reiver
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lunedì 9 luglio 2007
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chiarimenti sulla "lettura religiosa" di un film
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Chiarisco subito una cosa:questa non è una recensione del film XXY,ma una riflessione scaturita dal poco felice utilizzo del termine "lettura religiosa",usato in maniera enigmatica da Gaia e Serena a proposito della recensione di Miriam.E' evidente infatti che è assolutamente impossibile dare una interpretazione religiosa di tematiche che non siano legate in maniera esclusiva (ribadisco:esclusiva!) alla sfera mistica e spirituale:e mi riferisco,ovviamente, a ogni genere di culto,non solo a quello cristiano.Si può fare dunque una lettura religiosa ,per esempio, de "L'ultima tentazione di Cristo",di "Gesù di Nazareth",di "Kundun" o "Piccolo Buddha",di "Francesco,Giullare di Dio" e di molte altre opere di Olmi,Pasolini,Zeffirelli,e così via.
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Chiarisco subito una cosa:questa non è una recensione del film XXY,ma una riflessione scaturita dal poco felice utilizzo del termine "lettura religiosa",usato in maniera enigmatica da Gaia e Serena a proposito della recensione di Miriam.E' evidente infatti che è assolutamente impossibile dare una interpretazione religiosa di tematiche che non siano legate in maniera esclusiva (ribadisco:esclusiva!) alla sfera mistica e spirituale:e mi riferisco,ovviamente, a ogni genere di culto,non solo a quello cristiano.Si può fare dunque una lettura religiosa ,per esempio, de "L'ultima tentazione di Cristo",di "Gesù di Nazareth",di "Kundun" o "Piccolo Buddha",di "Francesco,Giullare di Dio" e di molte altre opere di Olmi,Pasolini,Zeffirelli,e così via...Ma non certo di "XXY",e non credo,francamente,che basti usare termini come "volontà di Dio" per indicare una interpretazione religiosa di un film.
A meno che con il termine "lettura religiosa" si voglia indicare una assimilazione "condizionata" dal fatto di credere in Dio,che impedisce in qualche modo di vedere i conflitti dei personaggi protagonisti della pellicola;come dire,sei credente e quindi "capisci poco o niente"...Ma a questo non posso credere,visto che alcuni tra i maggiori scienziati,scrittori,e,per restare nel tema,registi hanno svolto liberamente la loro opera,"pur" avendo una fede.
Anch'io,nel mio piccolo,credo in Dio,ma questo non ha messo una cappa sulle mie capacità analitiche,in ogni campo:per esempio,ho studiato fisica,matematica e geometria fino ad averne la nausea,e non ho mai messo in dubbio la validità di leggi o teoremi...per la mia fede!
E allo stesso modo posso dire una cosa:non basta non essere credenti per avere capacità e autonomia di giudizio...
Un saluto,buon cinema a tutti...
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kiarayuki
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giovedì 5 luglio 2007
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bellissimo film
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miriam
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giovedì 5 luglio 2007
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a serena
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Io non ne ho fatto una lettura religiosa e i conflitti penso di averli visti (meglio di lei).Mi sono limitata a partire,data la marea di stupidaggini che si potevano dire anche attraverso riassunti ingannevoli,al fulcro del film,al “messaggio” come direbbe qualcuno:l’accettazione da parte di un padre della creatura che Dio gli dona, “com’è”, e l’impossibilità di vivere in una comunità popolata di persone che stentano a fare altrettanto. Accettare non nel senso deteriore della parola come sinonimo di tollerare l”obbrobrio” (sempre secondo la mentalità di queste persone) ma accogliere e lasciare che la vita scorra senza pregiudizi o curiosità. Oltretutto se è vero,e i cattolici lo credono,che Dio crea le proprie creature con un progetto imperscrutabile che l’individuo capirà nel corso dell
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Io non ne ho fatto una lettura religiosa e i conflitti penso di averli visti (meglio di lei).Mi sono limitata a partire,data la marea di stupidaggini che si potevano dire anche attraverso riassunti ingannevoli,al fulcro del film,al “messaggio” come direbbe qualcuno:l’accettazione da parte di un padre della creatura che Dio gli dona, “com’è”, e l’impossibilità di vivere in una comunità popolata di persone che stentano a fare altrettanto. Accettare non nel senso deteriore della parola come sinonimo di tollerare l”obbrobrio” (sempre secondo la mentalità di queste persone) ma accogliere e lasciare che la vita scorra senza pregiudizi o curiosità. Oltretutto se è vero,e i cattolici lo credono,che Dio crea le proprie creature con un progetto imperscrutabile che l’individuo capirà nel corso della sua vita,perché non pensare che alcune possano scegliere?
