kronos
|
domenica 24 giugno 2012
|
horror francese: la sfida del lungometraggio
|
|
|
|
La pellicola di Bustillo, bel bene e nel male, è la cartina di tornasole di tutto l'horror francese contemporaneo (vale a dire "di sempre"): in positivo vanno evidenziate le qualità estetiche e realizzative dei film, in negativo l'incapacità di scrivere sceneggiature che reggano il lungometraggio.
Qualunque sia il film ("A' L'intèrieur", "Them", "Martyrs", "The Horde") c'è sempre la sensazione che il meccanismo regga mezz'ora, al massimo cinquanta minuti e poi subentrino immancabilmente ripetitività, luoghi comuni e noia.
[+] che gusti decadenti
(di 4ng3l)
[ - ] che gusti decadenti
|
|
[+] lascia un commento a kronos »
[ - ] lascia un commento a kronos »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
lunedì 10 ottobre 2011
|
semplicemente disgustoso.
|
|
|
|
Non si capisce davvero che razza di film sia: sconcertante e privo di logica, è un susseguirsi di violenza scellerate e gratuite oltre i più accettabili limiti, fontane di sangue a volontà ma di una sceneggiatura sensata nemmeno l'ombra. Non riesce ( forse non volevano neppure farlo) generare paura o tensione, ma solo tanto, tantissimo schifo e qualche conato di vomito. Definirlo di cattivo gusto è dire pochissimo poichè i picchi di inguardabilità che tocca sono assurdi, è un film che sdegna oltre ogni misura. Improponibili anche gli attori, per quanto possano contare in situazioni come queste, visto che non si riesce nemmeno a vederne volto ed espressività perchè quasi sempre coperti da una maschera di sangue.
[+]
Non si capisce davvero che razza di film sia: sconcertante e privo di logica, è un susseguirsi di violenza scellerate e gratuite oltre i più accettabili limiti, fontane di sangue a volontà ma di una sceneggiatura sensata nemmeno l'ombra. Non riesce ( forse non volevano neppure farlo) generare paura o tensione, ma solo tanto, tantissimo schifo e qualche conato di vomito. Definirlo di cattivo gusto è dire pochissimo poichè i picchi di inguardabilità che tocca sono assurdi, è un film che sdegna oltre ogni misura. Improponibili anche gli attori, per quanto possano contare in situazioni come queste, visto che non si riesce nemmeno a vederne volto ed espressività perchè quasi sempre coperti da una maschera di sangue. In particolare è pessima Beatrice Dalle, incapace davvero di ogni espressività. Vittima e carnefice sono due donne e questa non è cosa abituale, la Dalle credo che vada sul podio dei villains di ogni epoca nei film horror per crudeltà ed efferatezza, il livello di gore impazza, la carneficina è bestiale e ci sono scene disturbanti, per cui prima di vederlo consiglio di pensarci bene. Sceneggiatura esile quasi inesistente, scritta su un post-it, probabilmente andato perso a metà film, è una storia di invasione domestica, di mattanza spregiudicata che usa le forbici in maniera a dir poco bizzarra. Solo per ultras del genere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
.bree
|
mercoledì 27 luglio 2011
|
forse il miglior splatter di sempre.
|
|
|
|
Sarah, giovane donna incinta, provoca un incidente che costa la vita al proprio compagno. Dopo quattro mesi, la sera prima del parto, decide di trascorrere la notte lontana da tutti, vicina solo ai suoi pensieri. Il suo desiderio però non verrà mai esaudito, poiché qualcuno la sta spiando e pretende Sarah soddisfi le sue richieste o con le buone o con le cattive. Questa pellicola francese, dalla trama non particolarmente esclusiva, riesce a sconvolgere lo spettatore a causa della crudezza delle immagini. Arma prediletta sarà un paio di forbici, che aumenta il disgusto come neppure la saga 'Saw' sa fare.
|
|
[+] lascia un commento a .bree »
[ - ] lascia un commento a .bree »
|
|
d'accordo? |
|
fabioaaars
|
domenica 13 marzo 2011
|
torture porn
|
|
|
|
Inizio geniale, che fa presagire al capolavoro. Il seguito tradisce inesorabilmente. Nient'altro più che hostel, saw ecc..
