roberto
|
lunedì 8 maggio 2023
|
il cervo c''entra nulla con la zoofilia
|
|
|
|
È evidente che la recensione non ha visto il parallelismo tra il cervo imperiale e Diana Spencer. Illuminante il dialogo davanti la carcassa, apre a scenari ben più complessi su cosa è accaduto in Francia.
|
|
[+] lascia un commento a roberto »
[ - ] lascia un commento a roberto »
|
|
d'accordo? |
|
giomo891
|
domenica 11 settembre 2022
|
indeciso tra due regine...giomo891
|
|
|
|
Il film inizia nel maggio 1997, dopo diciotto anni di amministrazione da parte dei Conservatori, lo scozzese Tony Blair, giovane membro di rilievo dei Laburisti, diventa Primo ministro del governo di Sua Maestà, e si prepara a essere accolto con freddezza e distacco dalla Regina Elisabetta II.
La Regina (Hellen Mirren) tuttavia si limita, nel suo ruolo istituzionale, senza mostrare quella freddezza, anzi, in un certo senso, nei limiti delle ritualità previste dal rigido protocollo di corte, non appare per niente, ostile al Premier, che, mostra nei confronti dell Regina, un'inaspettata simpatia e, che va oltre al dovuto rispetto istituzionale.
Ma, com'è facile intuire il nucleo del film è concentrato sul tragico avvenimento del 31 agosto dello stesso anno; a Parigi, Lady Diana muore in un incidente automobilistico.
[+]
Il film inizia nel maggio 1997, dopo diciotto anni di amministrazione da parte dei Conservatori, lo scozzese Tony Blair, giovane membro di rilievo dei Laburisti, diventa Primo ministro del governo di Sua Maestà, e si prepara a essere accolto con freddezza e distacco dalla Regina Elisabetta II.
La Regina (Hellen Mirren) tuttavia si limita, nel suo ruolo istituzionale, senza mostrare quella freddezza, anzi, in un certo senso, nei limiti delle ritualità previste dal rigido protocollo di corte, non appare per niente, ostile al Premier, che, mostra nei confronti dell Regina, un'inaspettata simpatia e, che va oltre al dovuto rispetto istituzionale.
Ma, com'è facile intuire il nucleo del film è concentrato sul tragico avvenimento del 31 agosto dello stesso anno; a Parigi, Lady Diana muore in un incidente automobilistico. Il popolo britannico è affranto dalla morte della principessa del popolo, mentre la famiglia reale e la stessa sovrana rimangono in vacanza, nella tenuta di Balmoral, ed addirittura la Regina, con un distacco incredibile, in un primo momento non vuole funerali di Stato, perché Diana , a suo dire, non fa più parte della famiglia reale.
Quindi con estrema freddezza segue il consiglio della Regina madre e del marito Filippo a non prendere alcuna podizione ufficiale neppure di cordoglio per Diana (che il regista fa apparire solo in persona- immagini di repertorio-)
Quindi la famiglia reale si trincera in un silenzio, che i sudditi non gradiscono affatto. Non solo, ma in un primo tempo Elisabetta II assume una posizione di contrasto col Premier, che, viste le incredibili manifestazioni di amore per "la regina di cuori", teme addirittura per l'ordine pubblico.
Ma la "vera regina" è lei, ed il suo ruolo non può cedere neppure agli stati emotivi del suo popolo.
Ed ecco il colpo di genio: a Balmoral c'è un cervo bellissimo e si deve organizzare una battuta di caccia per catturarlo ed ucciderlo.
La regina, da sola, va nel bosco, guidando la sua vecchia Land Rover; l' auto rimane bloccata e l'inarrestabile Elisabetta si siede; improvvisamente, a breve distanza, appare il famoso Cervo, che sembra volerle comunicare qualcosa...lei, sente che arrivano i cacciatori e cerca di salvarlo, allontanandolo. Ma il Capo caccia, più tardi, le mostrerà il capo mozzato del cervo come un trofeo.
La similitudine è evidente e non merita spiegazioni.
Sta di fatto che la regina rivede la sua posizione intransigente anche se "formalmente corretta", sul piano istituzionale e torna a Buckingham Palace.
Altro colpo di genio: finalmente tutta la famiglia reale passa in rassegna la montagna di fiori che il popolo ha depositato davanti al cancello, la regina si rivolge ad una bambina che, al di là delle transenne, tiene in mano un mazzo di fiori, "vuoi che li metta io vicino agli altri ?", e la bimba "no, sono.per Lei".
