Azione,
durata 105 min.
- USA 2008.
- Universal Pictures
uscita venerdì 28novembre 2008.
MYMONETRODeath Race
valutazione media:
3,24
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Nel 2012, un futuro in cui le grosse industrie chiudono per la crisi, viene messo in carcere l'operaio Jensen Ames, accusato di aver ucciso la moglie. Giunto in una prigione di massima sicurezza viene costretto dalla padrona a correre con auto modificate in diversi circuiti al fine di ottenere la libertà. Ma Jensen, oltre che ai rivali, deve contrastare i trucchi meschini dei prigionieri e della stessa padrona. Tra film d'azione, prison movie e riflessione sulla società, Death Race spazia alla grande offrendo quasi due ore di adrenalina pura e divertimento intelligente. Una grande pellicola non priva di humor che, usando come pretesto una storia alla Prison Break, invita lo spettatore a guardare al futuro con gli occhi nel presente, difatti, i licenziamenti e la chiusura delle fabbriche ricorda molto questi ultimi tempi purtroppo pieni di tristezza e che ci riguardano.
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Nel 2012, un futuro in cui le grosse industrie chiudono per la crisi, viene messo in carcere l'operaio Jensen Ames, accusato di aver ucciso la moglie. Giunto in una prigione di massima sicurezza viene costretto dalla padrona a correre con auto modificate in diversi circuiti al fine di ottenere la libertà. Ma Jensen, oltre che ai rivali, deve contrastare i trucchi meschini dei prigionieri e della stessa padrona. Tra film d'azione, prison movie e riflessione sulla società, Death Race spazia alla grande offrendo quasi due ore di adrenalina pura e divertimento intelligente. Una grande pellicola non priva di humor che, usando come pretesto una storia alla Prison Break, invita lo spettatore a guardare al futuro con gli occhi nel presente, difatti, i licenziamenti e la chiusura delle fabbriche ricorda molto questi ultimi tempi purtroppo pieni di tristezza e che ci riguardano. Se ci aggiungiamo poi un protagonista come Jason Statham che da Crank in poi si è rivelato un antieroe silenzioso e simpatico ma estremamente aggressivo e un regista specializzato in Sci-Fi d'azione come Paul W.S. Anderson(Alien Vs Predator, Resident Evil) il risultato è quello di un reality show(come fa intuire il montaggio) abilmente costruito, orchestrato ed interpretato. Buone anche le scene d'azione che ricordano molto Fast And Furios, forse un pò più rese alla Monster Jam. Spiace vedere però, in questa operazione di remake(proprio così, l'originale era Death Race 2000 di Paul Bartel) che il flop sia doppio. Ci si aspettava molto in America, ma poi la pellicola è arrivata solo a 36 milioni di dollari e in Italia appena 300 mila euro. Un piccolo gioiellino che merita di essere rivalutato in dvd. Consigliato.
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Paul W.S. Anderson riesce di nuovo a stupire con questo nuovo film, un buon mix di azione,effetti speciali,acrobzie e violenza.Sembra mario kart (gioco per wii,gamecube e nintendo DS in una versione diabolica e violenta.Ritornando al film, è fatto molto bene forse uno dei migliori film d'azione che io abbia mai visto, forse è un po' troppo violento lo potevano fare di meno?. Ogni tanto c'è qualch battuta qua e là nel film come per esempio quella scena che si vede nel trailer:"Puoi spararmi......ma non muoio" e poi arriva la macchina e muore alla sforunaccia sua.Questo film lo consiglio per gli amanti del genere, per che vuole passare il tempo con un film riccho d'azione e di effetti speciali ma lo sconsiglio a chi non piacciono i film violenti (anche se non è proprio violentissimo ma del sangue lo trovi).
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Paul W.S. Anderson riesce di nuovo a stupire con questo nuovo film, un buon mix di azione,effetti speciali,acrobzie e violenza.Sembra mario kart (gioco per wii,gamecube e nintendo DS in una versione diabolica e violenta.Ritornando al film, è fatto molto bene forse uno dei migliori film d'azione che io abbia mai visto, forse è un po' troppo violento lo potevano fare di meno?. Ogni tanto c'è qualch battuta qua e là nel film come per esempio quella scena che si vede nel trailer:"Puoi spararmi......ma non muoio" e poi arriva la macchina e muore alla sforunaccia sua.Questo film lo consiglio per gli amanti del genere, per che vuole passare il tempo con un film riccho d'azione e di effetti speciali ma lo sconsiglio a chi non piacciono i film violenti (anche se non è proprio violentissimo ma del sangue lo trovi). Insomma il film è cosi: pronti, partenza, VIA! e uccidetivi tutti!