[+] ti sbagli
(di dio amiga)
[ - ] ti sbagli
|
|
[+] lascia un commento a fabioaaars »
[ - ] lascia un commento a fabioaaars »
|
|
d'accordo? |
|
pietro viola
|
sabato 19 febbraio 2011
|
l'assoluto orrore
|
|
|
|
Ho visto il film in alta definizione. Ogni singolo microgrammo di sangue e follia sbattuto vividamente in faccia, senza via di scampo. Questo film è un capolavoro. Del cinema di genere horror e del cinema in generale, poichè descrive con un'estetica piena, compiuta e senza sbavature la fine di un mondo. Il mondo della speranza collegato a una nuova vita; il mondo dell'occidente bianco e della sua millenaria cultura egemone; il mondo della cultura versus quello della pura "natura" degli istinti più animaleschi (sopravvivenza, egoismo, mors tua vita mea). E lo racconta in modo nuovo, in ciò simile ad altri film della nouvelle vague horror francese: niente psicologismi, niente introspezione, poche o assenti parole, niente "Mente": il discorso passa attraverso il corpo, E' il corpo, ultimo contenitore di senso prima della fine.
[+]
Ho visto il film in alta definizione. Ogni singolo microgrammo di sangue e follia sbattuto vividamente in faccia, senza via di scampo. Questo film è un capolavoro. Del cinema di genere horror e del cinema in generale, poichè descrive con un'estetica piena, compiuta e senza sbavature la fine di un mondo. Il mondo della speranza collegato a una nuova vita; il mondo dell'occidente bianco e della sua millenaria cultura egemone; il mondo della cultura versus quello della pura "natura" degli istinti più animaleschi (sopravvivenza, egoismo, mors tua vita mea). E lo racconta in modo nuovo, in ciò simile ad altri film della nouvelle vague horror francese: niente psicologismi, niente introspezione, poche o assenti parole, niente "Mente": il discorso passa attraverso il corpo, E' il corpo, ultimo contenitore di senso prima della fine. Le ferite, le mutilazioni, gli oltraggi, il dolore sono le ultime sentinelle possibili che testimoniano lo stare in vita di mondi in agonia. Non c'è pornografia in questo film, come qualcuno ha detto, c'è la disarmante purezza dell'estremo quale ultima testimonianza. Fa paura, crea disgusto, è repellente, ai limiti del tollerabile e oltre. Perchè è il ritratto perfettamente consapevole, per pennellate color rosso sangue, della Paura più grande dell'oggi: la perdita di ogni simbolo, tutti distrutti, e l'emergere inevitabile della belluinità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pietro viola »
[ - ] lascia un commento a pietro viola »
|
|
d'accordo? |
|
frz94
|
sabato 1 gennaio 2011
|
a l'interieur
|
|
|
|
Dopo aver assistito al tragico incidente nel quale ha perso la vita suo marito e lei ha riportato lievi ferite, lo spettatore fa conoscenza di questa “lei”: si chiama Sarah, è una fotografa ed è in procinto di partorire; sebbene sia la vigilia di Natale Sarah declina l’invito a cena rivolto a lei da un’amica, preferendo trascorrere la serata da sola. Poco dopo essersi appisolata qualcuno bussa alla porta, un qualcuno che conosce bene Sarah, il suo passato e il cui unico scopo sembra quello di carpirle il feto.
Davvero un ottimo film! Dopo l’altra pellicola francese Frontier(s), che tutto sommato si adatta al più convenzionale clichè di Hollywood, ecco spuntare dal panorama europeo un valido concorrente all’ America, una voce nuova, un piccolo gioiello che non ha avuto la giusta distribuzione che meritava, sicuramente anche per l’alto tasso di violenza di cui è carico.
[+]
Dopo aver assistito al tragico incidente nel quale ha perso la vita suo marito e lei ha riportato lievi ferite, lo spettatore fa conoscenza di questa “lei”: si chiama Sarah, è una fotografa ed è in procinto di partorire; sebbene sia la vigilia di Natale Sarah declina l’invito a cena rivolto a lei da un’amica, preferendo trascorrere la serata da sola. Poco dopo essersi appisolata qualcuno bussa alla porta, un qualcuno che conosce bene Sarah, il suo passato e il cui unico scopo sembra quello di carpirle il feto.