Un Oscar più che meritato per questo film, che oggi, a pochi giorni dalla morte di Elisabetta II, merita di essere visto o rivisto: Hellen Mirren superlativa come sempre...anzi degna della Statuetta dell'Accademy...insomma due immense Regine: Elisabetta ed Hellen.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giomo891 »
[ - ] lascia un commento a giomo891 »
|
|
d'accordo? |
|
catcarlo
|
venerdì 13 gennaio 2017
|
la regina dubita
|
|
|
|
Dedicato alla ricostruzione di quanto accadde fra i Windsor nella settimana successiva alla morte di Diana Spencer, il film è innanzitutto una sublime prova d’attrice, genere in cui Frears si è andato specializzando poi negli anni mettendo a punto splendidi veicoli per Judi Dench e Meryl Streep. Qui Helen Mirren raggiunge uno dei vertici della sua carriera ricostruendo i tormenti interiori di Elisabetta, costretta alla maschera dell’ufficialità – che la gente, non a torto, scambia per freddezza visti i burrascosi rapporti con la ex nuora – quando nell’animo si combatte lo scontro tra comportamenti passati e sentimenti presenti scatenati da un decesso che origina un’ondata di commozione popolare.
[+]
Dedicato alla ricostruzione di quanto accadde fra i Windsor nella settimana successiva alla morte di Diana Spencer, il film è innanzitutto una sublime prova d’attrice, genere in cui Frears si è andato specializzando poi negli anni mettendo a punto splendidi veicoli per Judi Dench e Meryl Streep. Qui Helen Mirren raggiunge uno dei vertici della sua carriera ricostruendo i tormenti interiori di Elisabetta, costretta alla maschera dell’ufficialità – che la gente, non a torto, scambia per freddezza visti i burrascosi rapporti con la ex nuora – quando nell’animo si combatte lo scontro tra comportamenti passati e sentimenti presenti scatenati da un decesso che origina un’ondata di commozione popolare. Smodata, come sostiene il brillante ma antipatico Tony Blair di Michael Sheen, ma reale e con cui confrontarsi, ignorando le insistenze in senso contrario della più rigida regina madre (Sylvia Syms) e di un Filippo (James Cromwell, noto dalle nostre parti soprattutto per aver interpretato il padrone del coraggioso maialino Babe) snob oltre ogni limite. Siccome la sceneggiatura di Peter Morgan non si preoccupa di celare simpatie e antipatie, dei restanti membri della famiglia Windsor esce bene il solo Carlo (Alex Jennings), capace di superare le proprie paranoie attraverso l’affetto per i figli e il ricordo della ex consorte, mentre, come detto, Blair non ci fa una gran figura visto che è rappresentato come un opportunista pronto a cogliere l’occasione. Malgrado l’ottima riuscita degli attori e l’attenta guida del regista, il film si mantiene però on gradino sotto ad altre opere di Frears e forse la causa è da individuare in un’eccessiva aderenza alla realtà – molti sono i filmati d’archivio – che spezza il crescendo emotivo creato attorno alla regina. Non si può comunque dimenticare il notevole valore della parte iconografica sotto la direzione di Affonso Beato: oltre alla scelta degli affascinanti e desolati paesaggi scozzesi, davvero indovinata l’idea di utilizzare due diversi formati per girare negli ambienti aristocratici (35mm) e borghesi (16mm), accentuando dal punto di vista visivo quella differenza anche mentale tra i componenti le due classi che Cherie Blair (Helen McCrory) vorrebbe così volentieri abbattere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a catcarlo »
[ - ] lascia un commento a catcarlo »
|
|
d'accordo? |
|
fabio57
|
martedì 26 aprile 2016
|
buon film
|
|
|
|
Ritratto senza indulgenze, della Regina Elisabetta II,a tutt'oggi ancora sul trono a 90 anni suonati.Il periodo preso in considerazione dal film è quello della morte di Lady Diana,forse il più buio per la monarchia britannica, che vide momentaneamente appannarsi l'affezione millenaria per l'istituzione da parte del popolo.L'incontro con Tony Blair e i suoi consigli avrebbero addolcito la posizione di "Buckingam Palace" nei confronti della sfortunata principessa.La figura che emerge, interpretata magistralmente da Helen Mirren ,è di una personalità rigida, conservatrice, cinica e poco incline alle aperture al popolo,prerogativa invece tutta di Dyana.