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miriam
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giovedì 5 luglio 2007
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essere tutto
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Innanzitutto un plauso particolare secondo me va a questa straordinaria ragazza che con lo sguardo riesce a rendere le sfumature di una inquietudine che attraversa l'intera pellicola senza che mai allo spettatore appaia un "mostro",uno "scherzo della natura" grottesco e deforme. è conscia di essere "speciale" come dirà,vive tra medicinali e libri cercando di documentarsi sulla sua identità multipla sotto il peso della scelta perché,a differenza di altri casi come il suo,i genitori (soprattutto il padre) non hanno voluto farlo per lei rispettando “le volontà del Signore”,accogliendo il dono di Dio così com’era,vedendola perfetta. La pellicola è un viaggio durante il quale Alex imparerà a fidarsi,a mostrarsi (non solo metaforicamente) e a dire “che sappiano”.
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Innanzitutto un plauso particolare secondo me va a questa straordinaria ragazza che con lo sguardo riesce a rendere le sfumature di una inquietudine che attraversa l'intera pellicola senza che mai allo spettatore appaia un "mostro",uno "scherzo della natura" grottesco e deforme. è conscia di essere "speciale" come dirà,vive tra medicinali e libri cercando di documentarsi sulla sua identità multipla sotto il peso della scelta perché,a differenza di altri casi come il suo,i genitori (soprattutto il padre) non hanno voluto farlo per lei rispettando “le volontà del Signore”,accogliendo il dono di Dio così com’era,vedendola perfetta. La pellicola è un viaggio durante il quale Alex imparerà a fidarsi,a mostrarsi (non solo metaforicamente) e a dire “che sappiano”. Forse un giorno farà il grande passo ma non importa,il più è fatto. Bellissimo.
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redabsinthium
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mercoledì 4 luglio 2007
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occasione sprecata, tema banalizzato. peccato!
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Avrebbe potuto essere un capolavoro. Lo spunto di una famiglia che si ritira in un paese sperduto per proteggere (o nascondere?) la figlia/o Alex dagli occhi incomprensivi e maligni della gente è un buon punto di partenza. L'arrivo di un chirurgo interessato al caso di Alex con moglie e figlio adolescente (Alvaro)è un piatto ricco per chi vuole sondare la natura umana con delicatezza ma senza ipocrisie.
Il film, invece, procede a scatti, salta passaggi chiarificatori, i personaggi sono estremizzati, a volte incoerenti (come la madre di Alex, che alterna l'istinto protettivo nei confronti della figlia, alla sofferenza e non accettazione di questa), ma comunque poco interessanti anche quando si rivelano complicati.
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Avrebbe potuto essere un capolavoro. Lo spunto di una famiglia che si ritira in un paese sperduto per proteggere (o nascondere?) la figlia/o Alex dagli occhi incomprensivi e maligni della gente è un buon punto di partenza. L'arrivo di un chirurgo interessato al caso di Alex con moglie e figlio adolescente (Alvaro)è un piatto ricco per chi vuole sondare la natura umana con delicatezza ma senza ipocrisie.
Il film, invece, procede a scatti, salta passaggi chiarificatori, i personaggi sono estremizzati, a volte incoerenti (come la madre di Alex, che alterna l'istinto protettivo nei confronti della figlia, alla sofferenza e non accettazione di questa), ma comunque poco interessanti anche quando si rivelano complicati. Alex è isterica ed egoista, incapace di vedere l'accettazione dove la trova (in fondo non viene pienamente accettata da Alvaro? e la sua amica, di cui si sa poco e nulla?), selvatica ed aggressiva oltre il necessario. E che dire del padre di Alvaro e dell'occasione sprecata di delineare un personaggio cinico che non si cura nemmeno di mostrare la sua non accettazione per il figlio, se non in uno sconcertante faccia a faccia?