Davvero un ottimo film! Dopo l’altra pellicola francese Frontier(s), che tutto sommato si adatta al più convenzionale clichè di Hollywood, ecco spuntare dal panorama europeo un valido concorrente all’ America, una voce nuova, un piccolo gioiello che non ha avuto la giusta distribuzione che meritava, sicuramente anche per l’alto tasso di violenza di cui è carico. Se il genere dell’home invasion è stato ampiamente sviscerato( da Funny Games a Cane di Paglia), “l’invasione della casa” nei confronti di un’indifesa donna incinta è proprio di questo film e, qualora avesse predecessori, ne avrebbe pochi. L’originalità, quindi, innanzitutto, è uno dei cavalli di battaglia di questo film. Anche lo spettatore più scafato e avvezzo all’horror non può non provare simpatia, inteso nel senso etimologico e più profondo del termine, nei confronti di questa futura mamma, una dolcissima Alysson Paradis, che si contrappone all’angelo nero, alla ferina macchina di morte, guidata dall’istinto e dalla rabbia più acuta, impersonata dalla brava Beatrice Dallè, la quale riesce a sbarazzarsi perfino di alcuni agenti della polizia, nei modi più truculenti possibili; sebbene gli SFX siano eccellenti, non c’è un compiacimento morboso della violenza alla Hostel: tuttavia in questo film sono assenti i fuoricampo; tutto ciò che accade nella casa di Sarah, un campo di battaglia, un grande utero largamente profanato e violato, viene mostrato dal regista, provocando nello spettatore più di un pugno nello stomaco. Le scenografie, scarne e monocrome, tendenti al nero, e le musiche minimaliste ed elettroniche, che ricordano in qualche modo alcuni brani dell’album Kid A dei Radiohead, contribuiscono a creare un gran disagio, che è instillato nello spettatore dalla prima all’ultima scena. Anche i colori caldi della casa di Sarah all’inizio del film non sono rassicuranti, sfumano nell’algido e al tempo stesso nel buio, sono la calma prima della tempesta, una calma apparente che annuncia il prossimo disastro. I dialoghi sono scarni, essenziali e la durata stessa del film è breve. Bellissimo il finale, estremamente disperante e negativo, che fa precipitare perfino quel nero angelo mortifero interpretato dalla Dallè nella condizione di vittima, di reietta della società, una società dilaniata e deturpata, come il viso ustionato dell’assassina, dai conflitti intestini che esplodono in tutta la loro violenza nelle Banlieue.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a frz94 »
[ - ] lascia un commento a frz94 »
|
|
d'accordo? |
|
catte
|
sabato 30 ottobre 2010
|
non per comuni mortali
|
|
|
|
un horror particolare, che merita di essere visto sopratutto se la volontà è quella di conoscere il genere sotto ogni aspetto.
qui siamo in francia, quindi la fotografia è perfetta e il tutto è molto più sottile e articolato che in un qualsiasi film americano. la trama è quella ma lo sviluppo è tutto diverso, incantevole: merita.
|
|
[+] lascia un commento a catte »
[ - ] lascia un commento a catte »
|
|
d'accordo? |
|
shining
|
sabato 10 luglio 2010
|
questo è il film!
|
|
|
|
Sangue, sangue, sangue, sangue.. e ancora sangue. Credo che un così elevato tasso di emoglobina non sia mai stato sparso in nessun'altro film. Perciò, voi dallo stomaco debole, evitatelo, anzi.. evitate tutti gli horror francesi, a partire da Frontiers, Alta tensione e Martyrs.. Il film, seppur con una trama semplicissima, funziona alla perfezione: le due attrici sono bravissime, gli effetti speciali ottimi, la tensione raggiunge picchi molto alti e il finale è mostruoso, si assisterà infatti a una scena a dir poco stomachevole, cruenta, inguardabile. Mi è piaciuto da morire!
