ancora affascinante cocotte di alto livello, si prende la briga di dirozzare alla vita Chéri, figlio adolescente della sua collega. Tratto dai due romanzi, del 1920 e del 26, molto trasgressivi di Colette, e in parte autobiografici (scritti alle soglie dei 50 anni) a lui dedicati, è la percezione profonda della crisi fisica di Léa, che si avvia alla vecchiaia. Che è considerata all’interno dell’intenso rapporto amoroso col ragazzo. Lei ama, riamata. Il giovane ne coglie i limiti; ma non riesce a distaccarsene. La dialettica è molto viva ed è la forza del film: soprattutto quando di scena è Michelle Pfeiffer, la protagonista.
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“CHERI” di STEPHEN FREARS; UK-GER-FRA,09. 1906, Parigi: Léa scafata, matura e ancora affascinante cocotte di alto livello, si prende la briga di dirozzare alla vita Chéri, figlio adolescente della sua collega. Tratto dai due romanzi, del 1920 e del 26, molto trasgressivi di Colette, e in parte autobiografici (scritti alle soglie dei 50 anni) a lui dedicati, è la percezione profonda della crisi fisica di Léa, che si avvia alla vecchiaia. Che è considerata all’interno dell’intenso rapporto amoroso col ragazzo. Lei ama, riamata. Il giovane ne coglie i limiti; ma non riesce a distaccarsene. La dialettica è molto viva ed è la forza del film: soprattutto quando di scena è Michelle Pfeiffer, la protagonista. La sua luminosa, eterea bellezza, così fuori dal tempo, ci accompagna in una dimensione sensibilissima, ma fatta di erotismo, languido e appassionato; ma che resta nel regno dell’impossibilità. Il regista e lo sceneggiatore Ch.Hampton immergono questa presa di coscienza nelle forme della commedia sofisticata, come nei duetti con la madre di Chéri, l’attrice Cathy Bates, inarrivabile in quel misto di sordidezza e sensibilità. Ma acquista lentamente spessore drammatico, via via che si conferisce sostanza alle implicazioni personali, ambientali. L’atmosfera del tempo è colta e quasi immobilizzata nella sontuosità scenografica.
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cesare antonio borgia
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lunedì 31 agosto 2009
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michelle pfeiffer incanta...davvero magnifica!!!
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Michelle Pfeiffer in "Chéri" supera se stessa e a mio parere merita l'Oscar.
Ormai ha raggiunto una certa età,ne è consapevole,così si lascia andare ed ogni gesto è arte.
Fascino,eleganza,bravura e un corpo che si nutre di emozioni.
Ama Chéri,con tutto il cuore,desiderandolo in ogni attimo del film.Fugge per evitare di pensarlo,lasciandosi andare a piccole gioie condivise con un giovane pugile.Torna e subito si riconsegna nelle mani dell'amato Chéri.
Infine è costretta a lasciarlo,per evitare di soffrire.Ma la sua scelta genererà solo altro dolore.
Così nel film è messa in risalto la bellezza dei luoghi,dei vestiti d'epoca ma il tema dominante è l'amore.E il tormento,la voglia di vivere un amore,anche se impossibile.
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Michelle Pfeiffer in "Chéri" supera se stessa e a mio parere merita l'Oscar.
Ormai ha raggiunto una certa età,ne è consapevole,così si lascia andare ed ogni gesto è arte.
Fascino,eleganza,bravura e un corpo che si nutre di emozioni.
Ama Chéri,con tutto il cuore,desiderandolo in ogni attimo del film.Fugge per evitare di pensarlo,lasciandosi andare a piccole gioie condivise con un giovane pugile.Torna e subito si riconsegna nelle mani dell'amato Chéri.
Infine è costretta a lasciarlo,per evitare di soffrire.Ma la sua scelta genererà solo altro dolore.
Così nel film è messa in risalto la bellezza dei luoghi,dei vestiti d'epoca ma il tema dominante è l'amore.E il tormento,la voglia di vivere un amore,anche se impossibile.
E il suo corpo grida,piange,chiama Chèri.Pur sapendo che mai avrebbe potuto averlo del tutto.
Quando decide di dirgli addio sembra determinata e decisa ma dentro soffre e pian piano si spegne,come un cero che pian piano si consuma fino a diventare aria.
Per qualche secondo resta fisso sullo schermo lo sguardo distrutto della protagonista.Infine il buio mette la parola fine su un'interpretazione magistrale di un'attrice unica,Michelle.
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