Gli attori, ottimi invece, trovano la loro grande capacità espressiva castrata da evidenti tagli di montaggio e falle di regia. Anche la fotografia, che si sarebbe potuta nutrire di spiagge e barchette, sembra soffocata dall'attezione patetica per i personaggi.
E, per essere proprio pignoli, gli ermafroditi non sviluppano un pene di grosse dimensioni, anzi, hanno pittosto una sorta di grosso clitoride. La scena di sesso in cui Alex prende Alvaro, una delle poche veramente magistrali del film, forse l'unica che salva un'intera pellicola, è, purtroppo, anatomicamente improbabile.
Insomma, un vero peccato, perchè con due giovani talenti come Martín Piroyanski e Inés Efron, un tema ancora inesplorato e così delicato, una location cesellata e plasmabile lo spazio per fare un capolavoro c'era tutto.
Mi sorprende la critica, così pronta a gridare al miracolo. Forse è la novità (dato che il tema gay è orami logorato dalle decine di pellicole sfornate negli ultimi anni) che annebbia un po' le menti...
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daniela
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domenica 1 luglio 2007
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un film bellissimo
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sono entrata nella sala con un'amica e le nostre figlie adolescenti (14 anni appena compiuti...) e devo dire che ero timorosa...pensavo di essermi lasciata convincere troppo facilmemte! Ed invece, a parte due scene un po' crude(ma che servivano)ho visto un film veramente bello,direi quasi"delicato"che mi ha ricordato TRANSAMERICA per il modo con cui viene affrontato l'argomento.
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satta roberto
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lunedì 25 giugno 2007
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come due adolescenti possono esse attori
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Il film e' molto bello molto interessante e si basa sulla recitazione di due attori che hanno in due trenta anni.La ragazza molto carina anche se deve essere turbata sempre vive un disagio interiore che si manifesta in un attrazione verso un ragazzo pero'il rapporto sessuale denuncia la sua diversita'e capisce che non e' naturale un rapporto cosi'molto brava la ragazza con un corpo acsciutto e mascolino adolescienziale l'unica cosa che tradisce e' lo stupendo seno nascente e' difficile a 15 anni far trasparire tutte quste cose:Il vero sconfitto e' il ragazzo che in una normale vacanza capisce da suo padre che sara' un fallito nella vita e provando piacere nel rapporto 'strano'con la ragazza capisce che sicuramente si avviera' e essere omosessuale e' turbato ma cerca di accettare la situazione.
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Il film e' molto bello molto interessante e si basa sulla recitazione di due attori che hanno in due trenta anni.La ragazza molto carina anche se deve essere turbata sempre vive un disagio interiore che si manifesta in un attrazione verso un ragazzo pero'il rapporto sessuale denuncia la sua diversita'e capisce che non e' naturale un rapporto cosi'molto brava la ragazza con un corpo acsciutto e mascolino adolescienziale l'unica cosa che tradisce e' lo stupendo seno nascente e' difficile a 15 anni far trasparire tutte quste cose:Il vero sconfitto e' il ragazzo che in una normale vacanza capisce da suo padre che sara' un fallito nella vita e provando piacere nel rapporto 'strano'con la ragazza capisce che sicuramente si avviera' e essere omosessuale e' turbato ma cerca di accettare la situazione.Alex decide di non decidere ha paura dei tre anni di cure e di un recupero fisico e mentale che la impegnerebbe molto vedi transamerica non ha la forza di dedicedere.Gli altri tre pescatori sono la nostra societa' attuale guardona delle cose strane vogliono vedere cosa si cela sotto i pantaloni ma poi non gliene frega niente.....e' pura curiosita' fine a se stessatenta la penetrazione per vedere come reagira' la sua parte maschile....e' doppia violenza carnale e volgare e fine a se stessaIl cancello si chiudevanno al porto e lui vuole vedere cosa gha lei in mezo allegambe sono due diversi si amano per semprepur non vedebdosi mai piu' bello tattato con delicatezza e finezza ottimi gli adolecenti e il paesaggio fa rifletteree e pensare in una socita' che si rifiuta di pensare e ragionare .