[+]
Ritratto senza indulgenze, della Regina Elisabetta II,a tutt'oggi ancora sul trono a 90 anni suonati.Il periodo preso in considerazione dal film è quello della morte di Lady Diana,forse il più buio per la monarchia britannica, che vide momentaneamente appannarsi l'affezione millenaria per l'istituzione da parte del popolo.L'incontro con Tony Blair e i suoi consigli avrebbero addolcito la posizione di "Buckingam Palace" nei confronti della sfortunata principessa.La figura che emerge, interpretata magistralmente da Helen Mirren ,è di una personalità rigida, conservatrice, cinica e poco incline alle aperture al popolo,prerogativa invece tutta di Dyana.Tuttavia, per quanto sia severo il giudizio sulla protagonista,affiora tra le righe una sobrietà, una signorilità, che comunque le vanno riconosciute.
Il film è interessante.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabio57 »
[ - ] lascia un commento a fabio57 »
|
|
d'accordo? |
|
il befe
|
martedì 10 marzo 2015
|
ce ne fossero
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a il befe »
[ - ] lascia un commento a il befe »
|
|
d'accordo? |
|
il befe
|
martedì 10 marzo 2015
|
capolavoro
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a il befe »
[ - ] lascia un commento a il befe »
|
|
d'accordo? |
|
giorpost
|
venerdì 4 aprile 2014
|
grande la mirren, ma la regia non è all’ altezza
|
|
|
|
Gli individui associano spesso le varie fasi della propria vita ad eventi particolarmente rilevanti che periodicamente accadono in giro per il globo. La morte della principessa Diana è stato, senza ombra di dubbio, uno di questi, a prescindere dal gradimento e dalle simpatie che ogn’ uno di noi possa aver nutrito per il personaggio.
Stephen Frears è uno di quei registi che non trovano una larga convergenza negli apprezzamenti avendo uno stile tutto suo, poco avvezzo alla spettacolarizzazione e all’ impatto visivo. In The Queen (UK, 2006), le sue caratteristiche vengono confermate, trattando l’ evento succitato con modalità, a mio modesto avviso, troppo soft e filo-reali, e su quest’ ultimo punto mi spiego meglio.
[+]
Gli individui associano spesso le varie fasi della propria vita ad eventi particolarmente rilevanti che periodicamente accadono in giro per il globo. La morte della principessa Diana è stato, senza ombra di dubbio, uno di questi, a prescindere dal gradimento e dalle simpatie che ogn’ uno di noi possa aver nutrito per il personaggio.
Stephen Frears è uno di quei registi che non trovano una larga convergenza negli apprezzamenti avendo uno stile tutto suo, poco avvezzo alla spettacolarizzazione e all’ impatto visivo. In The Queen (UK, 2006), le sue caratteristiche vengono confermate, trattando l’ evento succitato con modalità, a mio modesto avviso, troppo soft e filo-reali, e su quest’ ultimo punto mi spiego meglio. Tutti sanno dell’ odio che la Regina Elisabetta II nutriva per Lady D, per il suo stile di vita e per il suo essere accentratrice di tutte le attenzioni mediatiche. D’ altro canto un attento osservatore delle vicende reali inglesi non può, allo stesso modo, esimersi dal valutare le scelte, i costumi, le usanze ed alcune notizie trapelate nel corso degli anni, riguardanti la famiglia reale, molto poco affini agli stilemi di una nobile dinastia. Eppure in questa pellicola Frears sembra volerci costringere a guardare la vicenda con gli occhi della real family, ora con quelli vissuti della Regina Madre (Sylvia Syms), ora con quelli del leggero e naif Filippo (Cromwell), ora con quelli dell’ esperta, composta ma al contempo glaciale e perfida Elisabetta, interpretata con magistrale attenzione dall’ esperta Helen Mirren. Ma in questo film ci sono anche alcune incongruenze e quella che sottolineo riguarda il Principe Carlo, ridisegnato con un volto (prestato in questo caso da Alex Jennings) buonista, dall’ aria comprensiva e dotato di una compassione per la morte della ex congiunta che, onestamente, a molti non è sembrato abbia mai palesato in pubblico. Insomma un Principe del Galles non conforme all’ originale. Le sequenze non decollano mai sopra le righe, e questo a volte è un punto di svantaggio, essendo state girate decisamente poca enfasi e con un rivedibile collegamento tra immagini di repertorio e scene registiche. Scarna è pure l’ attenzione verso il punto di vista di Diana che sembra quasi fuori dal contesto e rimodellata attraverso lo sguardo del popolo, l’ unico che la amasse per davvero. The people’s Princess era, infatti, un’ espressione coniata dal dall’ allora primo ministro Tony Blair (e non dal suo “ghost writer”, come erroneamente riportato nell’ opera) efficacemente riproposto da Michael Sheen, non a caso scelto per la somiglianza incredibile al premier britannico. Alcune situazioni sono abbastanza godibili, come la sequenza relativa alla fredda accoglienza ed al benestare della Regina verso il neoeletto capo del governo laburista, che prevede un rituale decisamente fuori tempo con tanto di inchini, frasi studiate e bacio della mano regale. Ed è altresì buona la ricostruzione dell’ accaduto (l’ uscita dall’ Hotel di Parigi di Diana con Dodi Al Fayed, l’ inseguimento dei paparazzi, gli sviluppi del discorso alla nazione di Blair), ma tutto ha un ritmo troppo cadenzato, morbido, quasi distratto. Non si può non ricordare la scelta di rappresentare Tony Blair con la maglia del Newcastle la mattina seguente la tragedia mentre cerca la Regina al telefono: non credo che nella realtà il tutto si sia svolto con quei toni e con quella scarsa enfasi raffigurati da Frears.
