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Remake del fillm di Damiano Damiani"L'inchiesta"(1986, soggetto e sceneggiatura di Ennio Flaiano e Suso Cecchi d'Amico,), questo film televisivo"L'inhciesta"(2006, Giulio Base)è comunque ispirato alla stessa sceneggiatura, che rispetta con qualche modifica, rimanendo un film che vuol spingere a interrograsi sul misetero di Gesù Cristo morto e risorto, senza peraltro rinunciare al rigore anche problematico dell'impostazione complessiva, ossia non ostentando certezze e senza cedere a possibili compromessi apologetici. Tauro, inviato speciale dell'imperatore Tiberio, che ha avuto suggestioni astrologiche che gli preannunciano qualcosa di"incredibille dictu et visu"deve indagare sul tema, scoprendosi un"razionalista Romano"aperto , però, al"mistero", "mysterium tremendum et fasccinans"(Rudolf Otto). Anche sceneograficamente ricco di dettagli sulla Palestina dell'epoca, senza in alcun modo urtare la sensibilità ebraica(peraltro il pensiero ebraico, rabbinico e laico, ha ampiamente superato ogni pregiudizio ben prima di quanto non abbia fatto, dopo il Concilio Vaticano II°, il cattolicesimo, probabilmente anche rispetto alle confessioni protestanti), riesce a evidenziare, in una chiave comunque di"storia controfattuale"(ossia del"come sarebbe stato se..., per es,, riprendendo il primo testo"controfattuale", anno 1857, "Uchronie"di Chalres Renouvier, se l'Occidente fosse stato meno influenzato dal cristianesimo...), come il cristainesimo abbia r aggiunto un riconoscimento anche per la volonmtà di supeare quella corruzione imperialiste e bellicistica implicita nell'Impero e nel conseguente imperialismo romano... Forse più forte che nel film di Damiani la componente amorosa, senza però che questo tema diventi onnipresente e dominante, il film è un tenativio serio di interrogarsi senza dare risposte troppo facili e/ a senso unico, Nessuna tetntazione"facilitante", ma al contrario la volontà di riflettere, dedicandosi invece a chiedersi come i diversi "slarghi"del rapporto ragione-fede possano inserirsi nel tema che rimane, non solo in un peirodo prepasquale, comunque cruciale nella cultura europea . Bene Daniele Liotti(tauro), Monica Cruz(Tabitha), Max von Sydow(scomaprso da poco, tra lò'altro)come Tiberio, Vincenzo Bocciarelli quale perfido e"folle"Caligola, Hirsto Shopow quale Pilato, dove, tra l'altro, l'ipotesi che Caligola abbia avvelenato Tiberio non è per nulla peregrina, mentre l'irigidimento di Pilato rispetto alla moglie Claudia, che invece era aperta all'accettazione della fede cristiana risalte alla non certo irrilevante(anzi forte)tradizione radicata nei Vangeli Apocrifi. Film"colto"e certamente importante per la ricostruzione non di retoriche"radci cristiane"della cultura europea(espressione che può anche non volere dire nulla)ma invece un'interrogazione fondamentale(oltre che, appunto, un'"inchiesta")che interroga e ci interroga ancora tutti(e, al di là di convinzioni personali. Da rivalutare sia nella prima(Damiani)sia nella seconda, ossia questa(Base etc.)versione, in quanto si tratta di opere importanti, che ci mettono di fronte a interrogativi importanti, per non dire cruciali. El Gato
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