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il conformista
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lunedì 25 giugno 2007
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duro
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un bel film assolutamnte non paraculo come i nostri film italiani fasulli.
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serena
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venerdì 22 giugno 2007
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un grande mal di pancia
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Confesso: sono uscita dal cinema col mal di pancia! Vorrei chiedere al giornalista di Repubblica che firma la recensione: Ma lei, ha visto veramente questo film oppure ha soltanto letto i comunicati stampa? Lucía Puenzo promette bene: ha un interessante occhio cinematografico e una notevole resa estetica (foto, ritmo, scelta delle location, regia degli attori, che sono ottimi). Ma andiamo alla sceneggiatura, vale a dire, all’eterna lotta fra il principio maschile e quello femminile. Il biologo Darín accetta la figlia (era già perfetta alla nascita e tocca a lei scegliere giustamente chi vuole diventare). Il chirurgo (troppo lindo) calpesta il figlio nell’identità sessuale e intellettualmente.
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Confesso: sono uscita dal cinema col mal di pancia! Vorrei chiedere al giornalista di Repubblica che firma la recensione: Ma lei, ha visto veramente questo film oppure ha soltanto letto i comunicati stampa? Lucía Puenzo promette bene: ha un interessante occhio cinematografico e una notevole resa estetica (foto, ritmo, scelta delle location, regia degli attori, che sono ottimi). Ma andiamo alla sceneggiatura, vale a dire, all’eterna lotta fra il principio maschile e quello femminile. Il biologo Darín accetta la figlia (era già perfetta alla nascita e tocca a lei scegliere giustamente chi vuole diventare). Il chirurgo (troppo lindo) calpesta il figlio nell’identità sessuale e intellettualmente. Le madri disperate o arrendevoli (ecco apparire ancora Susanita di Mafalda!!!) vorrebbero medicalizzare gonfiando sopra ciò che manca e tagliando sotto quel che avanza per far diventare Alex “normale”. Alex però sembra non voler scegliere: ermafrodita è e sembra voler restare, eternizzando l’infanzia. Tuttavia, ciò che si impone nel film è la violenza e la solitudine totale di Alex, non per via dell’ermafroditismo, ma perché Alex è assolutamente privo/a di emozioni ed empatia verso l’altro. Dilaniato/a dalla scelta, si avvicina all'altro soltanto per avere una conferma di sé stesso/a (ama di più il sesso col maschio o con la donna?) vale a dire, per USARE il corpo e i sentimenti dell’altro, NON per conoscerlo o per creare un rapporto. Alex diventa in questo modo identico ai pescatori che le usano violenza sulla spiaggia. Corpo alla ricerca di sé, incarnazione di un principio maschile violento, rifiuta il diverso perché diverso (gay), anche se innamorata/o. Che tristezza! Che mal di pancia! Come è possibile sprecare una simile occasione per offrire un’altra lettura del mondo? Una lettura in cui, magari, proprio perché nata nel 1973 Lucía Puenzo avrebbe potuto dire qualcosa di originale. Che ne so! Forse che ogni adolescente, nel momento in cui deve lasciarsi indietro l’infanzia per approdare nel mondo adulto, dovendo scegliere fra mamma e papà, può anche scegliere un rapporto diverso con i propri pari, fatto di dialogo, di rispetto, di accettazione di sé e dell’altro per offrire qualcosa di nuovo e veramente totalizzatore: l’aggressività maschile vissuta come spinta positiva e costruttiva verso il mondo e l’emotività femminile vissuta come capacità per creare dialogo e veri rapporti umani.
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missdisco
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mercoledì 13 giugno 2007
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un film che lascia incuriosire..
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dv ancora uscire nelle sale.. ma leggendo la recensione nn e un film stupido.. cm moltissimi altri.. questo infine ha una morale.. che noi tt.. seppur con vari difetti.. siamo persone UGUALI,e che vanno RISPETTATE nell ugual modo cm le altre!.. quindi.. queste persone bisogna apprezzarle in tt!
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(di gaia)
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