Certo, qualcuno potrà asserire che in realtà lo spaccato che ne deriva è proprio la perfidia, il distacco e la glacialità con la quale viene accolto dai Windsor il dramma occorso alla madre del futuro Re d’ Inghilterra, ma dal mio punto di vista (magari sbagliato) l’ opera è tesa a farci rivalutare la figura della Spencer (e chissà, forse con giusta ragione) spostando il gradimento verso i reali.
Per concludere, credo che siano lo stile, la fotografia, il debole impulso vitale e lo spirito tenue che il regista britannico ha dato al suo lungometraggio che mi fanno affermare che The Queen, fatta salva la prova della Miller, lascia alquanto a desiderare.
Voto: 6
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giorpost »
[ - ] lascia un commento a giorpost »
|
|
d'accordo? |
|
diego campari
|
martedì 26 giugno 2012
|
god save tony blair
|
|
|
|
Racconto, con intermezzi di spezzoni reali e simil reali, della gestione da parte della reale famiglia britannica della spinosa questione della morte di Lady D e dell'intercedere nella questione di Tony Blair a rappresentanza del popolo. E proprio su questo dualismo, regina-primo ministro, potere temporale e potere per ordine divino, che mi sembra si giochi questo interessante lungometraggio. Con un Regno Unito che guarda alle sue istituzioni con coscienza lucida ma a tratti sopita per creare il gioco della vox populi vox dei e per riscoprire la sua storia e le sua identità nazionale proprio nella rappresentazione della sua stessa essenza. Buone le interpretazione, a dirla tutta comunque sopravvalutate, anche e soprattutto per la somiglianza con i veri protagonisti delle vicende(tanto Blair quanto Elisabetta, un po' meno il patetico Carlo) e possibilità di lettura, che non guasta mai, in chiavi confronto-scontro pacato tra due generazioni e l'impossibilità per l'istituzione di non vivere il dramma in punta di piedi.
[+]
Racconto, con intermezzi di spezzoni reali e simil reali, della gestione da parte della reale famiglia britannica della spinosa questione della morte di Lady D e dell'intercedere nella questione di Tony Blair a rappresentanza del popolo. E proprio su questo dualismo, regina-primo ministro, potere temporale e potere per ordine divino, che mi sembra si giochi questo interessante lungometraggio. Con un Regno Unito che guarda alle sue istituzioni con coscienza lucida ma a tratti sopita per creare il gioco della vox populi vox dei e per riscoprire la sua storia e le sua identità nazionale proprio nella rappresentazione della sua stessa essenza. Buone le interpretazione, a dirla tutta comunque sopravvalutate, anche e soprattutto per la somiglianza con i veri protagonisti delle vicende(tanto Blair quanto Elisabetta, un po' meno il patetico Carlo) e possibilità di lettura, che non guasta mai, in chiavi confronto-scontro pacato tra due generazioni e l'impossibilità per l'istituzione di non vivere il dramma in punta di piedi.
Ma,in fondo, Dio salvi la regina!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a diego campari »
[ - ] lascia un commento a diego campari »
|
|
d'accordo? |
|
sovietsniper762
|
mercoledì 22 febbraio 2012
|
il festival dell'ipocrisia
|
|
|
|
Regina di premi?
Regina d'Ipocrisia, semmai!
Scrivendo questa recensione mi immagino già i cursori puntati sul NO, ma io, da buon libero pensatore controcorrente mi sento in dovere di scrivere queste righe.
Il sitema monarchico inglese è una cosa che dovrebbe essere ormai estinta da secoli, perfino noi italiani, che siamo sempre in ritardo su tutto abbiamo cacciato via i Savoia da tempo.