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Mettete da parte il realismo e la serietà per 105 minuti e gustatevi questo veloce action movie - videogame di buona fattura. Chi ama i film tutta azione e spettacolo difficilmente potrebbe trovare di meglio. Come alcuni altri film usciti negli ultimi anni infatti (vedasi ad esempio "Shoot em Up") qui è stata messa praticamente da parte la trama, davvero esile e prevedibile, per lasciare posto completamente a scene spettacolari, con grandi effetti speciali, acrobazie, riprese strepitose ed una gran dose di ironia. Non manca nemmeno un discreto quantitativo di humour e sosprattutto, tante belle pupe. Il tutto accompagnato da un buon ritmo rock. Sembra veramente di essere dentro uno dei tanti videogiochi di combattimento tra macchine usciti negli ultimi anni, con tanto di potenziamenti da raccogliere, avversari uno più spietato dell'altro e un terribile boss-camion.
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Mettete da parte il realismo e la serietà per 105 minuti e gustatevi questo veloce action movie - videogame di buona fattura. Chi ama i film tutta azione e spettacolo difficilmente potrebbe trovare di meglio. Come alcuni altri film usciti negli ultimi anni infatti (vedasi ad esempio "Shoot em Up") qui è stata messa praticamente da parte la trama, davvero esile e prevedibile, per lasciare posto completamente a scene spettacolari, con grandi effetti speciali, acrobazie, riprese strepitose ed una gran dose di ironia. Non manca nemmeno un discreto quantitativo di humour e sosprattutto, tante belle pupe. Il tutto accompagnato da un buon ritmo rock. Sembra veramente di essere dentro uno dei tanti videogiochi di combattimento tra macchine usciti negli ultimi anni, con tanto di potenziamenti da raccogliere, avversari uno più spietato dell'altro e un terribile boss-camion. Si può infine dire che sono bravi e azzeccati anche gli interpreti, per quanto i loro ruoli siano qui tutt'altro che impegnativi. I veri protagonisti sono infatti l'adrenalina e lo spettacolo. Se è questo che cercate, non potete non dare un'occhiata a questo film. I fan di "Shoot em Up" e "Fast and Furious" poi lo adoreranno.
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Nel 2012 l’economia americana è collassata e la disoccupazione è arrivata alle stelle, mentre le Corporation hanno preso il potere e le prigioni sono state privatizzate.
Jensem Ames, ex pilota che lavora come operaio in un’acciaieria, viene accusato ingiustamente di aver assassinato la moglie, arrestato e trasferito a Terminal Island, il più grande penitenziario degli Stati Uniti. Qui, sotto il pugno di ferro di Warden Hennessey, direttrice del carcere, viene organizzata la Death Race, che viene poi diffusa in pay-per-view garantendo enormi profitti. Il problema è che la star del programma, Frankenstein, è appena stato polverizzato da un missile durante l’ultima corsa, e a Hennessey serve un pilota che prenda il suo posto.
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Nel 2012 l’economia americana è collassata e la disoccupazione è arrivata alle stelle, mentre le Corporation hanno preso il potere e le prigioni sono state privatizzate.
Jensem Ames, ex pilota che lavora come operaio in un’acciaieria, viene accusato ingiustamente di aver assassinato la moglie, arrestato e trasferito a Terminal Island, il più grande penitenziario degli Stati Uniti. Qui, sotto il pugno di ferro di Warden Hennessey, direttrice del carcere, viene organizzata la Death Race, che viene poi diffusa in pay-per-view garantendo enormi profitti. Il problema è che la star del programma, Frankenstein, è appena stato polverizzato da un missile durante l’ultima corsa, e a Hennessey serve un pilota che prenda il suo posto. E se il povero Ames fosse stato incastrato proprio per assicurare alla direttrice un nuovo pilota?
