fornari
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venerdì 19 settembre 2008
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la spontaneità di gemma in una grande opera prima
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Nella giorni che stiamo vivendo in cui i politici ci cullano nel sogno perpetuo
di una Italia ricca e felice che teme solo barbari
che vengono per rubare tutto il nostro oro (in particolare Rumeni e Albanesi),
questo è un film importante perché ci riporta intatta la vera quotidianità dell'oggi e ce la appoggia accanto al cuore.
Si vive da quasi-individualisti in piccole comunità, ridotte alle dimensioni di una strada o di uno sbiadito condominio, che ce la mettono tutta per tirare avanti con dignità e superando le inevitabili incomprensioni: comunità fatte di Italiani, Peruviani, Messicani, Albanesi, Senegalesi e Rumeni.
Ormai è molto difficile separare il grano dal loglio, riuscire a distinguere gli italiani 100% DOC da questo agrodolce brulichio di persone che fanno la spesa insieme a noi, che con noi parlano e che spesso entrano nelle nostre case come aiutanti (che siano badanti o collaboratori domestici).
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Nella giorni che stiamo vivendo in cui i politici ci cullano nel sogno perpetuo
di una Italia ricca e felice che teme solo barbari
che vengono per rubare tutto il nostro oro (in particolare Rumeni e Albanesi),
questo è un film importante perché ci riporta intatta la vera quotidianità dell'oggi e ce la appoggia accanto al cuore.
Si vive da quasi-individualisti in piccole comunità, ridotte alle dimensioni di una strada o di uno sbiadito condominio, che ce la mettono tutta per tirare avanti con dignità e superando le inevitabili incomprensioni: comunità fatte di Italiani, Peruviani, Messicani, Albanesi, Senegalesi e Rumeni.
Ormai è molto difficile separare il grano dal loglio, riuscire a distinguere gli italiani 100% DOC da questo agrodolce brulichio di persone che fanno la spesa insieme a noi, che con noi parlano e che spesso entrano nelle nostre case come aiutanti (che siano badanti o collaboratori domestici).
La storia di una signora che in un breve lasso di tempo si fa coinvolgere dalla vita e dalla gioventù della badante Rumena convince, in quanto semplicemente vera. Federico Bondi riesce a non imbrigliare la spontaneità di Ilaria Occhini
e anzi a dare libero sfogo a quella gestualità e a quel parlato del tutto genuino (e del tutto Fiorentino) che riesce a comunicarti la vitalità
e la determinazione del personaggio nonostante i dolori e le delusioni accumulate nel tempo. La signora Gemma è un personaggio che si mostra aspro, capace però di coltivare speranze, e per questo è capace di commuoverci.
La regia e la scenografia semplici e prive di ogni abbellimento hollywoodiano si attagliano bene ad una storia che si trasferisce repentinamente da un appartamento di Firenze alle strade polverose e mal acconcie della Romania, una terra che ci riporta indietro di almeno 40 anni, quando si vedevano ancora i contadini coi carretti ai margini delle città.
Nel passaggio da Firenze alla Romania la regia un poco soffre per via di un salto troppo drastico ed immediato da un luogo ad un altro ed ad un altro ancora, salto che ci fa desiderare che il prossimo film di Bondi sia sviluppato con un po' più di calma e con la possibilità di girare in più location per dare maggiore omogeneità e gradualità alla storia narrata.
La parte Rumena della pellicola ospita però alcune scene di grande spessore ed espressività ed è in questa parte del film che si svela - nella parola e nell'immagine - la speranza e la fiducia di Gemma, che si fonde con la nostra speranza di giovani di poter contribuire a ricostruire un futuro
che in questi anni ci è miseramente sfuggito dalle mani.
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orazio
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venerdì 12 settembre 2008
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anteprima a firenze
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il 18 settembre sarà presentato all'Inaugurazione delle Giornate del Cinema Europeo...che bell'omaggio a Firenze! www.giornatecinema.eu
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mirko
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martedì 19 agosto 2008
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oddio che bello!!!!
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grecale
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martedì 19 agosto 2008
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non vedo l'ora che arrivi al cinema
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Ovviamente il presente non può essere un commento cinematografico da pubblicare in quanto il film non è uscito e non sono stato così fortunato da essere ieri a Locarno. Però non vedo l'ora di poter ammirare quest'opera di un regista che si è formato al Centro Giovani di Pian del Mugnone, a 100 metri da casa mia (non è propriamene Firenze, diciamo che è una "periferia paesana") ed è una persona spendida sotto molti punti di vista. Conoscendo Federico non posso che dire che davvero ce ne vorebbero tante di persone così nel panorama del cinema Italiano.
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