Tutte cose che il film The Queen si appresta a riconsolidare. Paragonandola ai film italiani che ogni tanto si affacciano sul mondo del cinema (fortuna che abbiamo Cetto!), si potrebbe chiamare questo video un film "di regime", pubblicità per i potenti e lavaggio del cervello per il popolo, perchè questo è quella compilation d'ipocrisie che è La Regina.
[+]
Regina di premi?
Regina d'Ipocrisia, semmai!
Scrivendo questa recensione mi immagino già i cursori puntati sul NO, ma io, da buon libero pensatore controcorrente mi sento in dovere di scrivere queste righe.
Il sitema monarchico inglese è una cosa che dovrebbe essere ormai estinta da secoli, perfino noi italiani, che siamo sempre in ritardo su tutto abbiamo cacciato via i Savoia da tempo.
Tutte cose che il film The Queen si appresta a riconsolidare. Paragonandola ai film italiani che ogni tanto si affacciano sul mondo del cinema (fortuna che abbiamo Cetto!), si potrebbe chiamare questo video un film "di regime", pubblicità per i potenti e lavaggio del cervello per il popolo, perchè questo è quella compilation d'ipocrisie che è La Regina. Un esempio lampante è la scena del cervo, dove la regina Elisabetta si impietosisce davanti alla testa di un cervo morto e dove dimostra tutta la sua zoofilia, che però pare scomparire quande va a caccia di volpi. Che non mi vengano a dire che la regina è contro la caccia, perchè Di solo sa quante teste di cervo (oltre la sua) siano appese a Buckingham Palace (senza contare quelle di suo marito) e quante volpi abbia accoppato negli anni.
Ogni volta che si parlava di "gran ciambelliere di corte", di "impero britannico" o di "regno unito" mi chiedevo se stavo assistendo ad un film contemporaneo o ambientato nel medioevo.
Blair, poi, si è reso un lecchino come pochi sono capaci (escluso forse Emilio Fede), sapendo portare le chiappe (scusate il languaggio scurrile che la rabbia mi costringe ad usare) dalla parte giusta della barricata, con un tempismo enorme.
Il voto per la sincerità di questo film è -100000000000, mentre quello per l'ipocrisia è 999999999999.
Helen Mirrel recita bene, ma questo film è veramente una raccolta di menzogne e banalità tale da far sprofondare la sua bravura nell'abisso delle Marianne.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sovietsniper762 »
[ - ] lascia un commento a sovietsniper762 »
|
|
d'accordo? |
|
f.vassia 81
|
giovedì 12 agosto 2010
|
un ritratto sfaccettato
|
|
|
|
La drammatica morte di Diana è stata quasi sempre affrontata come un fenomeno di costume, spesso dando spazio a illazioni e pettegolezzi da rotocalco gossipparo; Frears sembra voler invece capire il peso che quell'evento ha avuto nella storia della Gran Bretagna, ma la cosa che meglio gli è riuscita è il tratteggio sfaccettato ( e non unilaterale ) della regina: una sovrana tosta, dignitosa e intelligente, scaraventata in una modernità che la vede schiava di un'opinione pubblica superficialmente emotiva. Il regista si è però affidato a una sceneggiatura da fiction, spesso rigida e ricca di banalità ( vedi la pietà della regina per lo splendido cervo ucciso), che non di rado ci fa dubitare del suo grado di veridicità, specie per quello che riguarda gli altri membri della real famiglia.
[+]
La drammatica morte di Diana è stata quasi sempre affrontata come un fenomeno di costume, spesso dando spazio a illazioni e pettegolezzi da rotocalco gossipparo; Frears sembra voler invece capire il peso che quell'evento ha avuto nella storia della Gran Bretagna, ma la cosa che meglio gli è riuscita è il tratteggio sfaccettato ( e non unilaterale ) della regina: una sovrana tosta, dignitosa e intelligente, scaraventata in una modernità che la vede schiava di un'opinione pubblica superficialmente emotiva. Il regista si è però affidato a una sceneggiatura da fiction, spesso rigida e ricca di banalità ( vedi la pietà della regina per lo splendido cervo ucciso), che non di rado ci fa dubitare del suo grado di veridicità, specie per quello che riguarda gli altri membri della real famiglia.Splendida la prova della Mirren, che il make-up ha reso praticamente identica a Elisabetta II.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a f.vassia 81 »
[ - ] lascia un commento a f.vassia 81 »
|
|
d'accordo? |
|
|