Se qualcuno ancora ricorda il vecchio “Anno 2000: la corsa della morte” (1975), prodotto ai bei tempi della factory di Roger Corman con la regia di Paul Bartel, sappia che questo remake di Paul W.S. Anderson viaggia per tutt’altri lidi. Se l’originale era una sgangherata satira dal gusto decisamente “camp”, “Death Race” si prende molto sul serio, nei limiti di un onesto prodotto d’intrattenimento. Se siete dei patiti di “Carmageddon”, videogioco ispirato proprio al film di Bartel, e adorate macchine pesantemente modificate dotate di napalm, lanciamissili e mitragliatrici calibro 50, questo è il film che fa per voi. La stessa struttura della Death Race è pensata come un videogame, in cui i partecipanti devono affrettarsi ad assicurarsi i bonus disseminati sull’asfalto (armi o scudi), prima che un avversario più furbo o più veloce li faccia esplodere in mille pezzi, riducendo le auto in carcasse annerite di metallo fumante.
Nonostante il videoludico massacro on the road, “Death Race” si può ascrivere agevolmente al filone carcerario, da “Fuga da Alcatraz” a “Le Ali della Libertà”, da cui mutua un’infinità di stereotipi.
Dal meccanico di Ames (un ottimo Ian McShane), che, pur libero, ha preferito tornare in carcere perché incapace di adattarsi al mondo esterno, alla direttrice carogna fino alla guerra tra bande, si può dire che Paul W.S. Anderson, anche autore della sceneggiatura, abbia dato fondo a tutto il repertorio disponibile.
Non che questo sia poi un gran difetto, visto che i dialoghi e il plot non sembrano ambire ad essere candidati ad alcun premio, se non forse al Razzie Award. Anche il tema dei ludi gladiatorii come mezzo per anestetizzare le masse viene tenuto in secondo piano, visto che evidentemente quello che interessa al regista è lavorare di montaggio e far volteggiare la macchina da presa durante le sfide tra Ames/Frankenstein e il suo acerrimo nemico, Machine Gun Joe, al ritmo martellante della colonna sonora di Paul Haslinger, ex dei Tangerine Dream.
In questo senso il film può dirsi riuscito, anche per merito della fotografia metallica e virata di Scott Kevan e per le suggestive scenografie di Paul Denham Austerberry, che ha usato come set della corsa una zona industriale abbandonata di Montreal.
Joan Allen è una subdola Hennessey, mentre Jason Statham è funzionale al ruolo e, come “action hero”, è comunque molto più credibile di Vin Diesel. Paul W.S. Anderson (Resident Evil, Alien vs Predator) si conferma un solido mestierante della serie B, in grado di sfornare senza troppi problemi stupidi ma spassosi action estivi come questo “Death Race”. Una delirante didascalia finale, dati i numerosi e spettacolari incidenti, scoraggia i teen-ager dal tentarne l’emulazione mentre, per i cormaniani, ricordiamo che nella versione originale il Frankenstein del prologo ha la voce di David Carradine, che interpretava il personaggio nel film del 1975. [-]
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Probabilmente questo"Death Race"di Paul W.S.Anderson, che è una sorta di sintesi tra"Rollerball", "Escape from N.Y", "Fast and Furious", di culmine distopico delle teorie situazioniste(Vaneighem, Debord, inter ceteros), del meglio del cyberpunk, è la realizzazione migliore dell'ideale dromologico(Virilio, artista prima che pensatore, essendo architetto)nel cinema: al di là di questo è fruibile anche meramente a livello stilistico(ma buffonianamente"c'est l'homme", include in sè i significati e i referenti, lo stile, appunto), per il ritmo "infernale", adrenalinico /lisergico, continuamente franto/spezzato ma pur capace di ricondursi nella complessiva unità filmica, per l'uso della musica(con l'inserzione di un bellissimo brano rap, tra l'altro), dove regia e montaggio confluiscono, in una produzione di senso/nonsense più che apprezzabile(dove è riconoscibilissima la traccia di Roger Corman, sempre maestro di cerimonie"), attraverso dissolvenze in nero, riconduzioni agli"atti"della vicenda/fasi della gara,tramite apposite didascalie, dove la fruizione spettacolare in un megacarcere diviene altro, rimanda a un mondo completamente mediatizzato-"dittatorialmente aperto" (l'ossimoro è quasi certamente più apparente che reale) , dove sembra di rivivere i fasti-nefasti apocalitticamente profetici di David Cronenber, anzi del miglior Cronenberg, quello di"Videodrome".