|
|
[+] lascia un commento a shining »
[ - ] lascia un commento a shining »
|
|
d'accordo? |
|
ninomanfredi
|
giovedì 16 luglio 2009
|
magnifica regia
|
|
|
|
La regia è completamente fuori dagli schemi. Nessuna concitazione, quasi totale assenza dei tipici espedienti del cinema horror. La violenza totale e devastante viene rappresentata con freddezza quasi clinica, e quindi senza alcun compiacimento o ammiccamento verso lo spettatore. Tutto ciò ha un potentissimo effetto disturbante perché le immaggini che scorrono implacabili sullo schermo raggiungono un livello di veridicità difficilmente riscontrabile in altre pellicole del genere.
|
|
[+] lascia un commento a ninomanfredi »
[ - ] lascia un commento a ninomanfredi »
|
|
d'accordo? |
|
gus da mosca
|
venerdì 7 novembre 2008
|
l'oltraggiosa estetica del sangue.
|
|
|
|
La cinematografia francese si e' conquistata uno spazio di rilievo nel genere gore con una serie di opere molto diverse tra loro, tutte con un comune modo di raccontare la violenza. Il "sociologico" violentissimo Frontieres, il "reazionario" violentissimo Haute Tension, il "deviato" violentissimo "Calvaire", il "sadico" violentissimo "Martyrs", l' "oltraggioso" violentissimo "A l'interieur". Questi film costituiscono un'evoluzione tutta francese del film di violenza, con una originalita' che lo distingue dal filone americano. I "francesi" coniugano contenuti sociali ed etici estremi, con parallele estreme situazioni di violenza, mantenendo separati i 2 aspetti, anzi creando "scadalosi" contrasti: come in questo film, con l'accostamento della maternita' alle piu' esplicite scene di violenza sul corpo di una donna incinta.
[+]
La cinematografia francese si e' conquistata uno spazio di rilievo nel genere gore con una serie di opere molto diverse tra loro, tutte con un comune modo di raccontare la violenza. Il "sociologico" violentissimo Frontieres, il "reazionario" violentissimo Haute Tension, il "deviato" violentissimo "Calvaire", il "sadico" violentissimo "Martyrs", l' "oltraggioso" violentissimo "A l'interieur". Questi film costituiscono un'evoluzione tutta francese del film di violenza, con una originalita' che lo distingue dal filone americano. I "francesi" coniugano contenuti sociali ed etici estremi, con parallele estreme situazioni di violenza, mantenendo separati i 2 aspetti, anzi creando "scadalosi" contrasti: come in questo film, con l'accostamento della maternita' alle piu' esplicite scene di violenza sul corpo di una donna incinta. Negli "horror americani" invece la violenza e funzione dello script o viceversa lo script e' una scusa per il compiacimento violento, comunque i 2 elementi convivono in una simbiosi mai dissociata. La "dissociazione" tra gesto e pensiero crea nei film francesi situazioni schizoidi, che li fanno scivolare sul piano psichiatrico, sia come situazioni che come argomenti. Calvaire e' la piu' "sobria" delle carneficine citate, ma sicuramente quella sessualmente piu' deviata. Nei film successivi la violenza sale vertiginosamente a livelli insopportabili, mentre la componente di devianza sessuale rientra nella "normalita'". "Haute Tension" oltraggia lo spettatore facendo coincidere diversita' sessuale e devianza mentale. "Martyrs" e "Frontieres" propongono lunghe scene di tortura. "A l'interieur" nausea lo spettatore con oltraggiosi spappolamenti e squartamenti. L'inflazionata e ripetitiva cinemotagrafia di genere americana, spesso senza cervello, e' commerciale nelle immagini, industriale negli effetti (con shock provocati coi boati del surround), quasi sempre grottesca. Invece questa francese e' sempre drammatica, usa una fotografia spesso perfetta, commenti sonori accattivanti: lo spettatore resta smarrito, sopraffatto dall'orrore. Un cinema per adulti che fa riflettere e merita un'attenzione (almeno tecnica ed in qualche caso di contenuti), che normalmente non si dedica a questo genere di film trash "per ragazzini".
[-]
[+] un grande film
(di splatter-king)
[ - ] un grande film
|
|
[+] lascia un commento a gus da mosca »
[ - ] lascia un commento a gus da mosca »
|
|
d'accordo? |
|
|