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Probabilmente questo"Death Race"di Paul W.S.Anderson, che è una sorta di sintesi tra"Rollerball", "Escape from N.Y", "Fast and Furious", di culmine distopico delle teorie situazioniste(Vaneighem, Debord, inter ceteros), del meglio del cyberpunk, è la realizzazione migliore dell'ideale dromologico(Virilio, artista prima che pensatore, essendo architetto)nel cinema: al di là di questo è fruibile anche meramente a livello stilistico(ma buffonianamente"c'est l'homme", include in sè i significati e i referenti, lo stile, appunto), per il ritmo "infernale", adrenalinico /lisergico, continuamente franto/spezzato ma pur capace di ricondursi nella complessiva unità filmica, per l'uso della musica(con l'inserzione di un bellissimo brano rap, tra l'altro), dove regia e montaggio confluiscono, in una produzione di senso/nonsense più che apprezzabile(dove è riconoscibilissima la traccia di Roger Corman, sempre maestro di cerimonie"), attraverso dissolvenze in nero, riconduzioni agli"atti"della vicenda/fasi della gara,tramite apposite didascalie, dove la fruizione spettacolare in un megacarcere diviene altro, rimanda a un mondo completamente mediatizzato-"dittatorialmente aperto" (l'ossimoro è quasi certamente più apparente che reale) , dove sembra di rivivere i fasti-nefasti apocalitticamente profetici di David Cronenber, anzi del miglior Cronenberg, quello di"Videodrome". In un film che concede poco al divismo, Jason Statham e Natalie Martinez sono più che convincenti, come la"supercattiva"(la marca manichea non manca mai, assolutamente)Joan Allen, non solo mere"funzioni"dell'opera filmica. Il che, considerata lo"stato dell'arte"non è certamente poco... El Gato
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Bello. Il suo grande merito è nella capacità di tenere con il fiato sospeso dall'inizio alla fine senza cadere mai o quasi nel banale e nello scontato. Sarebbe stato un capolavoro con un cast migliore anche se Statham e soprattutto Joan Allen non dispiacciono. Male gli altri.
Critiche poche se non legate a qualche scena esagerata nelle esplosioni che, nel solco della tradizione dell'action statunitense, finisce per dilatare all'eccesso lo sviluppo dell'azione contribuendo esclusivamente a rendere irrealistico il film stesso.
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Adrenalinico è la parola che meglio si addice al film. Bello, veloce, di grandissimo impatto visivo, che colpisce per lo strepitoso intrattenimento lo spettatore. Statham è perfetto nella parte, questi sono i suoi film, anche se la storia è piuttosto abusata: chi vince si guadagna la grazia, non è originale ma funziona sempre, come va forte l'accoppiata donne e motori! Sorprendente Joan Allen, così pulita, così bionda, così perfettina e perbene, almeno in apparenza, in un penitenziario pieno di delinquenti della peggior specie. Le corse sono folli e spregiudicate, gustose da leccarsi i baffi e non solo con macchine e percorsi da urlo! E poi veniamo anche alla denuncia, la parte meno nobile: tutto ha un prezzo, compreso il sangue e le vite umane, la morte fa audience e fa arricchire (anche questo abusato e già visto).
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Adrenalinico è la parola che meglio si addice al film. Bello, veloce, di grandissimo impatto visivo, che colpisce per lo strepitoso intrattenimento lo spettatore. Statham è perfetto nella parte, questi sono i suoi film, anche se la storia è piuttosto abusata: chi vince si guadagna la grazia, non è originale ma funziona sempre, come va forte l'accoppiata donne e motori! Sorprendente Joan Allen, così pulita, così bionda, così perfettina e perbene, almeno in apparenza, in un penitenziario pieno di delinquenti della peggior specie. Le corse sono folli e spregiudicate, gustose da leccarsi i baffi e non solo con macchine e percorsi da urlo! E poi veniamo anche alla denuncia, la parte meno nobile: tutto ha un prezzo, compreso il sangue e le vite umane, la morte fa audience e fa arricchire (anche questo abusato e già visto). Veramente ben congegnato, nel suo genere è un gioiellino. Che la carneficina automobilistica abbia inizio!
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